Corum Admiral, 60 anni sulla cresta dell’onda
Negli Anni ’60, barche e motoscafi avevano il fascino della Dolce Vita. Legni, ottoni, aperitivi vista tramonto sugli oceani. Insomma, un mare di classe, anche a vele spiegate. Per questo, a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, zio Gaston Ries e nipote René Bannwart decidono che cinque anni sono decisamente abbastanza. I due si erano messi in affari nel ’55, ma è con la prima Admiral’s Cup (la famosa regata inaugurata nel ’57), che a zio e nipote viene in mente di tentare il colpo grosso. Non sono sprovveduti, i due. E il piano l’hanno studiato nei minimi dettagli: ogni movimento ha la precisione di un orologio svizzero. Così, quando scatta l’ora X, è tutto pronto: e presentano il primo orologio al mondo con cassa quadrata impermeabile. Il Corum Admiral’s Cup diventa immediatamente un instant classic, cassa carré con una linea pulitissima, ideale per abbinarlo ai volanti Nardi delle Ferrari, come con quelli degli Aquarama ormeggiati a Portofino. Sul fondello, la sua dichiarazione d’intenti, che poi è una dedica d’amore alla nautica: la barca a vela e la scritta Admiral’s Cup (ovviamente incise a mano).
EVOLUZIONE DI UN MITO. In sessant’anni di storia l’Admiral è passato da essere l’orologio dei commenda, sottile, elegante e discreto, a un vero e proprio strumento di precisione per i professionisti del mare. Negli Anni ’80 i numeri romani lasciano il posto alle bandierine nautiche, mentre la cassa, adesso tonda, mantiene però una sua tipica spigolosità. Dal modello oro e nero del 1983, che trasuda Miami Vice da tutte le maglie, si passa per il ‘Tides’ del ’92 (che segna addirittura maree e correnti), per arrivare agli Anni 2000 con l’AC One 45 Squelette. Un modello che, mettendo a nudo la bellezza del movimento, strizza l’occhio ai geek della Silicon Valley.
