Yamaha TMAX, scooterone a chi?
Vent’anni fa era il 2001. Un anno epocale, a tratti anche apocalittico (a settembre ci sarebbe stato l’attentato alle Torri Gemelle). In tempi non sospetti, Kubrick gli aveva pure dedicato un’odissea nello spazio. E mentre sul palco di Sanremo trionfa Elisa, in Yamaha inventano il TMAX. Paesi che vai, usanze che trovi. Era un’era non ancora digitale quella. Che voleva dire tante cose, tipo che senza controlli che trasformano in campioni anche i meno manici, andar forte su due ruote voleva dire solo moto, più o meno carenata. È il periodo delle naked, Monster contro Hornet contro Speed Triple. Insomma sono anni così, fatti di roba cattiva e prepotente. E particolarmente scomoda. Già perché poi, se la moto la vuoi usare tutta la settimana, ti voglio vedere andare al lavoro o a fare la spesa con queste bestie da passo alpino. Ecco perché parallelamente nasce il filone degli scooteroni, che (ri)portano in sella automobilisti sempre più stressati da code e parcheggi (le aree C erano ancora lontane mille miglia). Gente che vuole ritrovare il piacere della gitarella casa-lavoro, ma che non può rinunciare alle comodità. Ma in Giappone non si accontentano, comfort sì, ma con brio. E inventano il primo crossover, a due ruote. Metà moto da pista, metà vasca da bagno. Mezzo da città durante la settimana e portento da piega nel weekend. Un successo, insomma, anche per quel look giallo e argento, una voce fuori dal coro per gli scooter di allora. E così bulli, manager incravattati, paparazzi e vippume vario e eventuale abbandonano selle più blasonate per passare al TMAX.
L’EVOLUZIONE. Il TMAX scompagina regole e avversari: sotto lo scafandro nasconde un bicilindrico di 500 cc che vola fino a 160 km/h. I suoi concorrenti dell’epoca sono di tutt’altra pasta, e si chiamano Suzuki Burgman (vera e propria limo a due ruote), Piaggio Hexagon (un piano rialzato con vista tangenziale) e l’Honda, che qualunque modello fosse ci si vedeva dentro il CN250 (il famoso poltrHonda dei colletti bianchi di Wall Street). Nel frattempo, in questi 20 anni, sono saliti a bordo tutti i controlli elettronici che ti aspetti (dall’ABS in su), oltre a una serie di evoluzioni tecniche, come le forcelle a steli rovesciati o l’acceleratore a controllo elettronico.
TANTI AUGURI. Per festeggiare insieme questo compleanno, Yamaha si è regalata un’edizione speciale, realizzata in 560 unità numerate (cifra non casuale, visto che corrisponde alla cilindrata della bestia). Tra i dettagli più appaganti (soprattutto per l’occhio) c’è la carrozzeria in carbonio, con una finitura speciale che rende diversi tutti i TMAX della serie. Ma per te che lo usi tutto l’anno ci sono anche sella e manopole riscaldate. Oltre che cruise control, controllo della trazione e parabrezza elettrico. Ne vuoi uno? Lo trovi dal 31 marzo sui social. Preparati a sgomitare.
Ma che rivali avete messo?!?! L’unico rivale dell’epoca era il bellissimo Gilera Nexus 500!!!! Che esteticamente messo a fianco del Tmax questo sembrava vecchio di 2 anni…. Poi cara mamma Piaggio ha fatto morire Gilera, ma questa è un’altra storia…