Museo Nicolis, 12 prime volte: BMW Isetta 300
L’Isetta fu presentata nel 1953 dalla Iso Automotoveicoli Spa, azienda nata nel 1939 con il nome di Isothermos per la produzione di scaldabagni e frigoriferi, ma convertitasi alla produzione di motociclette dopo la guerra. Questa micro car ante litteram è la prima vettura a basso consumo prodotta in serie (3 l/100km) – nonché l’auto monocilindrica più venduta con 161.728 unità – nella storia dell’automobile.
LA MECCANICA. L’Isetta proponeva soluzioni semplici e inconsuete, come per esempio il piccolo motore a due tempi mutuato dalla Iso 200, una delle motociclette di maggior successo per la Iso. Tale motore aveva inizialmente una cilindrata di 198 cc ed erogava circa 9 cavalli. Questa piccola unità motrice fu utilizzata fino a poco prima della presentazione al pubblico, in vista della quale il piccolo monocilindrico fu rialesato e portato a 236 cc, con potenza massima di 9,5 cavalli a 4750 giri. Questo motore aveva una particolare struttura sdoppiata, come se avesse due pistoni all’interno di un unico cilindro, mossi da due bielle, una principale e una secondaria, ma con accensione affidata a una sola candela. La lubrificazione era separata ed era affidata a una pompa meccanica, mentre il raffreddamento era ad aria. La trasmissione prevedeva una frizione a dischi multipli in bagno d’olio e un cambio a quattro marce privo di retromarcia. La trazione era posteriore, senza alcun differenziale, superfluo vista la ridottissima carreggiata posteriore.
DALLA GERMANIA. In Italia la produzione dell’Isetta terminò nel 1955, ma la vettura continuò ad essere costruita, su licenza in diversi paesi europei; nel frattempo la Iso iniziò a produrre veloci gran turismo equipaggiate con potenti V8 a stelle e strisce. Il modello esposto al Museo Nicolis è una Isetta 300 di produzione tedesca, chiamata anche motocoupé per le sue ridotte dimensioni. Ha la caratteristica forma tondeggiante che ricorda la cabina di un elicottero e un’abitabilità sufficiente per due persone. La sua peculiarità più distintiva è l’apertura frontale dell’unica portiera, alla quale erano fissati il volante e il piantone dello sterzo. Famose sono rimaste le partecipazioni della Isetta di fabbricazione italiana alla Mille Miglia del 1954 – con vittoria nella speciale classifica all’Indice di prestazione – e del 1955.