Mugen Shinden: l’EV più veloce del Tourist Trophy
Il confronto tecnologico sullo stato dell’arte delle motociclette da corsa elettriche è – dal 2012 – il leggendario Tourist Trophy all’Isola di Man nell’ormai famoso TT Zero Race. La dominatrice assoluta è M-TEC Co. Ltd, al secolo MUGEN, fondata nel 1973 da Hirotoshi Honda, figlio del fondatore della Honda Motor Company Sōichirō Honda, e da Masao Kimura, veterano delle corse con oltre cinquanta vittorie nelle vetture sport e monoposto con Honda. Dal 2012, l’elettrica più veloce ha avuto un solo nome: ‘Shinden’. Questa moto a zero emissioni è progredita di anno in anno fino alla ottava evoluzione, la Mugen Shinden Hachi, dove ‘Hachi’ 8 in giapponese è la versione della moto e un numero fortunato.
STOP FORZATO. Purtroppo però, almeno per ora, questa serie vincente non avrà un seguito: il 21 ottobre 2019 un’incomprensibile decisione del governo dell’Isola di Man ha sospeso la TT Zero Race per il biennio 2020, 2021 (scelta tra l’altro completamente indipendente dallo stop generale delle competizioni a causa del Coronavirus). Si è messa così la parole fine a un grande banco di prova tecnologico che ha consentito alla Mugen di acquisire conoscenze tecnologiche elettriche di livello, oltre che formare la nuova generazione dei giovani ingegneri della Honda.
A 200 ALL’ORA. Con l’ultima Shinden, l’Hachi, è stato fissato il nuovo record del TT Zero Race: con il veterano al manubrio, la moto EV giapponese ha completato il giro dell’isola a una media di 121,909 miglia all’ora pari a 196,193 km/h. Per arrivare a questo risultato, si mormora che Mugen avesse un budget considerevole e che lo sviluppo della Shinden Hachi fosse rivolto al solo giro secco e niente più, per ottenere medie da record senza una reale applicazione nelle motociclette elettriche di tutti i giorni. Queste le ragioni dell’enorme divario con le altre concorrenti.
LA CICLISTICA. Ma non si tratta solo di potenza: per raggiungere una simile velocità di crociera tra le strade dell’isola, la Shinden utilizza una monoscocca in CFRP che ospita la batteria Maxell agli ioni di litio di tipo laminato da oltre 370 Volt, il motore brushless trifase raffreddato a olio per circa 160 cv e 210 Nm di coppia, e una forcella Showa con foderi invertiti in fibra di carbonio. Il peso? 248 kg. Particolare lo studio aerodinamico dell’Hachi con la sezione seghettata del bordo della carenatura ispirata alla coda delle balene in grado di generare vortici dietro di essa, riducendo la resistenza e aumentando l’efficienza attraverso l’acqua o meglio in questo caso l’aria. Non resta che aspettare per conoscere quali saranno le decisioni dopo il 2022, sperando di rivedere la prossima Mugen Shinden, la numero 9: ‘Kyūu’. L’evoluzione della motocicletta elettrica più veloce in pista. (Testo: Alberto Spriano)