Spiaggine e velocità, lo strano connubio/2
La Spiaggina è un boccone di Dolce Vita. Il coronavirus ci ha obbligati all’isolamento perciò ora, in Fase 3, l’importanza di vivere momenti di emozionalità che ci sono stati negati dalle circostanze è ancora più elevata e cruciale. Un giro in spiaggina è sentirsi vivi, abbandonare l’effimero universo del social e riabbracciare, finalmente, la vita: per questo, abbiamo dedicato un servizio proprio a loro, che trovate qui. Oggi, a qualche mese di distanza, torniamo sul tema parlando di quelle più veloci.
FIAT 128 TEENAGER 1969. Al Salone di Torino del ’69 Pininfarina presenta una 128 da mare pensata per i giovani. La 128 Teenager di Pininfarina (disegno di Paolo Martin, autore tra l’altro della Ferrari Modulo) è la Citroën Mehari italiana, la Mini Moke bianco-rosso-verde, la dune buggy dello Stivale. Ha una tinta color Sabbia e somiglia vagamente a una sorta di tinozza con un aspetto galleggiante. Potrebbe, insomma, quasi essere calata in acqua, provvista di un piccolo motore fuori bordo con 5-10 cv e folleggiare velocissimamente tra i faraglioni di Capri. La meccanica è in larga parte quella della 128 berlina (motore compreso): soltanto il pianale è stato accorciato. Le ruote, in stile buggy, hanno il canale molto allargato, il parabrezza è abbattibile, i sedili sono in vimini con la parte in tessuto. Il divanetto posteriore ha uno scrigno chiuso a chiave per riporre oggetti. Non ha avuto alcun seguito produttivo.
VOLKSWAGEN VARIO I 1991. Nome stranamente preso a prestito dalle versioni station wagon dei modelli Seat del periodo, la Vario utilizza il pianale della Polo, ha il volume di coda particolarmente sollevato come su una dune buggy e un ingresso particolarmente agevole grazie al layout senza porte. La Volkswagen Vario I del ’91 è stata presentata al Salone di Ginevra e rappresenta una proposta compatta e sportiveggiante per una beach car a Marchio del Popolo con un’anima vezzosa e anticonformista (vedi i passaruota piuttosto larghi e i cerchi a stella). L’anima ‘Veloce’ improntata alla joie de vivre si accompagna a soluzioni di grande praticità secondo la tipica filosofia Volkswagen: parabrezza con barra orizzontale superiore per aggrapparsi (come le maniglie sulla parte posteriore dell’ingresso) interni in verde Acqua a tema con tanti piani d’appoggio. Te la immagini a 15 km/h sulla Croisette per non farsi notare (per le serate esibizioniste c’è la Ferrari Spiaggina di Felber).
BMW Z1 1988. Non è assolutamente una spiaggina (guai a definirla così altrimenti s’offende e non va in moto) ma i suoi sportelli elettrici a movimento verticale la trasformano, quando abbassati, in una barchetta tout court. Perciò BMW avrebbe dovuto mettere a catalogo l’opzione ‘senza porte e capote’, con soli tre colori opzionabili (rosa Barbie, carta da Zucchero o verde Lime e interni in vimini) da godere nel piacere di una calda estate. Una GT del genere (sei cilindri duemilacinque, 170 cv, 220 Nm a 4300 giri, 1250 kg di peso per uno 0-100 km/h in poco meno di 8″, e 218 km/h di punta massima), paradossalmente, potrebbe lasciarsi condurre anche in ciabatte e pareo per le strade di una sperduta isoletta greca ricca di stradine gustose ed eccitanti (Samos o Karpatos) se si verificasse un irrefrenabile desiderio di una cronoscalata.