Premio Veloce 2020: Green, Polestar & Volvo
Volvo e Polestar – la divisione del brand automotive svedese dedicata alla produzione di vetture ad alte prestazioni, vetture elettriche e componentistica – hanno raggiunto il target di emissioni Co2 medie per l’intera gamma, come stabilito dalle ferree normative imposte dall’Unione Europea. La XC40 Recharge, prima full electric di Volvo, è già configurabile online; le altre vetture in listino sono tutte micro, mild o plug-in hybrid e siamo in attesa della XC90 100 percento alla spina. La Polestar 2, berlina a emissioni zero da oltre 400 cavalli e 470 chilometri d’autonomia, in Svezia e Norvegia ha già venduto più della Model 3 di Tesla, sua diretta rivale; e la bellezza della Polestar 1 da 600 cavalli? Parliamone.
GREEN 2020. La strategia di Volvo prevede un primo passo che dovrà essere raggiunto entro il 2025, anno in cui il brand si è prefissato di realizzare almeno la metà delle vendite con modelli completamenti elettrici; dal 2030, poi, addio motori termici – come ha recentemente dichiarato Håkan Samuelsson, amministratore delegato di Volvo. Apparentemente, benzina e diesel non fanno parte del futuro prossimo: ai posteri l’ardua sentenza, a Volvo il premio Veloce Green per il 2020 (sezione Fact).
Questo impegno è evidente nel design Polestar diretto e supervisionato da Maximilian Missoni che sta virando decisamente verso un nuovo concetto introdotto con la Precept, l’evoluzione aerodinamica e sportiva della berlina premium EV attraverso superfici che sembrano scolpite nel ghiaccio con molti sentori Volvo sopratutto nella coda e nei dettagli. Un design molto deciso e caratterizzato che non insegue stilemi figurativi, li crea.
Ragion per cui, chi si dovesse ispirare alla Polestar Precept, immediatamente verrebbe colto in flagranza di plagio.
Oltre ad avere un design estremamente connotato, la Precept sfida apertamente Porsche Taycan e Audi e-tron GT, la preferita di Santa Claus.
Una silhouette, quella della Precept al pari delle linee di Michael Mauer e di Franz von Holzhausen autore delle forme ormai obsolete dei Tesla Model S, decisamente da rinnovare, o meglio da rivoluzionare in modalità sharp con quell’angular look che abbiamo già visto in Cybertruck.
Tanto per restare in casa, Geely, altro design personale e caratterizzato che lancia la sfida a Jaguar I-Pace, è quello della Zero di Lynk & Co. Ed ecco a noi un altro stile molto deciso e fluido che si deve a Peter Horbury.
Queste due espressioni del design Cinoeuropeo intraprese da Geely con i suoi due brand europei e i concept Polestar Precept e Lynk & Co Zero, prefigurano le prossime berline premium Made in China pronte a sfidare le blasonate Tesla, Porsche e Audi. Anche se dovranno fare i conti con Daimler Benz, BMW, Lucid Motors e l’altra rivale cinese Xpeng Motors, sostenuto da Alibaba.
Una competizione quella delle berline premium elettriche sempre più agguerrita sul piano delle prestazioni, nella ricerca del design e conseguentemente sempre più costosa, costosissima.
Aspettiamoci anche l’elettrica dei Bentley Boys su piattaforma PPE (Premium Platform Electric) per la next-generation Bentley Continental GT e Flying Spur.