Sbaglio o questa Porsche 962 ha la targa?
NATA PER CORRERE. La Porsche 962 nasce a metà degli anni ‘80 unicamente per correre in pista. Era basata sulla 956, rispetto alla quale aveva un passo allungato di 12 cm per soddisfare le regole del campionato nordamericano IMSA, che imponeva che i piedi del pilota fossero dietro l’asse anteriore. Era costruita su un telaio monoscocca in alluminio, ma nel corso della lunga vita competitiva questo telaio sarebbe stato sostituito da alcuni team privati con vasche in carbonio o a nido d’ape, per ridurre ulteriormente il peso e aumentare la rigidità. La casa tedesca cominciò a schierare la 962 nel 1984 negli USA, dove esordì alla 24 Ore di Daytona guidata da Mario e Michael Andretti, per poi portarla in Europa l’anno successivo, nella variante denominata 962C, conforme al regolamento del Gruppo C, vigente da questa parte dell’Oceano.
AL DI QUA E AL DI LÀ DELL’ATLANTICO. La differenza tra le due versioni di 962 era nel motore. Gli esemplari destinati all’IMSA utilizzavano una versione del 6 cilindri boxer da 3,2 litri sovralimentato da un turbocompressore, con una potenza di circa 700 CV. Le 962C europee erano dotate dello stesso motore ma con cilindrata ridotta a 2649 cc ma con sovralimentazione a doppia turbina. Nel corso degli anni la cilindrata aumentò fino ai 3 litri, arrivando a potenze di 850 CV. Le due versioni erano comunque facilmente convertibili una nell’altra, semplicemente sostituendo il motore e cambiando pochi altri dettagli. La Porsche ha smesso di utilizzarla ufficialmente nel 1988, ma la 962 ha continuato a gareggiare ancora per per diversi anni grazie ai team privati, conquistando oltre 180 vittorie.
TOP TEN A LE MANS. Ma la 962 messa in vendita, tramite trattativa privata, da RM Sotheby’s ha la particolarità di essere stata modificata e omologata (in Inghilterra) per l’uso stradale. Prima della sua conversione stradale, il telaio CK6-88 ha partecipato a gare del FIA World Sports Prototype Championship, FIA Coupe d’Europe Interseries e FIA World Challenge. Con Kris Nissen al volante, ha vinto una gara all’Hungaroring, due a Hockeneim e una a Wunstorf. Ma l’apice della sua carriera è datato 1988. Alla 24 Ore di Le Mans, questa vettura in livrea Kenwood, guidata da Kunimitsu Takahashi, Hideki Okada e Bruno Giocomelli, conquistò il nono posto assoluto. L’ultima apparizione in campo agonistico di questa 962 è avvenuta in una gara dell’IMSA World Challenge a Tampa, dove Michael e Mario Andretti la condussero al sesto posto.
RITORNO ALLA SARTHE. Appese le gomme slick al chiodo, questa Porsche 962 venne venduta nel 1990 a John Wengler, che la utilizzò fino al 2001 in alcune corse storiche. Nel 2009 l’auto è passata al collezionista inglese Martin Overington, che l’ha fatta partecipare a numerosi eventi, tra cui Festival of Speed di Goodwood e la Le Mans Classic. Proprio in Francia è stata guidata da Derek Bell nel 2012, che è tornato dopo vent’anni a bordo di una 962. Al termine della gara Bell ha commentato: “Sono sbalordito da come è andata bene la macchina in gara… È stato fantastico guidare di nuovo una Gruppo C e, sì, mi sono davvero divertito”. Alcuni anni fa è infine entrata nel garage del suo attuale proprietario che ha deciso di renderla stradale. Ci sono altre 962 targate, ma probabilmente questo è l’esemplare con il palmares sportivo più ricco.
CIVILIZZATA MA NON TROPPO. Ovviamente portare dalla pista alla strada la Porsche 962 telaio CK6-88 non è stato semplice. Il lavoro è stato affidato all’inglese BBM Sport, specialista nel restauro e nella preparazione di prototipi da corsa. Sono stati aggiunti il freno a mano, ventole di raffreddamento per il motore, una nuova centralina, il quadro strumenti sopra il volante e anche una telecamera posteriore per sopperire a una visibilità altrimenti inesistente. E visto che la facilità conversazione tra i passeggeri non era stata considerata una priorità per la Porsche, è stato installato anche un sistema di auricolari e microfoni per la comunicazione tra il conducente e l’eventuale passeggero. È stata invece mantenuta la cremagliera dello sterzo originale. Le qualità dinamiche della Porsche 962 non sono quindi state intaccate e di certo sarà ancora in grado di regalare soddisfazioni al suo prossimo proprietario. Che potrà portarla a correre in pista senza doverla trasportare su un carrello.