Torna un nome storico dell’automobilismo italiano: O.S.C.A.

Torna un nome storico dell’automobilismo italiano: O.S.C.A.

DISCENDENZA MASERATI. O.S.C.A – acronimo di “Officine Specializzate Costruzione Automobili” – è un marchio illustre dell’automobilismo italiano che ha vissuto una vita relativamente breve – dal 1947 al 1967 – ma intensa, passando dalla produzione di piccole vetture da competizione ad auto stradali caratterizzate da soluzioni meccaniche molto interessanti. Ed è comunque un nome di notevole peso storico, perché venne fondato dai fratelli Bindo, Ernesto ed Ettore Maserati dopo aver venduto alla famiglia Orsi l’azienda di famiglia, fondata nel 1914 dal quarto fratello Alfieri. Per un impegno contrattuale con gli acquirenti, Bindo, Ernesto ed Ettore si impegnarono a rimanere fuori dal “giro” delle auto per dieci anni ma alla fine di questo periodo si rimisero in moto proprio con la loro nuova creatura O.S.C.A. con sede a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna. Quindi, tanto per cambiare, nella “Motor Valley” emiliana.

O.S.C.A 1600 SP

DALLE CORSE ALLA PRODUZIONE STRADALE. Con le O.S.C.A. gareggiarono piloti del calibro di Gigi Villoresi, che vinse il Gran Premio di Napoli del 1948, e Stirling Moss, che trionfò alla 12 Ore di Sebring del 1954. Insomma, un palmares niente male, considerando i pochi mezzi economici a disposizione. E sulla base telaistica delle vetture da corsa vennero realizzate anche alcune belle coupé e spider stradali carrozzate da alcuni tra i designer italiani più in gamba dell’epoca: Fissore, Michelotti, Vignale, Zagato e altri. Ma non riscossero un successo sufficiente per far prosperare l’azienda. Così, nel 1964, i fratelli Maserati, anche per raggiunti limiti di età, la cedettero alla famiglia Agusta, quelle della MV, che, però, non riuscì a rivitalizzarla e nel 1967 chiuse l’attività della O.S.C.A. Ma dopo essere rimasto dormiente per molti anni, quantomeno sul fronte automobilistico, il marchio ora è stato affidato da Fabia Maserati, nipote di Ernesto Maserati, a Massimo Di Risio, il patron della DR Automobiles che, in questo periodo sta ottenendo un sorprendente successo di mercato con i suoi suv di origine cinese.

Saleen S7UNA SALEEN NEL PASSATO DI DI RISIO.  Massimo Di Risio, prima di entrare nel business “low cost” di DR è stato un pilota automobilistico di buon livello e, all’inizio degli anni 2000 si era cimentato anche nel settore delle supercar, importando in Italia la Saleen S7, una grossa coupé americana con motore posteriore V8 Ford, che si era conquistata una certa notorietà nelle gare di durata.

Massimo Di RisioBUONI PROPOSITI. Come Di Risio utilizzerà il marchio O.S.C.A lo scopriremo in futuro ma, ovviamente, la speranza di tutti gli appassionati è quella di vedere auto che possano ridare lustro a un nome entrato nella leggenda anche se, ai suoi tempi, non ha avuto la fortuna che avrebbe meritato. Per il momento l’imprenditore molisano ha dichiarato: “Per me è un motivo di grande orgoglio affrontare questa nuova sfida ma anche di grande responsabilità. Ringrazio la famiglia Maserati per avermi voluto affidare il prestigioso marchio. Mi impegnerò ad onorare la scelta fatta dall’ing.Alfieri Maserati, cercando di riportare in auge il glorioso brand fondato a Bologna nel 1947”.

  • Massimo Di Risio
  • Fabia Maserati
  • Luigi Fagioli su O.S.C.A. 1100 alla Mille Miglia del 1950
  • O.S.C.A 1600 SP
  • Alfieri Maserati
  • Ernesto e Bindo Maserati
  • Saleen S7
  • Marchio Osca
  • Massimo Di Risio
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