Signori… in carena! A caccia del record in moto
Max Biaggi ha appena conquistato un nuovo record. Roba che se uno non sapesse che è un pilota di moto penserebbe di trovarsi davanti a un cadetto dell’aeronautica, perché sì, 455 km/h sono roba da pista di decollo… (e non è un caso infatti che ne sia stata scelta proprio una in disuso del Kennedy Space Center in Florida). Location fortunata, visto che la Voxan del pilota romano si è aggiudicata ben 19 nuovi primati. Non è una novità che la velocità pura sia sempre stata la conquista più ambita da centauri e amazzoni di ogni epoca. Motivo per cui nella storia del motociclismo i mezzi travestiti da missili terra-terra come questo non mancano. Ecco una ripassata dei più famosi.
2021. Sulla pista dello Shuttle, in Florida, Max Biaggi si porta a casa 19 record. Il più importante? Quello della velocità massima: 455,737 km/h (anche se il GPS di bordo ne indicava addirittura 466). Record che vale doppio perché non solo il pilota romano infrange il muro dei 450, ma lo fa in sella a una moto elettrica, la Voxan Wattman.
1975. Don Vesco prima di questo fatidico 28 settembre di 46 anni fa era semplicemente un apprezzatissimo preparatore di Yamaha da GP. Ma poi, dopo aver sfrecciato a quasi 500 km/h sulla sua Silver Bird, è entrato addirittura nella leggenda. Dentro a questo siluro con le ruote ci sono due motori quattro cilindri abbinati (e maggiorati), per un totale di 1500 cc e 200 cv.
1965. La bella donzella sdraiata sopra questa Lambretta a dir poco irriconoscibile non è una hostess in posa per un calendario hot. Ma una tassista ventiduenne di Bristol, Inghilterra. Marlene Parker si è appena aggiudicata l’opportunità della vita, quella di sfrecciare a 180 km/h sul circuito di Monza su questo cinquantino…
1951. Sotto quel casco aerodinamico, almeno quanto la Vespa Siluro 125 abbinata, c’è Dino Mazzoncini. Siamo a febbraio e l’autostrada Roma-Ostia viene chiusa per permettere all’insolito vespista di portare a casa il record di velocità al primo colpo, con 171,102 km/h di media.
1948. Roland Free, nudo alla meta. Già perché quando il centauro di Chicago decide di presentarsi alle Bonneville Salt Flats nello Utah per tentare il primato, è vestito da spiaggia. E così, in costume e cuffietta, in sella, si fa per dire, a una Vincent HRD, ‘Rollie‘ (come lo chiamavano i suoi fans) supera i 240 km/h.