Record di velocità in moto: il primo 100 anni fa
Autovelox, tutor e guida autonoma, oltre alle solite mogli e fidanzate strillanti. Insomma siamo arrivati a un punto in cui andar forte su due ruote (e non solo), è diventato un miraggio. Ormai la velocità pura è una cosa di cui si parla come fanno i vecchi delle donne, al bar. Non ci credi? Fai una prova. Ferma uno per strada e chiedigli, “qual è il dettaglio veloce in una moto?”. Se ti va bene trovi uno che ti risponde “la comodità”. Giuro, a me è già successo. Guarda qui e credi alle tue orecchie.
DA ADESSO È UFFICIALE. Tutto questo preambolo per dire che cento anni fa era tutta un’altra storia. La velocità massima era ancora un traguardo da raggiungere, un’emozione da scoprire. Una cosa che sapevano in pochi e potevano raccontare in ancora meno. Per questo dall’altra parte del mondo, su quella spiaggia americana che sembrava una pista naturale perfetta, eroi travestiti da motociclisti (un bel golf e via, altro che tute, caschi e protezioni) si sfidavano a chi tirava di più. A Daytona questa storia andava avanti già da un po’, ma in realtà è solo nel 1920 che le cose cominciano a farsi sul serio: visto che arriva la certificazione ufficiale della FIM.
AND THE WINNER IS… Il primo centauro più veloce della storia è stato (Eu)Gene Walker che, su un’Indian di 994 cc, rompe il muro dei 167 km/h (nel 1920!). Ma che Gene avesse numeri da record lo avevano capito già 6 anni prima, alla Indian. E a Springfield non se l’erano mica lasciato scappare, assumendolo come collaudatore. In dieci anni vince 19 titoli nazionali e avrebbe anche continuato se un giorno non ci avesse lasciato le penne. Entrando nella storia a soli 31 anni.
UN SECOLO DOPO. Vuoi sapere quanti km/h separano il record di Walker dall’attuale (stabilito nel 2013, ma ancora imbattuto)? 468. Hai letto bene: quattrocentosessantotto, visto che la Top 1 Ack Attack ha superato i 634 km/h.
(Immagine di copertina: Archive Moto)