Museo Nicolis, 12 prime volte: Maserati A6 1500
Nel gennaio 1940 la Casa del Tridente, acquistata qualche anno prima dall’industriale Adolfo Orsi, venne trasferita nei nuovi stabilimenti di Modena. Lo studio di una vettura granturismo iniziò subito, ma venne bloccato dalla guerra. Nel 1947 il prototipo venne finalmente presentato al Salone di Ginevra. Era una coupé molto elegante, disegnata da Pinin Farina e dotata di fari a scomparsa: la A6 1500 è la prima Maserati stradale della storia. Montava un sei cilindri in linea da 1488 cc in grado di erogare 65 cavalli a 4700 giri; grazie al suo peso a vuoto di 950 kg la vettura riusciva a sorpassare i 150 km/h. Evita Peron ne possedette una e da quel momento la snella gran turismo venne popolarmente soprannominata ‘Maserita’, la Maserati di Evita.
LA SECONDA. L’esemplare custodito al Museo Nicolis è il secondo costruito; nel 1947 fu esposto dalla Carrozzeria Pinin Farina durante la prima Mostra della Carrozzeria Italiana presso la Triennale di Milano. Rispetto al prototipo di Ginevra, presenta alcune differenze a livello estetico come i fari, il doppio vetro laterale, il lunotto e l’andamento della coda. Nel 1950 la vettura venne esportata in Argentina. Rientrata in Italia alla fine degli Anni ’70, nel 2007 fu acquistata da Luciano Nicolis che la restaurò ripristinandone le caratteristiche originarie fin nei minimi dettagli e restituendo alla storia dell’automobilismo italiano un pezzo di storia che altrimenti sarebbe andato irrimediabilmente perduto. Di particolare eleganza lo schema colori che vede una nuance champagne in raffinato contrasto con il rosso vivo delle prese d’aria laterali. Scelta nel 2012 per la mostra inaugurale del nuovo Museo Casa Enzo Ferrari come una delle vetture più significative mai progettate a Modena, ha partecipato, nello stesso anno, al Concorso d’Eleganza Villa d’Este. Questa vettura è stato l’ultimo restauro seguito direttamente da Luciano Nicolis.