Settebello Passat: le wagon da collezione firmate VW
La Volkswagen Passat di nona generazione, attesa sul mercato l’anno prossimo, sarà con ogni probabilità (a Wolfsburg dicono con totale certezza ma… mai dire mai) l’ultima edizione del secondo modello della Casa tedesca più venduto di sempre a essere proposta con motori termici, nella fattispecie il 2.0 TDI e i turbobenzina da 1,5 e 2 litri. Nata nel 1973, disegnata da Giorgetto Giugiaro e passata alla storia come vettura del segmento D più venduta di tutti i tempi, grazie anche al successo ottenuto dalle versioni Variant (la prossima serie sarà declinata solo in questa forma), la Passat non ha mai fatto battere i cuori per le sue imprese sportive, che in casa Volkswagen sono state sempre appannaggio di Golf e Polo, ma ha comunque saputo conquistare anche una clientela esigente in fatto di prestazioni con le varianti pluricilindriche, turbo e…”rialzate”, oltre ad aver destato l’attenzione dei più “stilosi” con la Passat CC, poi evolutasi in CC e oggi in Arteon, l’iterazione coupé a 4 porte che su alcuni mercati (non in Italia) è disponibile anche nella riuscita edizione Shooting Brake. Andiamo ora a conoscere da vicino le sette Passat da collezione: se ne avete una in garage, evitate di aderire alla prossima campagna rottamazione…
PASSAT (B2) VARIANT SYNCRO – 1984. Arriva sul mercato nel 1984, dopo l’anticipazione della concept Studie Passat Variant Terra, adotta un sistema 4×4 derivato da quello dell’Audi quattro, con tanto di differenziale posteriore bloccabile. La scelta dei motori, solo a benzina, privilegia i più potenti: i 5 cilindri da 2 e 2,2 litri (di provenienza Audi a loro volta) da 115 e 120 CV, abbinati all’allestimento GT, e solo in seguito, dal 1985, il 4 cilindri da 1,8 litri e 90 CV, a carburatore o a iniezione, nell’allestimento semplificato C. Profili neri alle cornici dei vetri e sulle porte, ruote in lega leggera a 5 razze, mancorrenti sul tetto e scritte di identificazione sul portellone e sul frontale identificano la prima, inconfondibile Passat a trazione integrale. Valgono da 13 a 15mila euro secondo le quotazioni di Classic Data.
PASSAT (B3) G60 SYNCRO – 1989. Nel settembre del 1989 fa il suo debutto la prima variante sovralimentata della Passat, che adotta il compressore a chiocciola G per portare il suo 4 cilindri da 1781 cc a esprimere 160 CV e 225 Nm di coppia massima, per una velocità di punta di 210 km/h. La terza serie della Passat è anche la prima ad adottare la carrozzeria a 3 volumi per la berlina e la G60 è disponibile anche a 4 porte (215 km/h); ma è la Variant a raccogliere i maggiori consensi…
PASSAT (B3) VR6 – 1991. L’autunno del 1991 vede l’esordio del primo motore a 6 cilindri sulla Passat, un’unità da 2792 cc a due bancate da 3 cilindri l’una con la V stretta di soli 15 gradi. Con 174 CV e 230 Nm di coppia, questa Passat fornita di cambio manuale a 5 marce o, in opzione, dell’automatico a 4 rapporti, raggiunge i 214 km/h con carrozzeria Variant e i 220 km/h in quella a 3 volumi e 4 porte, per uno 0-100 in 8,3 secondi. Le quotazioni arrivano fino agli 8.500 euro per gli esemplari meglio conservati.
PASSAT (B4) VR6 SYNCRO – 1993. Salgono ingombri e peso, per cui la quarta generazione della Passat non migliora le prestazioni della più potente VR6: nella versione a trazione anteriore, mossa dal già noto 2,8 litri, sale a 8,7 secondi il tempo dello 0-100 km/h, mentre la velocità di punta è di 218 km/h. Per la prima volta la VR6 può essere abbinata anche alla trazione integrale, ma in questo caso il motore è leggermente diverso: si tratta di un 2,9 litri (2862 cc) da 184 CV e 245 Nm.
PASSAT (B5) W8 VARIANT – 2001. Sulla base del restyling della quinta generazione della Passat, non a caso identificato internamente in modo specifico con la sigla GP (Große Produktaufwertung, “ottimo aggiornamento del prodotto”) la Passat guadagna un otto cilindri a doppia V di 4 litri di cilindrata, ovvero lo stesso motore utilizzato con frazionamento a 12 cilindri sui modelli di maggior prestigio della gamma Audi e Bentley e sulla Volkswagen Phaeton. Prodotta in soli 2359 esemplari nelle due varianti di carrozzeria, è, tra le Passat la più rare e la meglio allestite. Eroga 275 CV e 370 Nm di coppia, per 250 km/h di velocità massina, e può essere equipaggiata con il cambio manuale a 6 marce (0-100 km/h in 6,5 secondi) o con l’automatico Tiptronic a 5 rapporti con modalità manuale-sequenziale. Gli esemplari con pochi chilometri all’attivo possono valere anche più di 25mila euro. (Qui per saperne di più)
PASSAT (B6) R36 – 2008. Nel gennaio del 2008 la versione di punta della Passat torna a montare il VR6, portato per l’occasione a 3,6 litri di cilindrata per 300 CV e 360 Nm di coppia, un aspirato a iniezione diretta stechiometrica di benzina da 250 km/h di velocità massima. La Variant sfoggia una configurazione estetica più grintosa, con qualche profilo aerodinamico specifico e la mascherina cromata al centro. Per la prima volta la gamma Passat è dotata di un vero e proprio allestimento sportivo. Tra le finezze tecniche della “R” troviamo, poi, il cambio robotizzato doppia frizione DSG a 6 marce e la trazione integrale 4Motion.
PASSAT (B7) CC V6 4MOTION – 2012. La coupé a 4 porte derivata dalla settima generazione della Passat arriva nell’autunno del 2008 e si evolve in CC nel 2012 con il restyling che la doterà di una fanaleria dalle linee tese a non più arrotondate. Il motore è il 3,6 litri V6 stretto da 300 CV e 350 Nm di coppia è quello che della Passat R36, sempre abbinato al cambio DSG a 6 marce e alla trazione integrale. Senza una turbina su cui fare affidamento bisogna andare nella zona alta del contagiri per far spingere al massimo questo propulsore, ma le orecchie ringraziano: il sound del VR6 ha una timbrica del tutto particolare che in questa era di sovralimentazione ed elettrificazione apprezziamo ancora di più…