Realtà aumentata: a 6 (o più) ruote in scioltezza!/3

Realtà aumentata: a 6 (o più) ruote in scioltezza!/3

Nell’automotive il numero perfetto è quattro. La storia dell’automobile ha provato in diversi casi a superare la convenzione e proporre nuovi scenari, ovvero un numero di ruote differente dal quattro. Aggiungerne, per esempio, non ha mai portato a grandi risultati (a parte un lampo di luce, intenso ma molto fugace, al GP di F1 di Svezia del ’76; vinto dalla Tyrrell- Ford P34 di Jody Sheckter). Ripercorriamo l’epopea delle auto a sei (o più) ruote scavando tra più e meno note.

Adler Diplomat 8 ruote

ADLER DIPLOMAT 8 RUOTE 1935. In pieno delirio nazista ogni progetto che si prefiggesse la dimostrazione della grandeur del Reich trovava terreno fertile per essere incoraggiato, appoggiato e stimolato. L’importante era la supremazia della grande Germania. Nel ’35 l’ingegnere Gotthardt Rimmek sviluppò un’idea per il controllo della stabilità dell’automobile e il miglioramento del comfort su strada e della sicurezza. Partendo da una Adler Diplomat, Rimmek aggiunse altri due assi di ruote e rese sterzanti i primi due. Ottenne un’automobile a otto ruote che prometteva di essere più confortevole sulle sconnessioni e più sicura perché, anche se si fosse rotto un asse o esplosa una gomma, manteneva invariato il livello di sicurezza.

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AVTOROS SHAMAN. Il più grande giocattolo del mondo è un veicolo prodotto in Russia, proposto al prezzo di circa 100mila euro. È un mostro da 4,8 tonnellate di peso a secco (può caricare fino a una tonnellata e mezza secondo le esigenze). È ed equipaggiato con un motore di soli quattro cilindri di origine IVECO con 170 cv e 400 Nm di coppia. È lungo quasi 6 metri e mezzo per 250 cm di larghezza e 270 di altezza. L’aspetto più razionale è senza dubbio nelle sue capacità motrici: ognuna delle sue ruote produce coppia di trazione ed è sterzante per consentirgli l’attraversamento di guadi, fango e terra. Lo Shaman raggiunge 70 km/h di velocità massima su strada, 7 km/h in acqua.

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ELIICA 2008. Oggi i comuni riferimenti in tema di berline veloci si perdono nel marasma del mercato globale. Erano belli i tempi della Maserati Quattroporte prima serie di Frua: l’unica possibile (e la migliore, probabilmente). Osservando le immagini di questa specie di seppia gigante potrebbe tornare alla mente la Bugatti EB112 di Giugiaro dei primi anni ’90. La Eliica del 2008 è il prototipo di una grande berlina–limousine elettrica multi-ruote (670 cm di lunghezza) con prestazioni da Concorde. Sviluppata da un team giapponese guidato da Hiroshi Shimizu, aveva il suo segreto nel grande sforzo progettuale per dare senso al numero di ruote: ognuna delle otto (quattro sono sterzanti), infatti, racchiude un motore elettrico da 80 cv, un layout che ha permesso di costruire un missile capace di dichiarare meno di 4″ sull’accelerazione da 0 a 100 km/h e 250 miglia orarie di velocità (402 km/h). La Eliica era equipaggiata con un pacco batterie al litio che consentiva circa 320 di autonomia. Alla sua apparizione, fine 2008, si parlava di una piccola serie di qualche centinaio di unità, molto esclusive e costose (oltre 300mila dollari di allora). Non se n’è saputo più niente. 

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MERCEDES-AMG G63 6X6 2013. Pensavamo che fosse impossibile concepire un’auto più sconcertante della Lamborghini LM002. Poi il clima si è decisamente imborghesito (negli anni Audi ha concepito solo un prototipo di Q7 con il V12 turbodiesel, Porsche non è andata oltre la Turbo S) e anche una ‘bestia’ come la Mercedes G65 AMG non ha calmato gli animi. Perciò Mercedes ha di nuovo creato un equilibrio tra i clienti di giganti stradali ma invece di puntare sul plurifrazionato ha lavorato sul ‘pluri-ruota’. La G63 AMG 6×6 è riuscita, forse per qualche ora, ad essere la più ricercata tra le auto-giocattolo. Ne abbiamo già parlato in occasione della Pickupweek, ma vale la pena ricordare le sue caratteristiche estreme: questo oggetto da 450mila euro, ruote da 37” e 3,8 tonnellate di stazza è lunga 587 cm, larga 210 e alta 230. Il propulsore è il V8 5.5 biturbo con circa 550 cv e 760 Nm, il telaio è costruito su molle e ammortizzatori a gas regolabili mentre la superba trasmissione si organizza in sei ruote motrici, cinque differenziali, cambio 7G-Tronic a due frizioni con 7 marce. Se ancora la libidine non si fosse scatenata a dovere, il preparatore Brabus proponeva un kit di potenziamento a 700 cv e circa 1.000 Nm. Accreditata di un consumo medio molto inferiore a cinque chilometri al litro la 6X6 Brabus costava circa 200mila euro in più della ‘normale’. 

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