Un’auto, un luogo: Sunbeam Venezia
All’inizio degli Anni ’60 il gruppo britannico Rootes può guardare al futuro con fiducia: i marchi della “scuderia” riscuotono un successo convincente, dalla Hillman Minx entry-level alla Singer Gazelle di fascia media e alla Humber Super Snipe nell’alto di gamma. Il marchio Sunbeam riscuote un certo successo anche nei rally grazie alla Alpine che, dal ’59, può sfidare Triumph TR2 e MG MGA. Con l’Alpine, il gruppo Rootes si rivolge principalmente al mercato americano ma la roadster britannica ha una carta da giocare anche in Italia. Rootes Italia, attraverso il via libera della Casa Madre, elabora un progetto per la ricerca di un partner di carrozzeria per sviluppare un modello per questo mercato.
LA GENESI. Il 23 ottobre 1961 è firmato un accordo con la carrozzeria Touring in base al quale il marchio milanese avrebbe prodotto quattro Sunbeam Alpine e dieci Hillman Super Minx al giorno per rifornire il mercato italiano. Ma non solo. Su proposta di Carless la Casa Madre lancia il progetto di una coupé d’alta gamma in alternativa a Lancia Flaminia e Alfa Romeo 2600. Il primo esito è un modello in scala 1/10 presentato alla fine dell’anno. Ottenuta l’approvazione lo sviluppo prosegue con la produzione di un primo prototipo: Rootes invia un telaio Hillman Super Minx alla Carrozzeria Touring. Consegnato a Rootes a metà del 1962 questo desta stupore nella dirigenza per la qualità costruttiva e senza indugio è firmato un contratto per la fornitura di trecento esemplari. Il nome definitivo di questo modello a marchio Sunbeam è Venezia. Il gruppo degli sviluppatori esegue alcune modifiche di progetto tra cui l’utilizzo, come base, il telaio della Humber Sceptre abbinato al quattro cilindri di 1592 cc.
UN FALLIMENTO. Presentata al Salone dell’Automobile di Milano il 9 settembre 1963 e poi a Venezia il 12 settembre la coupé britannica viene accolta favorevolmente da pubblico e stampa. Lo stile è convincente e la dinamica apprezzabile grazie alla carrozzeria costruita secondo la filosofia “Superleggera” di Touring. Il motore eroga 88 CV e l’overdrive è di serie. Tuttavia, il prezzo di una Venezia è elevato, pari a quello di una Jaguar Mk2 da 2,4 litri, e più costoso rispetto alle rivali italiane perciò il successo non le arride. Un’ulteriore problema è il cambio della legislazione italiana che determina un’imposizione fiscale più elevata per le auto potenti. Il contratto con la Rootes viene quindi limitato a 250 esemplari già a fine agosto ’63. Al netto delle difficili premesse, comunque, il bilancio commerciale della Sunbeam Venezia è del tutto negativo. Lo stesso tentativo di esportarla su altri mercati europei e nel Regno Unito sono vanificati. Il bilancio è talmente disastroso che alla fine del 1966, dopo un numero imprecisato di esemplari (tra 150 e 200) e la scomparsa dello stesso Lord Rootes, la Touring è costretta al fallimento.