Saab 900 Turbo, regina di Svezia
1937: la Svezia guarda con attenzione alla folle situazione europea e si prepara. Nasce la Svenska Aeroplan AktieBolaget. La Saab costruisce aerei da guerra con il compito di proteggere la neutralità e la sovranità degli svedesi. Nel ’49 l’indirizzo produttivo cambia verso le automobili: la nuova Saab 92 ha raffinatezze degne della razionalità scandinava. Nel ‘77 presenta la 99 Turbo (nata nel ’68), prima auto sovralimentata di grande serie. È un risultato che scalza la Porsche 911 Turbo e la Bmw 2002 Turbo ma che assume un’importanza ancora più grande l’anno dopo quando Stig Blomqvist vince il rally di Svezia. Nello stesso periodo nasce la 900, il prodotto che diventa icona. La Saab 900 vuole aprirsi ai mercati esteri, USA in particolare. È pressoché identica alla 99 (stessa scocca, passo più lungo ma di solo cinque centimetri) ma è più grande (30 cm più lunga) e più sicura (sterzo con piantone collassabile, filtro dell’aria per l’abitacolo).
SAAB 900 TURBO. All’esordio sono disponibili quattro modelli, tutti con motore due litri: 900 GL mono-carburatore e 100 cv, GLS con due carburatori da 108 cv, GLE con iniezione (118 cv) e, in cima alla gamma, la Saab 900 Turbo con 145 cavalli, 234 Nm di coppia e cambio a quattro marce (posto sotto il motore) che nell’81 diventa a cinque (ma c’è anche un automatico a tre rapporti, mai apprezzato per l’effetto negativo sulle prestazioni). Ha un bel carattere ma, giudicato con gli occhi di oggi, ha peculiarità da fascino ‘senza compromessi’. Adotta, infatti, una turbina di piccole dimensioni e con rapporto di compressione molto contenuto: si ottiene un funzionamento più rotondo con poco turbo-lag e si scongiurano fenomeni di battito in testa. Ma il rendimento è molto basso e il consumo elevato. La Saab risolve il problema nell’82 con il sistema APC (Automatic Performance Control) che introduce un sensore per il battito in testa e permette l’uso di benzina con basso numero di ottano. Il rapporto di compressione viene così aumentato e il consumo si riduce.
TURBO BIALBERO. Nel 1984 la 900 Turbo adotta la testata bialbero con 16 valvole e l’intercooler. È un importante salto di qualità, che amplia significativamente le opzioni: disponibile in più varianti di carrozzeria, raggiunge quota 175 cv e, nello stesso tempo, esibisce un elevato grado di maturazione motoristica: performante (210 km/h o più a seconda dei mercati), gran carattere. L’anno successivo tutta la gamma adotta l’accensione elettronica, le 900 aspirate utilizzano la denominazione ’i’ che manda in pensione le denominazioni ormai obsolete e viene introdotta la variante Aero, poi nominata 16S per problemi di copyright. Nel 1986 la Saab 900 riceve un restyling che ne modifica leggermente le dimensioni e porta al debutto l’affascinante 900 Cabriolet, disponibile aspirata e Turbo a 8 o 16 valvole. Da noi arriva nell’87 ma e proposta a un prezzo piuttosto elevato in ragione di un livello di qualità elevato (la Turbo ha sedili in pelle, aria condizionata e capote elettrica a tre strati). Anche la 900 Turbo 8v riceve l’intercooler, che innalza la potenza a 155 cv. Nel 1989 la 900i adotta la testata a 16 vavole (con o senza catalizzatore): la potenza è di oltre 130 cv nel primo caso e 126 nel secondo. Sulla 9000, nel frattempo, arriva un 2.3 turbo da 200 cv e 330 Nm.
900 EP. Il 1991 è un anno importante: nasce la 900 ep, equipaggiata con un piccolo turbo a bassa pressione (0,35 bar). Eroga 140 cv e possiede ottima spinta a bassi regimi e consumo di livello ‘umano’ pur in mancanza di intercooler e APC ma con l’inevitabile presenza del catalizzatore. L’ultima, ottima, ragione d’acquisto la dà il prezzo: La 900 Cabrio ep costa meno di 50 milioni di Lire laddove la 900 Turbo Cabriolet 16v supera abbondantemente i sessantacinque. Nel frattempo è arrivato il catalizzatore di serie, novità tecnica che riduce la potenza della 900 Turbo a 160 cv, pochi in più rispetto alla ep. Con l’allestimento Aero, tuttavia, la cavalleria della Turbo risale a 185. Nel ’93 si conclude il ciclo di vita della SAAB 900 I° Serie, oppure ‘Classic’. La mk2 è sviluppata sul pianale dell’Opel Vectra e continua la sua presenza in listino fino al 1998, quando fa il suo ingresso la 9-3.