veloce15 n.31: stessa spiaggia, stesso mare
Se incontrassi un marziano, uno che non sa niente della terra e dei suoi abitanti non avrei dubbi. Gli direi di venire in Italia ad agosto. Non tanto per fargli trovare le città belle deserte, che lui con l’astronave di code e parcheggi se ne frega tutto l’anno. Ma perché così avrebbe la possibilità di studiarci meglio che col microscopio laser: gli basterebbe andare in uno qualsiasi degli 8300 chilometri di coste e ci vedrebbe come mamma ci ha fatti. (Quasi) nudi alla meta. Incuranti di mostrare pancette e guanciali che nel resto dell’anno copriamo con quella maestria che chiamiamo moda. Insomma, in un solo colpo potrebbe, il nostro marziano, sapere tutto di noi, dalla sdraio del vicino gli basterebbe scegliere se sintonizzarsi (senza bisogno di decoder) su Radio segreti di famiglia, o Gossip FM o, perché no, DJ Chat delle amiche.
E scoprirebbe tante cose. Che per noi le onde sono lo sfondo per le sfilate dei lati B, che le barche si comprano per tenerle al porto e farsi invidiare da chi non le l’ha, che abbiamo inventato le supercar per fare le vasche e che stessa spiaggia stesso mare è una missione, più che una canzone. Ma la più importante è che non siamo il popolo pizza e mandolino che credeva, visto che ci piacciono anche i gelati. Se poi il marziano avesse la fortuna di capitare, chessò, nella notte di San Lorenzo, noterebbe con stupore che siamo soprattutto un popolo di sognatori. Gente che lavora duro tutto l’anno per poter alzare gli occhi al cielo giusto quell’attimo che serve per esprimere il desiderio di non doverlo fare mai più. Ma che poi, al grido di “ciao mare, ci vediamo l’anno prossimo”, tutti sotto un’altra volta. A questo punto il marziano sarebbe giustamente sorpreso. E forse si domanderebbe anche il perché. Ecco: se mai trovasse una risposta è pregato di farla sapere anche a noi. Grazie. Nell’attesa… Il nuovo numero di veloce15 lo trovate qui! Buona lettura!