Schuppan 962 CR: da Le Mans alla strada

Schuppan 962 CR: da Le Mans alla strada

Cosa poteva nascere dall’unione di due leggende dell’automobilismo sportivo, la Porsche 962 e il pilota australiano Vern Schuppan, se non un gioiello della tecnologia su 4 ruote? Andiamo con ordine: siamo nel 1991, la carriera agonistica della 962 è praticamente terminata, Schuppan ha da tempo appeso il casco al chiodo ma non ha certo abbandonato l’interesse per le automobili ad altissime prestazioni. Più nel dettaglio, dopo il ritiro dalle corse, nel 1991, Schuppan ha fondato due aziende con sede nel Regno Unito: il Team Schuppan, focalizzato sulle corse, e la Vern Schuppan, Ltd., che forniva consulenze ingegneristiche e di produzione ad altri team del motorsport e all’industria automobilistica in tutto il mondo. A quell’epoca, Porsche aveva costruito circa centocinquanta esemplari del modello da competizione 956/962, molti dei quali avevano terminato il loro momento di gloria. Non sorprendeva quindi che alcune di queste Porsche venissero convertite per l’uso stradale. E così con il sostegno dei suoi mecenati della ASC, Schuppan aprì un nuovissimo stabilimento di 60mila metri quadrati per sviluppare e produrre le proprie versioni della 962: la Schuppan-Porsche 962 LM e la 962 CR. 

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DUE VERSIONI: LM E CR. Strettamente basata sulle Porsche 962 ufficiali, la 962 LM utilizzava un telaio standard di Le Mans, una carrozzeria in fibra di carbonio e un motore turbo flat-6 da 2,65 litri, specifico per la 935-79, con cilindri raffreddati ad aria e teste raffreddate ad acqua, che produceva 630 CV a 8.200 giri/min. La 962 CR di Schuppan, invece, era un’evoluzione radicale, caratterizzata da una carrozzeria completamente nuova, disegnata dall’australiano Michael Simcoe (che, tra l’altro, è ora vicepresidente del Global Design di General Motors) e che incorporava spunti stilistici della favolosa 959, tra cui un alettone posteriore a tutta larghezza. Il telaio interamente in fibra di carbonio, costruito dalla pluripremiata factory britannica Reynard, era più largo di 5 cm per aumentare la larghezza dell’abitacolo. Le portiere furono ridisegnate per adattarsi meglio all’uso su strada e le grandi aperture sui lati della carrozzeria posteriore consentirono un migliore raffreddamento. Gli interni rasentavano il lusso, almeno nei rivestimenti, con pelle, imbottiture, l’impianto audio, l’aria condizionata e persino la telecamera posteriore al posto dello specchietto retrovisore.

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6 CILINDRI MEZGER DA 600 CV. Il motore biturbo raffreddato ad aria della 962 CR fu progettato dal leggendario ingegnere Porsche Hans Mezger, responsabile non solo dell’iconico motore boxer flat-6 raffreddato ad aria della Porsche 911 e del flat-12 della 917, ma anche del motore TAG Turbo V6 di Formula 1 che portò la McLaren a conquistare tre campionati mondiali piloti consecutivi e due campionati costruttori a metà degli Anni ’80. Fornito dalla scuderia americana Andial, il motore flat-6 da 3,4 litri progettato da Mezger e conforme alle specifiche IMSA produceva più di 600 CV, incorporava una sovralimentazione regolabile e prometteva una velocità massima di 215 miglia orarie, pari a oltre 345 km/h. In realtà, la velocità massima dichiarata della 962 CR, di poco superiore alle 230 miglia orarie, pari a 370 km/h, superava la Bugatti EB 110 di oltre 15 km/h. La 962 CR detenne per breve tempo il titolo di auto di serie più veloce del mondo nel 1992, prima che la McLaren F1 le soffiasse la corona quello stesso anno, superando di poco i 385 km/h.

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UNA DELLE TANTE CADUTE IN DISGRAZIA. Schuppan aveva originariamente previsto di produrre 50 esemplari per omologare la vettura per Le Mans, ma il progetto si rivelò presto prematuro; l’economia giapponese subì il contraccolpo della crisi economica mondiale nel 1992, inducendo gli investitori di Schuppan a ritirarsi dal contratto e a ritirare i finanziamenti, costringendo così Schuppan a interrompere la produzione e a dichiarare bancarotta. La produzione dello Schuppan 962 comprendeva un unico prototipo LM, andato perduto in un incendio durante i test, un secondo prototipo LM, un unico esemplare LM di produzione, due prototipi CR e due esemplari CR di produzione. Al prezzo di 1,5 milioni di dollari (nel 1992), queste erano le auto di serie più costose mai costruite, più care della stessa McLaren F1. Ma a quanto sarà disposto a spendere un qualche fortunato collezionista quando la 962 CR delle foto sarà messa all’asta da Mecum? Lo scopriremo il prossimo 16 agosto durante la Monterey Car Week!

Foto: Astonparrott

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