Subaru Impreza, il mito continua con le “Best”

Subaru Impreza, il mito continua con le “Best”

A metà degli anni Novanta una berlina giapponese si fece strada nel mondo dei rally: era la Subaru Impreza WRX che, complice la regolamentazione dei gruppi A e N, correva e vinceva in una veste estetica del tutto simile a quella dell’auto di serie da poco più di 200 cavalli.

CHI DORME… NON PIGLIA PESCI. All’epoca, tra i giovani appassionati rimasti folgorati dall’inconfondibile, rauco rombo del 4 cilindri boxer giapponese, c’era il piemontese Carlo Boroli, classe 1971, allora poco più che ventenne, cresciuto a Verbania sul Lago Maggiore a pane e rally, che con gli amici andava a vedere le gare iridate più vicine a casa, come il Sanremo e il Monte-Carlo, sacrificando notti di sonno pur di vedere all’opera i mostri sacri della serie mondiale, tra cui svettavano i piloti delle tre Subaru ufficiali schierate dal team inglese Prodrive: il funambolico scozzese Colin McRae, il calcolatore madrileno Carlos Sainz e il preciso collaudatore biellese Piero Liatti.

Carlo Boroli al volante di una delle Best Impreza che ha realizzato ispirandosi ai successi nei rally della celebre versione da corsa

Carlo Boroli al volante di una delle Best Impreza che ha realizzato ispirandosi ai successi nei rally della celebre versione da corsa

DA SEMPRE NEL CUORE. Più o meno trent’anni dopo (l’Impreza 555 Gruppo A debuttò nel Mondiale Rally al 1000 Laghi 1993), al Rallylegend 2023 Carlo Boroli ci racconta come il suo progetto di realizzare una piccola serie numerata di “continuation car” è diventato realtà, grazie al giusto equilibrio tra passione e ragione. “La Subaru Impreza ha avuto il merito di rompere il dominio delle Lancia Delta nei rally grazie a un progetto nato tra Giappone e Inghilterra, con i manager della casa automobilistica nipponica pronti a rivolgersi a David Richards, memori della bontà delle Porsche 911 SC RS gruppo B e delle BMW M3 gruppo A schierate nel Mondiale e in alcune gare europee, per farne una contendente per il titolo iridato dopo gli incoraggianti risultati ottenuti con l’ingombrante Legacy di cui l’Impreza riprendeva la meccanica. Io ne venni colpito allora e l’Impreza – ammette Boroli – è sempre rimasta nel mio cuore finché, constatato che l’auto dal 2025 sarà pronta per essere utilizzata nei rally storici a norme FIA, mi sono guardato intorno e, resomi conto della difficile reperibilità dei ricambi, ho deciso di allestire alcuni esemplari di Impreza gruppo A, aggiornati sfruttando i materiali e le tecnologie disponibili oggi. Anche perché le auto da corsa si consumano, e per essere competitive devono necessariamente essere ‘rialzate’ frequentemente, meglio se con pezzi freschi”.

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AGGIORNATE MA FEDELI ALL’ORIGINALE. La ricetta con cui sono state ideate le Best Impreza di Carlo Boroli è semplice: secondo la filosofia delle “continuation car”, sono state mantenute le caratteristiche di base dell’auto, sostituendo tutte le parti di serie con altre omologate secondo la fiche del gruppo A, quindi tutta l’auto tranne la scocca, il cofano posteriore e l’ala posteriore. In particolare le centraline di motore e cambio sono aggiornate e forniscono risposte molto più rapide, per un’erogazione più progressiva e mappe più “fruibili”. Le sospensioni impiegano materiali attuali, più efficienti e sofisticati, mentre le gomme costruite oggi sono più performanti di quelle di una volta. Il comparto elettrico è stato riprogettato da zero, prevedendo modularità tra motore, cambio e telaio, mentre in origine il sistema di controllo era univoco. Il risultato è rappresentato da un’auto, la Best Impreza, che risulta più veloce di un secondo e mezzo sul chilometro rispetto alla medesima auto di trent’anni fa, conservando l’inconfondibile sound originale del motore ma offrendo una guida più facile e sincera, con un avantreno granitico e un retrotreno più versatile, in grado di essere più o meno sovrasterzante a seconda delle regolazioni. A condurre i test di sviluppo è stato Piero Liatti, fine collaudatore e autentico ambasciatore del modello, viste la sua lunga militanza in Subaru-Prodrive e la vittoria al Monte-Carlo 1997 sulla Subaru Impreza WRC.

CON LA BENEDIZIONE DEI MCRAE (E DI DAVID RICHARDS). A Carlo Boroli, dopo il concepimento dell’idea, è rimasta solo un’opzione: volare in Scozia e parlare alla famiglia McRae del suo progetto, per ottenere il loro benestare, anche nell’ottica di poter utilizzare la denominazione McRae Limited Edition. La “convocazione” a casa McRae arriva il 2 aprile 2022, il giorno del compleanno di Alison, la moglie del compianto pilota. Boroli ha sostanzialmente un’ora per raccontare il suo progetto e sperare nel placet dei McRae. Dopo la presentazione il papà di Colin, Jimmy, con Alison e la figlia Hollie rassicurano Carlo: l’idea piace e riceve il loro benestare. A quel punto, più per scrupolo morale che per un’effettiva necessità formale, Jimmy parla del progetto di Boroli a David Richards, che dà anche lui la sua benedizione.

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OTTO, E TUTTE CON UNA LEGGENDA DA RACCONTARE. Le prime Best Impreza McRae Limited Edition prendono gradualmente forma e a oggi ne sono state ultimate e consegnate tre: una a un collezionista che la utilizza nelle occasioni speciali, come il Festival of Speed di Goodwood, una a un gentleman driver che la impiega in gara e la terza a un cultore che però la conserva come bene-rifugio da investimento. Altri esemplari sono in allestimento, e in totale saranno otto: sette come le vittorie di Colin McRae nelle stagioni iridate1994, 1995 e 1996 e un’ottava per festeggiare il titolo iridato 1995. Tempi di consegna? Sono, né più né meno, quelli di una qualsiasi auto di prestigio con la targa: 8-9 mesi. Il prezzo è di 370.000 euro IVA esclusa e auto donatrice compresa.

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LE EX UFFICIALI NON SI TOCCANO. Terminiamo l’incontro con Carlo Boroli chiedendogli se ha previsto di tenere una delle otto Best Impreza per sé: “Non ci ho ancora pensato… magari potrei tenermi l’ultima! Nel frattempo, però, ho messo in garage tre Impreza ex-ufficiali: una 555 del RAC 1993, la Impreza S5 WRC del Rally di Australia del 1997 e la S7 WRC del 2001 pilotata da Petter Solberg al Rally di Svezia. E queste non le modifico!”.

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