Solido: 90 anni di automodelli in miniatura
In questo 2022 uno dei marchi più conosciuti e apprezzati nel mondo delle auto-giocattolo e dei modelli in scala per collezionisti festeggia il novantesimo anniversario. Si tratta della francese Solido, che nel 1932 registrò, attraverso colui che sarà il suo fondatore, Ferdinand de Vazeilles, il brevetto che gli permetterà di creare giocattoli. Ferdinand de Vazeilles era un imprenditore lungimirante. Mentre dirigeva la Fonderia di precisione di Nanterre, ebbe la folle idea di utilizzare le sue competenze per creare giocattoli. All’inizio degli Anni ’30 del secolo scorso, la fonderia di precisione di Nanterre, specializzata nella pressofusione di metalli (carburatori e altri pezzi industriali per automobili e aerei), produsse un prototipo sotto forma di oggetto pubblicitario con il marchio Aluvac per il produttore di candele Gergovia-Pingeot di Clermont-Ferrand. La storia è iniziata così, con il famoso ‘Bougie Gergovia‘ che è stato replicato nel medesimo formato un paio di anni fa.
GLI INIZI. Per 25 anni, questi giocattoli sono stati principalmente smontabili e trasformabili. Ferdinand aveva il gusto del rischio. Già nel 1919, quando aprì la sua fonderia di pressofusione, l’industria era ancora agli inizi. E poi, nel 1932, ebbe l’idea di utilizzare il suo know-how per andare controcorrente rispetto ai produttori di giocattoli dell’epoca. A quel tempo, i giocattoli erano fatti di lamiera e in un unico blocco. Ferdinand de Vazeilles ebbe l’idea di fare automobili smontabili in metallo (zamac) e con molte parti. Giocattoli che erano divertenti, solidi e allo stesso tempo realistici. Una vera rivoluzione. Da una piccola squadra di dieci persone, il fondatore della Fonderia di precisione di Nanterre ha dovuto aprire rapidamente una fabbrica dedicata. Questo fu l’inizio degli Etablissements Solivac, a Ivry-la-Bataille, nella regione dell’Eure. Dal 1934 in poi, l’azienda fu un successo. Tuttavia, all’inizio, Ferdinand de Vazeilles aveva dovuto trovare lui stesso i commercianti. La storia ricorderà che il ‘Nain Bleu’ è stato il primo negozio a vendere giocattoli Solido. E poi la stampa si è impossessata di questa rivoluzione, aiutando il marchio a svilupparsi in ‘Solido‘. Era il nome perfetto, uno che riecheggiava la solidità dei giocattoli ed era facile da ricordare. Così Solido è diventato rapidamente un successo ed è entrato in molte case. Prima in Francia, poi in Europa e nel mondo. Germania, Belgio, URSS, Italia, Giappone e Portogallo furono tra i primi a soccombere al fascino dei giocattoli Solido. Le serie ‘140’ e ‘100’ sono state le prime prima dell’introduzione della serie ’80’ (Baby). Veicoli, cannoni, trattori agricoli e carri armati hanno deliziato i bambini. Anche durante la seconda guerra mondiale, quando il blocco dell’Inghilterra era all’origine di un gioco da tavolo Solido con navi da far saltare per davvero!
SCALA 1/43. Jean de Vazeilles, figlio di Ferdinand, entrò nell’azienda nel 1948 e introdusse nuove idee. A partire dalla riproduzione di modelli reali come la Peugeot 403. Nel 1953, Ferdinand de Vazeilles lascia l’azienda ai suoi tre figli (Jean, Charlotte e Colette) e va a vivere nel sud della Francia per sviluppare una marca di aeromodelli. Gli Anni ’50 hanno segnato i grandi inizi della scala 1:43. Jean de Vazeilles pensò al futuro del suo marchio e decise, nel 1957, di registrare un nuovo brevetto per modelli in scala 1/43. È l’inizio di una nuova era per Solido. La prima riproduzione in scala 1/43, la Jaguar D-Type Le Mans, inaugurò la leggendaria Serie 100 i cui modelli adottavano una vera sospensione! Gli Anni ’60 sono stati segnati dall’arrivo di nuove importanti innovazioni in Solido. Prima di tutto, con le prime porte che si aprono. Poi, nel 1961, i primi binari articolati. Quest’ultima sarebbe la forza dei modelli militari del marchio, una vera storia di successo di Solido. La prova: il carro armato M47 Patton (che sostituisce l’iconico Sherman M4) fu rilasciato nel 1962 nella serie 200 con la referenza 202 e divenne il best-seller del marchio. Più di un milione di carri armati M47 Patton sono stati venduti in tutto il mondo. Ha ricevuto numerosi premi ed è diventato un modello di culto nel mondo delle miniature. Gli Anni ’60 videro anche l’arrivo della famosa serie ‘Golden Age’. Su cui apparvero i primi cofani apribili, con la riproduzione del motore. Era sulla famosa Bugatti Royale referenza 136. Quest’auto è stata venduta per quasi vent’anni per più di un milione di esemplari! Nel 1964, Solido tentò addirittura di fare concorrenza a Lego con il ‘Bati 1000’, una stazione di servizio realizzata con mattoncini da assemblare.
DIVERSIFICAZIONE. Negli Anni ’70, Solido ha continuato a diversificare il suo catalogo. La serie Toner-Gam, per esempio, offriva riproduzioni in scala 1/43 e 1/50 di veicoli commerciali e industriali con le livree originali delle società di lavori pubblici e dei vigili del fuoco. Nel 1974, Solido offriva persino delle guide per personalizzare i veicoli da corsa, che venivano forniti in kit con nuove decalcomanie applicabili. Di ogni modello venivano proposte tre livree ma in un paio di casi, la Ferrari 365 GT/4 BB e la Toyota Celica GT, la scatola di montaggio prevedeva due modelli e altrettante livree. La fine degli Anni ’70 ha segnato una svolta nella storia di Solido. Nel 1978, Jean de Vazeilles lascia l’azienda. Poco dopo, sua sorella Charlotte, allora presidente del gruppo Solijouets (che comprende Solido e la distribuzione di marche straniere, tra cui l’italiana Bburago!), lascia. Questo segnò la fine dell’avventura tra la famiglia Vazeilles e Solido. Il marchio ora doveva stare in piedi da solo.
ATTRAVERSO LA TEMPESTA. Gli Anni ’80 sono iniziati con la fusione di Solido e del marchio Heller. La fusione fu annunciata alla Fiera del Giocattolo di Norimberga il 1° febbraio 1981. Poi, nell’estate dello stesso anno, un certo Emile Véron prese la direzione della nuova società Solido. Questo nome non è estraneo al mondo delle miniature. Infatti, Emile Véron ha co-fondato la Norev (si noti che Norev è Veron scritto al contrario!) con i suoi fratelli prima di diventare indipendente e fondare la Majorette! Quindi non era un principiante quando ha preso le redini di Solido. Durante il suo mandato, la serie militare è scomparsa dal catalogo della marca per quasi sei anni! Tranne nel 1984 e 1985, quando furono offerti set commemorativi (D-Day e Armistizio). In un periodo di crisi come quello venne creato il marchio economico Cougar, che proponeva modelli ‘nativi’ (come la Fiat Ritmo 3 porte) e remake di miniature Solido ma con finiture semplificate. In alcuni casi anche troppo: la Volkswagen Golf seconda serie fu realizzata sfruttando gli stampi della prima serie! Un impianto produttivo era stato delocalizzato in Portogallo.
ANNI DI SUCCESSO. Gli Anni ’90 sono stati segnati da diversi cambi di proprietà senza che Solido scomparisse mai dal panorama delle miniature. Questi vari cambiamenti non hanno impedito al marchio di mettere in evidenza il suo passato e la sua storia. Nel 1997, la marca ha celebrato il suo 65° anniversario con una seconda (dopo il 1987) riedizione della ‘Gergovia’, il primo modello (prototipo) realizzato da Ferdinand de Vazeilles. Nonostante questi cambiamenti, il marchio ha avuto molto successo nel corso degli anni. Durante questo decennio, una miniatura su due venduta in Francia proviene dal gruppo Solido-Majorette! Gli anni Novanta hanno anche segnato la popolarità della scala 1/18, introdotta nel decennio precedente dalla Solido anche con lussuose riproduzioni della Citroen Xantia e della Peugeot 605. Nei primi anni 2000, Majorette e Solido sono passati sotto l’ombrello del gigante dei giocattoli, Smoby. Il suo presidente di allora, Jean-Christophe Breuil, era felice di riportare il marchio in Francia e voleva lavorare sulla qualità dei prodotti. Tutto questo si basava sulla comunità di Solido, promossa dai circa 1500 membri del suo Club, e in un’epoca in cui Internet non era così presente come oggi! Il club è rinato nel 2001 ed è diventato un vero successo. Nel 2003, Solido ha celebrato il suo 70° anniversario con due modelli esclusivi: una Peugeot 203 Commercial e una Simca 1000 Rallye 2. Gli anni 2000 hanno anche visto un leggero lifting del logo Solido, per portarlo nel 21° secolo. Nel 2006, la storia del made in France si è conclusa con la chiusura della fabbrica di Oulins e il trasferimento della produzione in Cina.
UNA PASSIONE ANCORA VIVA. Gli anni 2010 segnano un’evoluzione del mercato delle miniature, i bambini cambiano ma l’amore per una bella miniatura rimane. E questo, per giovani e vecchi. Il gruppo Simba Dickie diventa proprietario di Solido. Prima a Smoby, poi di nuovo alla casa madre e un breve tour attraverso la holding del gruppo, MI29. Nel 2015, il gruppo Simba Dickie ha affidato la gestione dello storico marchio a Z Models, specialista francese della scala 1/18 che è responsabile di Ottomobile e GT Spirit. Nel 2022 le novità Solido si presentano numerose: da un lato la gamma in scala 1/18 si espande ancor più con auto iconiche come la Subaru Impreza 22B (anche in versione WRC da rally) e la Porsche 935 K3, ma anche con la youngtimer francese Renault 21 Turbo (Phase 1 e Phase 2) e la monoposto di Formula 1 Alpine A521 di Ocon e Alonso, dall’altro la serie in scala 1/43 viene rilanciata con un gruppo di modelli sportivi che sembrano ripresi pari pari dal catalogo Ottomobile (del resto i due marchi sono gestiti dallo stesso gruppo). Tra questi, la Volvo 850 T5-R SW, la BMW M5 terza serie, l’Audi RS6 Avant, la Peugeot 205 Turbo 16 e la Renault Mégane RS prima serie.