
Sultano del Brunei: 12 Lambo posson bastare?
Descrivere la collezione di Lamborghini del sultano del Brunei, contro ogni aspettativa, è piuttosto semplice: niente Miura (no, non scherziamo), niente 350 GT, niente Diablo GTR o esemplari unici né stravaganti one-off. Probabilmente dagli inizi del 2000 ad oggi il sultano ha aggiunto qualche perla alla sua raccolta personale, ma dalle foto trapelate online contiamo sei Countach e sei Diablo. Nulla di più.
SEI COUNTACH… Spigolosa, tagliente, uno stacco totale rispetto alla sensuale e morbida Miura, ma sempre in grado di far cadere la mascella a terra: la Countach nel 1971 doveva apparire come un’astronave appena atterrata al salone di Ginevra. Quelle strepitose forme, nate dalla matita di Marcello Gandini, si combinavano con un poderoso 3.9 V12 da 385 cavalli, evolutosi in un 5.2 con 70 CV in più nella più muscolosa 5000 Quattrovalvole. Il sultano, dicevamo, ha almeno sei Countach (o forse almeno sette: in una foto si intravede l’angolo di un esemplare verde): una blu, una rossa, una gialla, una bianca e, dulcis in fundo, due 25º Anniversario, entrambe nere. Strano che, non avendo grossi problemi di soldi, il sultano non si sia mai regalato una delle prime “periscopio”, no?
PIÙ SEI DIABLO. Supercar simbolo degli anni ’90, la Lamborghini Diablo proseguiva la lunghissima dinastia della Countach, rimanendo in produzione dal 1990 al 2001. Le linee sono leggermente più delicate rispetto a quelle dell’antenata, non che la Diablo non conservi un look da picchiatrice seriale… specialmente nelle versioni più “cattive”. La cilindrata del V12 sale a 5,7, la potenza a 492 cavalli, che diventeranno 575 nella 6.0 GT. Il sultano del Brunei, di Diablo, ne ha sei: una nera con interni neri e profili rossi, una rossa con i medesimi interni della nera, un’altra rossa con interni panna, una versione scoperta color… lime, cerchi lime, interni neri (con profili lime), una bianca con interni completamente in Alcantara viola (a dir poco audace, ma per qualche strano motivo ci attira) e una seconda serie gialla con interni bicolore neri e gialli. O le ha nascoste da qualche altra parte, o il sultano non possiede Diablo GT, SV, GTR o 6.0. Peccato, non trovate?
VOTO 4 PER LA GESTIONE. Conservare più di una dozzina di Lamborghini in garage è un traguardo, ma purtroppo dubitiamo che quelle del sultano del Brunei partano con mezzo giro di chiave. Esteticamente non sembra esserci alcun problema (scelta dei colori a parte ma, per carità, de gustibus!) ma la muffa e la polvere – già a inizio 2000, periodo al quale risalgono queste cose, chissà oggi… – non fanno ben sperare riguardo alla meccanica. Facendo un rapido conto, avendo più o meno 7.000 auto nella sua collezione, il sultano impiegherebbe circa due anni per muoverle tutte anche se ne guidasse dieci al giorno. Ora, è chiaro che gli ci vorrebbe una squadra di meccanici e autisti, per tenere in forma tutti quei gioielli. Qualcuno si offre volontario?