Museo Nicolis, 12 prime volte: Ansaldo PF-1VA
Le origini della Ansaldo risalgono al 1853 quando Giovanni Ansaldo, già docente universitario a 24 anni, al rientro in Italia dopo un soggiorno in nord Europa, fondò a Sampierdarena la Gio. Ansaldo & Co. per la costruzione di locomotive a vapore e navi su interessamento del governo sabaudo. Il business viaggiava ben spedito e in cinque decadi l’azienda divenne un’industria con oltre diecimila dipendenti ripartiti in sette stabilimenti. Durante la Grande Guerra, l’Ansaldo costruì qualcosa come 3mila aerei, 1574 motori aeronautici, 96 navi da guerra, 200mila tonnellate di naviglio mercantile e 10 milioni di munizioni: era la più grande impresa italiana.
LA PRIMA. L’idea di intraprendere la via dell’automobile nacque in questo periodo, consci del fatto che con la fine del conflitto sarebbe stato necessario passare dalla produzione bellica a quella civile. Il prototipo della prima vera vettura Ansaldo risale al 1919 e le prime consegne alla clientela al 1920. Il modello PF-1VA, esposto al Museo Nicolis, rappresenta un’anteprima assoluta, poiché realizzato nelle officine Ansaldo quando queste non avevano ancora un reparto specifico dedicato alla produzione automobilistica: di fatto è la primissima quattro ruote mai realizzata dal marchio. Unico nel suo genere, questo modello realizzato su autotelaio Peugeot monta un motore monocilindrico, trasmissione a catena, ponte De Dion e ruote a raggi in legno.