Non conoscete la Rossion Q1? Mettetevi comodi…
Ogni appassionato che si rispetti dovrebbe aver sentito parlare almeno una volta della Noble, piccola azienda inglese produttrice di sportive a motore centrale e trazione posteriore, ultraleggere e tendenzialmente prive di qualsivoglia aiuto elettronico alla guida.
DALL’INGHILTERRA AGLI USA. Le più celebri creazioni sono la M600 -il cui V8 di derivazione Volvo, elaborato dalla Yamaha fino alla soglia dei 650 CV e abbinato a un peso a vuoto simile a quello di una Toyota GT86, le è valso l’ingombrante soprannome di “F40 moderna” – e la M12 GTO, anch’essa leggera come una piuma e mossa da un V6 biturbo da 357 cavalli. Ancor più estrema è la Noble M400, i cui diritti di produzione furono ceduti nel 2007 alla Rossion Automotive, semi-sconosciuta azienda americana specializzata in supercar con sede a Riviera Beach, in Florida.
HA UN CUORE “UMILE” E GENEROSO. La Rossion voleva replicare le prestazioni della M400 in un pacchetto più confortevole e lussuoso, senza lasciare che l’anima indomita della sportiva inglese si perdesse per strada. Il peso della loro reinterpretazione, battezzata Rossion Q1, resta sotto gli undici quintali e il motore è il solito V6, un 3.0 che proviene – udite udite – da Ford Mondeo, ma sovralimentato tramite due turbine Garrett con intercooler e modificato con pistoni forgiati, camme più aggressive, una gestione elettronica del motore completamente rivista e un impianto di scarico sportivo. La potenza massima raggiunge i 515 CV, che si traducono in uno “0-100” in poco più di tre secondi e in una velocità massima di ben 314 km/h.
NON RINUNCIA AL COMFORT (E SI CONCEDE QUALCHE LUSSO). Il motore centrale e il fondo piatto, unite a un peso inferiore a quello di un’utilitaria, grazie all’uso della fibra di carbonio e del kevlar per la carrozzeria, rendono la Rossion Q1 una vera divoratrice di curve. Rispetto alla M400 da cui deriva, poi, la Q1 è rifinita con maggior cura ed è anche più gradevole nell’utilizzo quotidiano, grazie a comfort e piccoli lussi come i rivestimenti interni in pelle e Alcantara, un sistema multimediale al passo coi tempi con connessione Bluetooth e i vetri elettrici. L ’unica nota stonata nell’abitacolo, se ci è concesso, è il volante, non un granché da vedersi, rispetto al resto.
UN’ANTI-LOTUS PER PIEDI PESANTI. L’esemplare in livrea grigio Silverstone che potete ammirare nelle foto a corredo del nostro articolo è stato prodotto nel 2010 ed è passato di mano giusto ieri in un’asta di Bring a Trailer per 64.500 dollari americani, equivalenti a poco meno di 60.500 euro al cambio attuale. Non sono spiccioli, ma per un’auto del genere il prezzo è più che giustificato, dati anche i meno di 40.000 chilometri riportati dall’odometro. E poi, volete mettere la soddisfazione di andare in pista la domenica per un track-day e vedere le facce di chi guida le “solite” Lotus Exige?
Foto: Bring a Trailer