Milano AutoClassica, parola all’esperto Porsche

Milano AutoClassica, parola all’esperto Porsche

Amate le Porsche e avete un debole per i modelli raffreddati ad aria che hanno contribuito a scrivere il mito della casa di Zuffenhausen? Milano AutoClassica, che rimarrà aperta nei padiglioni espositivi di Rho-Fiera Milano fino alle 19 di domani, è il posto giusto per rifarvi gli occhi e incontrare la macchina dei vostri sogni. La kermesse meneghina dedicata ai motori di una volta pullula di cavalline di Stoccarda, soprattutto 356 e 911, molte delle quali sono in cerca di un nuovo proprietario, spesso con trattative riservate. Portarle a casa è un privilegio per pochi fortunati, ma ammirarle costa il solo prezzo del biglietto, e a quel punto il tour può cominciare. Tappa obbligata lo stand del Centro Porsche Milano Est, che come di consueto a Milano Autoclassica propone una raffinata selezione di modelli d’antan.

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UNA RARITÀ. L’occhio degli addetti ai lavori sarà immediatamente attratto dalla scocca appena riverniciata di una rara 911 S Targa ‘soft-window’ color beige sabbia. Ancora in fase di restauro, l’esemplare in mostra a Milano Autoclassica, uscito di fabbrica nel 1967, è uno dei meno di trecento con motore di due litri costruiti con questo particolare tipo di carrozzeria, caratterizzato da un lunotto in materiale plastico morbido, e completamente ripiegabile. “La macchina è di provenienza americana e una volta sbarcata in Europa fu venduta a Parigi dall’importatore Porsche francese Sonauto – racconta Pietro Sesini, Porsche Classic Specialist in forza al Centro Porsche Milano Est -. Di recente è stata completamente risanata a livello di telaio, perché pur essendo completa in ogni sua parte, compresi i vetri e i fari, ancora gli originali dell’epoca, necessitava di un restauro integrale”. 

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QUESTIONE DI PARTICOLARI. A due passi dalla Targa brilla una fiammante coupé 2.0 E del 1969 in livrea Bahama Yellow, uno spettacolare giallo scuro che esalta come forse nessun altra tinta le forme morbide e scultoree delle 911 pre-bumper. “È uno dei primi modelli a passo lungo e arriva anch’esso dagli Stati Uniti – rivela Sesini -. L’auto è stata rimessa completamente a nuovo un paio d’anni fa, salvando tutti i pezzi originali rimasti in buone condizioni”. Come i fanali anteriori, per i quali “è stato sufficiente una pulizia accurata delle parabole e la zincatura delle cornici cromate”. Ma come riconoscere un faro d’epoca da un equivalente riprodotto oggi? “La differenza è semplice – spiega l’esperto del marchio di Zuffenhausen -. La scritta Bosch, una volta, era in rilievo”.

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IL ‘SEGRETO’ PER MANTENERLE IN FORMA. Chiude la rassegna a tema 911 una 2.4 T del 1973 color avorio. Il restauro, conservativo, risale a una decina d’anni fa. “Il precedente proprietario, originario di Rimini, la trovò con le sue targhe originali di Bologna e corredata di una documentazione completissima, inclusi i libretti dei tagliandi ufficiali. Poi – rivela Sesini – la vendette per acquistare una 911 targata Forlì, la sua provincia di residenza”. Da ormai sei, sette anni della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’auto si occupano gli esperti del Centro Porsche Milano Est. Pochi, finora, gli inconvenienti, a parte i freni da sbloccare. “Nulla di strano, succede sempre dopo lunghi periodi di inutilizzo – spiega Sesini -. Per questo ai clienti consiglio di usare le loro vetture storiche il più possibile: più girano, più rimangono in forma”.

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ALLE ORIGINI. In rappresentanza della 356, il modello con cui nel 1948 partì la grande avventura della Porsche, sotto i riflettori di Milano Autoclassica splende una A coupé del 1959, anch’essa rifinita in bianco avorio. “Per gli interni non esisteva un codice di riferimento, e così abbiamo deciso di rifarli marroni, un colore che ben si sposa con la tinta chiara della carrozzeria – rivela Sesini -. Per quanto riguarda il motore, invece, è ancora quello di primo impianto. È stato rimesso a posto dal primo all’ultimo bullone e ora gira che è una meraviglia. È un’auto veramente splendida da guidare”. (Foto: Franco Turcati)

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