Orologi da immersione: da necessità a vezzo
Ogni sfida ha la sua forma. C’è la montagna da scalare. Il muro da abbattere. Quella di Mercedes Gleitze aveva quella di una Manica da attraversare. A nuoto. Siamo nel 1927 e questa inglesina pelle e ossa porta, dopo 10 ore di bracciate, il suo sorriso molto British sulle coste della Francia. A dire la verità, Mercedes porta anche un’altra cosa. Al polso: il primo orologio impermeabile della storia. È un Rolex, protetto dalla chiusura Oyster. In quasi cent’anni di storia, l’orologio impermeabile si è evoluto a tal punto che da strumento segnatempo per soli sportivi e palombari si è trasformato in un accessorio da sfoggiare anche con lo smoking. E così, da ‘water resistant’, resistente all’acqua, l’orologio subacqueo è diventato il ‘diver’. Compagno inseparabile di manager incravattati come di sgallettate dal selfie facile. A ciascuno il suo.
ROLEX. Da quando Sean Connery l’ha indossato in uno 007, il Submariner è diventato il prototipo dell’orologio subacqueo. L’ultima rivisitazione di questa specie di 911 dei mari è stata appena presentata e ha una cassa maggiorata (41 mm), un’illuminazione blu come i diver più pro e rispolvera le sue origini. Quando sott’acqua non serviva la data. Ti appassiona la storia? Allora guarda quando toccò davvero il fondo, del mare.
OMEGA. Da uno 007 all’altro. Da un po’ di anni infatti, l’agente meno segreto del mondo, indossa un Seamaster. L’impermeabilità in Casa Omega nasce negli Anni ’30, con il Marine. Un carré scafandrato, capace di resistere non solo all’acqua, ma anche a pressioni importanti. Nasce così il primo strumento per le esplorazioni subacquee.
PANERAI. Negli anni in cui c’era la sfida degli abissi scendere sotto il livello del mare non era semplicemente uno sport. Ma una vera e propria una missione. Per questo i vari eserciti cominciarono a commissionare strumenti di precisione da affiancare all’arma letale (di allora): il sottomarino. Fu così che l’orologiaio fiorentino Giovanni Panerai creò per la Regia Marina Italiana una polvere a base di radio con cui rese luminosi sott’acqua quadranti e indici. Ecco a voi il Radiomir. Oggi, con il Submersibile dedicato a Luna Rossa, Panerai è pronta per una nuova sfida…
SEIKO. Cinquantacinque anni fa nasceva il primo diver giapponese, il Prospex. Per celebrare l’anniversario la Seiko rimette in produzione tre modelli che sono riedizioni molto fedeli degli originali. Il più interessante è quello che ripropone l’avanguardistico modello del ’75. Disponibile in 1100 pezzi, ha una cassa in titanio che gli assicura una impermeabilità fino a -1000 metri. Se poi li volessi tutti e tre, in Seiko hanno pensato a un espositore per raccogliere l’intera collezione.
DOXA. Nel 1906 Georges Ducommun riceve la medaglia d’oro all’Esposizione Mondiale di Milano. Due anni dopo equipaggia le Bugatti da corsa con uno strumento capace di tenere la carica per otto giorni. Nel ’57 produce un Sub con grafiche da Bauhaus, inventando un nuovo look per i diver. Il Sub 4000T, in edizione limitata a 500 esemplari, ti fa leggere il suo quadrante arancione fino a 1200 metri di profondità. Preferisci il nero? Allora c’è lo Sharkhunter in carbonio.
MWC. Come dice chiaramente la parola tedesca, gli Kampfschwimmer sono strumenti pensati per i professionisti del campo. Di battaglia. Già, questi orologi indistruttibili, nascono nel 1974 come fornitura per eserciti e corpi di polizia. Oggi il DNA non è cambiato, ma il pubblico sì. Per fortuna, così finalmente li puoi comprare anche tu. Cinturino largo (24 mm), quadrante minimal, gli MWC sono disponibili con movimento automatico o al quarzo. La cassa, in acciaio, può essere richiesta anche annerita. Per mimetizzarsi meglio nella giungla.
BREITLING. Stufo dei soliti diver? Vuoi un classico ma ti piacciono i colori? C’è il Superocean. Edizione rivista e aggiornata di un evergreen di fine Anni ’50. Con bracciale in acciaio, movimento automatico. C’è anche con cinturino passante, volendo anche in tinta col quadrante. Disponibile in cinque misure di cassa, da 42 mm all’extralarge da 48.
BELL & ROSS. Si chiama BR03-92 Diver Full Lum e ripropone una soluzione tipica degli orologi subacquei degli Anni ’70, il quadrante interamente luminescente. Disponibile in 999 pezzi, ha una cassa ceramica nera opaca e un movimento automatico. Resistente a profondità fino a 300 metri.
IWC. L’Aquatimer, un classico presentato per la prima volta nel 1967, ha conservato la pulizia di disegno e la compattezza che lo contraddistinguevano allora. Questa versione, poi, ha ripreso un concetto stilistico introdotto nel 1982 con l’Ocean 2000 firmato Porsche Design, quella smussatura della ghiera che sembra uscita dalla galleria del vento.
CITIZEN. L’orologio preferito dai sub di tutto il mondo, il Promaster, ripropone la classica forma a tartaruga dei diver giapponesi abbinata alla tecnologia del movimento (alimentato da un pannello solare camuffato da quadrante). Il sistema Eco-Drive muove anche il mastodontico 1000M: cassa da 53 mm, riserva di carica, ghiera girevole unidirezionale e bloccabile e vetro antiriflesso per questo orologio che ti accompagnerà fino a 1000 metri sotto il livello del mare.
CASIO. Fa parte della grande e muscolosa famiglia dei G-Shock. Il Frogman, che nel corso della sua storia è arrivato fino a una impermeabilità garantita di 1000 metri, adesso ha il Bluetooth che gli permette di essere controllato e aggiornato dallo smartphone. Caricato da un pannello solare, indica anche le maree. Mentre l’ora viene sempre mantenuta puntuale grazie al collegamento radio.
BULOVA. L’Oceonographer nasce nel 1972 su richiesta della Nato, che aveva bisogno di strumenti di precisione impermeabili per equipaggiare i Marines. Soprannominato Devil Diver per quei 666 piedi di profondità raggiungibile garantita, la versione attuale ripropone il mitico modello di 48 anni fa con in più la certificazione ISO. Movimento automatico, ha il bracciale a maglie piccole e la cassa disponibile in due misure: 44 e 41 mm.
ENNEBI. Ispirato ai diver militari della Seconda Guerra mondiale, prova a indovinare che profondità può raggiungere questo modello che si chiama Seimila Metri? Cassa in titanio da 49 mm, corona assicurata da un ponte mobile, ha un movimento automatico con una riserva di carica di 38 ore. In edizione limitata, numerata e introvabile. Buona caccia.
AUDEMARS PIGUET. Una linea inconfondibile, con quella forma ottagonale e la ghiera fissata con le vitine. Questo Royal Oak è l’Offshore Diver e ha un’impermeabilità di 300 metri. Cassa da 42 mm, vetro antigraffio e antiriflesso, monta un movimento automatico sempre ispezionabile grazie al fondello trasparente. I colori brillanti servono per non passare inosservati nel buio degli abissi.
LONGINES. La marca preferita dagli aviatori, negli Anni ’50 si è interessata anche ai sub. Questi Heritage Diver, orologio e cronometro, si ispirano alle linee delle evoluzioni Anni ’70. Stesse dimensioni (43 mm), indici e lancette rivestiti in Super-LumiNova, hanno un’impermeabilità di 300 metri. La funzione che di solito ha la ghiera esterna è svolta dal réhaut, cioè quella dentro, che si comanda con la corona a ore 2.