Wilhelm Maybach, 175 anni fa nasceva un genio
Wilhelm Maybach nacque il 9 febbraio 1846 – 175 anni fa – in quel di Heilbronn, Germania. Suo padre faceva il falegname, era il secondogenito di cinque figli. All’età di nove anni si trasferì con la famiglia a Stoccarda e, poco tempo dopo, rimase orfano di entrambi i genitori. Nel periodo immediatamente successivo, i piccoli fratelli Maybach vennero presi sotto la custodia di alcuni parenti, ma ben presto le risorse finanziarie di questi ultimi cominciarono ad assottigliarsi, poiché le spese per il mantenimento di cinque bambini non erano certo indifferenti; grazie ad un annuncio su un quotidiano locale, trovarono quindi sistemazione presso famiglie diverse: Maybach finì per essere accolto dalla Confraternita di Reutlingen, associazione filantropica fondata e gestita da padre Werner. Nel 1861, all’età di 15 anni, Maybach decise definitivamente di indirizzare la sua vita in ambito ingegneristico e frequentò le scuole superiori della confraternita; nel frattempo, continuò a fare pratica preso le strutture lavorative della confraternita e sviluppò un ottimo talento nel disegno tecnico. Due anni dopo l’associazione entro in crisi e venne assunto come direttore un personaggio che di lì a poco avrebbe legato indissolubilmente il suo destino a quello di Maybach: questo personaggio era Gottlieb Daimler, futuro fondatore dell’omonima Casa automobilistica, che presto s’accorse dello straordinario talento del giovane.
UN SODALIZIO INSCINDIBILE. Nel 1869, all’età di 23 anni, Wilhelm Maybach lasciò la Confraternita e insieme a Daimler approdò Maschinenbau-Gesellschaft Karlsruhe, una fabbrica di motori e componenti per locomotori e vagoni ferroviari: il primo come impiegato dell’ufficio tecnico, il più anziano come direttore tecnico. L’esperienza durò cinque anni, durante i quali i due trascorsero spesso intere notti a discutere su progetti inerenti quel particolare tipo di lavoro. Nel 1872, Maybach e Daimler entrarono quindi alla Deutz-AG-Gasmotorenfabrik, una società dedita alla progettazione e alla realizzazione di motori a gas per uso statico, fondata da Eugen Langen e da Nikolaus August Otto, il padre dei motori a quattro tempi. Tra i compiti affidati al dinamico duo vi fu quello di perfezionare un motore a gas del quale fino a quel momento non si riusciva ad aumentare le prestazioni più in là di tre cavalli. Maybach, inizialmente, assunto come disegnatore tecnico, ben presto venne promosso come capo reparto costruzioni. Professionalmente, l’esperienza in Deutz, per Maybach come per Daimler, ebbe due facce: da una parte, essi riuscirono a perfezionare il motore a gas progettato da Otto. Nel 1876, infatti, Maybach ultimò la preparazione del motore, portandolo fino ad otto cavalli. Per questi motivi, sia Daimler che Maybach ricevettero dei cospicui premi di produzione che sarebbero tornati utili in futuro. Come rovescio della medaglia, però, le cose non andavano bene dal punto di vista dei rapporti interpersonali con Otto, Langen e con altri membri del direttivo dell’azienda. Ciò interessava principalmente Daimler, ma si ripercosse anche su Maybach, in quanto fido collaboratore di Daimler stesso. Gli ultimi anni alla Deutz furono quindi caratterizzati da un clima di tensione, che però Maybach ebbe modo di stemperare grazie ad alcuni eventi decisamente più positivi. In primo luogo, Maybach venne inviato per lavoro negli Stati Uniti per pubblicizzare il successo dei motori Deutz, in modo da allargare il giro di affari dell’azienda. Per l’occasione, Maybach ebbe anche modo di andare a far visita al fratello maggiore Karl, trasferitosi in precedenza a New York e con il quale aveva mantenuto fino a quel momento stretti contatti. Karl Maybach lavorava in un’azienda che costruiva pianoforti, la Steinway & Sons, della quale Wilhelm ebbe modo di conoscere il proprietario, William Steinway. Nel frattempo, al matrimonio di Daimler conobbe Bertha, un’amica della sposa, futura signora Maybach e madre dei suoi tre figli, il primo dei quali, Karl, diverrà l’erede del padre nella futura produzione automobilistica.
UN’ALTRA AVVENTURA. Nel 1882 Daimler rassegnò le dimissioni e insieme al fidato Maybach avviò una nuova azienda. I due vivevano a pochi passi di distanza e iniziarono a costruire motori derivati dai Deutz, ma più leggeri e compatti: ideali per esser montati su mezzi di trasporto. Non molto tempo dopo, però, l’azienda guidata da Otto e Langen venne comunque a sapere di tali esperimenti condotti dal’ex-collega Daimler e dal suo fido Maybach. Si arrivò così ad una causa legale che durò alcuni anni, ma che alla fine vide trionfare Daimler. Furono realizzati tre motori sperimentali prima di passare all’applicazione su un veicolo: il primo di questi motori era ancora a cilindro orizzontale, ma già il secondo fu costruito con cilindro verticale. Questo nuovo motore, a causa del suo aspetto, prese il nome di Standuhr — orologio a pendolo in tedesco — mentre il terzo era un’evoluzione del precedente ed era dotato di un dispositivo di messa in moto/spegnimento. Nel 1885 nacque la Reitrad, considerata da molti come la prima motocicletta con motore a combustione interna della storia, nonché il primo veicolo mosso da un quattro tempi: era un monocilindrico da 212 centimetri cubici ed erogava mezzo cavallo di potenza. L’anno successivo Daimler ordinò una carrozza alla Wimpff & Sohn. Su questa carrozza sarebbe poi stato montato un motore da 1,1 cavalli, con un cambio a due rapporti selezionabili anche con vettura in movimento; inizialmente il motore era raffreddato ad aria, ma in seguito venne raffreddato ad acqua.
LA DMG. Nel 1890 Daimler e Maybach fondarono la Daimler Motoren Geselleschaft. Nel 1900, però, Daimler morì a causa di un infarto e subentrò Emil Jellinek, console austro-ungarico di stanza a Nizza, uomo d’affari e appassionato di automobili. Questo spinse per la realizzazione di una vettura da corsa, che potesse affermare la supremazia teutonica sui campi di gara: aveva il passo lungo, il baricentro basso, un inedito radiatore a nido d’ape e venne chiamata con il nome della sua figlia preferita, Mercedes. Era la Mercedes 35PS del 1901. Nel 1904, dopo altre vicissitudini, Maybach venne relegato da Wilhelm Lorenz — socio della DMG invidioso del genio del protagonista — a costruire motori alternativi, tra cui uno ad aria compressa e un ibrido metà quattro tempi/metà a vapore. Jellinek ordinò poi alcuni propulsori da corsa: in pronta consegna ve ne era un certo numero con accensione a magnete ed alcuni altri di nuova produzione, in cui Maybach aveva montato l’innovativa accensione a candela. Jellinek preferì però i primi e questa scelta, nonostante la buonafede, costituì un pretesto per screditare Maybach. Alla fine del 1907 egli rassegnò le dimissioni dall’azienda per la quale lui ed il fido Daimler avevano dato l’anima: al suo posto sarebbe subentrato Paul Daimler, figlio di Gottlieb, richiamato dal suo ruolo di direttore tecnico della Austro-Daimler.
LA LUFTFAHRZEUG-MOTORENBAU. Maybach, dopo aver richiamato il figlio Karl spesso in trasferta per lavoro, venne coinvolto nella fondazione di una nuova società, la Luftfahrzeug-Motorenbau GmbH, insieme al conte Von Zeppelin. Era il 1909: il nostro Wilhelm era membro del consiglio direttivo e Karl direttore tecnico. Questa collaborazione portò i Maybach ad una rivincita nei confronti del direttivo DMG, poiché a partire dal 1913 la neonata azienda non ebbe più bisogno della Daimler Motoren Gesellschaft per la fornitura di motori. Nel 1921, Karl Maybach presentò al mondo il suo capolavoro automobilistico, la Maybach 22/70 HP (W3), vettura di lusso che mirava a rubare clienti alla Mercedes-Benz e che sarebbe rimasta in produzione fino al 1928. L’anno successivo, il 29 dicembre del 1929, Wilhelm Maybach morì. Tuttavia, fece in tempo a vedere il dirigibile LZ 127 Graf Zeppelin compiere un giro intorno al mondo, spinto da motori a dodici cilindri Maybach.
FINO AI GIORNI NOSTRI. La storia automotive del glorioso marchio Maybach terminò nel 1941, per poi rinascere nel 2002 grazie alla DaimlerChrysler AG. I modelli Maybach 62 e 57 ridefinirono gli standard dell’auto di super lusso e, nel 2004, la Mercedes-Maybach S-Class debuttò in anteprima mondiale e, aggiornamento dopo aggiornamento, arriverà fino al 2020. Da non dimenticare, anche la Mercedes-Maybach S600 Pullman del 2015 — nonché la sua versione blindata presentata l’anno successivo — e l’attuale Mercedes-Maybach GLS 600 4MATIC, suv ultra esclusivo da 558 cavalli.