Porsche 911: l’apice delle “monoturbo”
Al Salone di Ginevra del marzo ’94 Porsche svela la 993 Carrera Cabriolet, che si affianca alla Coupé svelata a Francoforte nel settembre precedente. In quei mesi il ciclo della precedente 911 964 volge verso la chiusura e una nuova 911 Turbo è segretamente già in fase di sviluppo. Così, gli ultimi progetti su base 964 puntano a una “apoteosi” del modello con versioni speciali che esaltino il misticismo della Porsche 911 “vecchia maniera” e siano un “ultimo afflato” in grande stile della “Elfer purissima”. L’incrocio tra passato e presente porta alla nascita di due allestimenti particolari il cui fulcro è il motore con unico turbocompressore.
PORSCHE 964 TURBO S 3600 EXCLUSIVE FLACHBAU. In quei mesi sono in atto cambiamenti epocali: l’azienda ha rischiato il fallimento e la 993 segna l’inizio di una rivoluzione. Tuttavia è ancora possibile dare ascolto alle richieste di quanti desiderano un modello contraddistinto da personalità e individualismo unici. A loro la Casa Madre riserva il Reparto Ordini Speciali, la divisione Exclusive. E tra questi può esserci il capriccio di possedere una 911 Turbo 3.6 964 con il frontale (piatto) della gloriosa 935 da corsa. L’idea si concretizza nell’estate del ’93, si dice per una richiesta partita dal Giappone. La Turbo con muso piatto avrebbe avuto, oltre a maggiore potenza, allestimento full-optional e design subito riconoscibile (quindi molto diversa dalla Turbo S 3.3 “pronta corse”). Porsche coinvolge anche altri mercati del mondo e costituisce un portafoglio ordini di quasi cento esemplari. Secondo l’informativa ufficiale dell’autunno ‘93 questa creazione sulla base della Serie R viene sviluppata in tre allestimenti: versione I X83 per il Giappone, versione II X84 per il mercato “Resto del mondo”, versione III X85 per il mercato americano.
FRONTALE DA CORSA. La modifica principale riguarda il frontale, reso piatto per effetto di nuovi parafanghi e cofano che modificano il design dei fari. Tutto il paraurti anteriore è nuovo con ingressi di flusso verso i freni, radiatore aggiuntivo per l’olio e splitter inferiore della Carrera RS 3.8. Sul mercato giapponese le luci sono a scomparsa, sugli esemplari “Resto del mondo” sono “tipo 928” e sulla versione americana, oltre al “muso piatto”, si può optare per la foggia standard. Diversi anche i passaruota posteriori, dotati di prese d’aria come sulla 959: sugli esemplari per il Giappone queste sono molto vistose e con lame orizzontali. L’ala posteriore (codice X93), infine, è specifica per questo modello: la superficie è più ampia ed è in tinta con la carrozzeria (a disposizione anche l’ala biplano della Carrera RS 3.800). il motore M64/50, per l’occasione dotato di codice di identificazione M64/50 S, è modificato con nuove teste dotate di aspirazione e scarico differenti, nuova distribuzione, nuovo turbocompressore KKK e impianto di scarico con doppi terminali gemellati. La potenza cresce da 360 a 385 cv a 5750 giri (380 per il mercato americano). La coppia sale a 520 Nm a 5000 giri. La casa dichiara uno scatto da 0 a 100 km/h in 4”7 e oltre 280 km/h di punta massima. Secondo le fonti la produzione è stata di circa 95 esemplari, prodotti tra novembre ’93 e fine ’95. Il prezzo supera di ben 75.000 Deutschmarks il costo di una Turbo 3.6.
PORSCHE 993 CABRIOLET TURBO. La Porsche 911 Turbo della serie 993 ha “sconvolto” il comune senso della percezione di questo modello. Basti considerare che produce 108 cavalli in più rispetto a una 930 degli Anni 80 e tutto questo è anche e sopratutto merito dei suoi due turbocompressori. Una potenza impetuosa che viene però resa più fruibile che mai grazie alla trazione integrale e alla nuova sospensione multilink. In quegli anni però Turbo era sinonimo unicamente di coupé e con l’arrivo della nuova 911 Cabriolet 993 (Ginevra’ 94) l’importante dealer ufficiale di Monaco di Baviera Fritz Haberl riflette sulla possibilità di dare più cavalli anche alla scoperta. Il problema è che in quel momento la 993 Turbo è ancora in sviluppo, ma grazie a ottime entrature a Stoccarda e Weissach, riesce a trovare un gruppo di clienti disposti a farsi confezionare una Carrera Cabriolet sovralimentata su misura. L’intenzione è quella di stivare nel vano motore il boxer mono-turbo della 964 pronto alla pensione.
UN MIX CHE FUNZIONA. Di fronte a un progetto così particolare ed esclusivo (oltreché costoso) sembra che i primi sei acquirenti decidano di firmare il contratto d’acquisto senza nemmeno sapere che prezzo avrebbe avuto. La 993 Cabriolet Turbo, anch’essa sviluppata dal Reparto Exclusive, riprende le caratteristiche di base del modello di serie e ha la sua particolarità nel propulsore. Si tratta, infatti dell’unità M64/50 con 360 cavalli. Questi sono trasmessi alle sole ruote posteriori attraverso un cambio a 5 marce (la biturbo del ’95 avrà quattro ruote motrici e trasmissione a sei rapporti). Oltre alla straordinaria unicità di una 911 del genere questa ardita creazione sfrutta le novità meccaniche del progetto 993 ed è una cabrio particolarmente agile: grazie alla sola trazione posteriore il peso è di 1395 kg, oltre un quintale in meno della 993 Turbo standard. Esteticamente non cambia quasi niente: i dettagli più vistosi sono la grande ala posteriore e i quattro scarichi gemellati. In breve sono trovati ulteriori 8 acquirenti fino a un totale di quattordici unità. Porsche non esegue l’omologazione poiché la tiratura resta minima: ognuna viene venduta con un certificato di “esemplare unico”. (Foto: RM Sotheby’s)