Miki Biasion: “Che gran macchina, la mia Escort”
Chissà che effetto deve aver fatto, a Miki Biasion, “riabbracciare”, trent’anni dopo, la Ford Escort RS Cosworth gruppo A con cui, sulle durissime strade sterrate della Grecia, il 2 giugno 1993 ha messo il sigillo sul suo ultimo rally mondiale.
OSPITE D’ONORE. Il due volte campione del mondo di rally al Rallylegend è ospite fisso, ma l’edizione 2023 per il bassanese è stata davvero speciale, e – ospiti della maison svizzera d’orologeria Eberhard, di cui il pilota è brand ambassador – i più fortunati tra i suoi tantissimi tifosi hanno anche provato l’ebrezza di salire sul sedile del passeggero, con, naturalmente, Miki al volante.
DOLCI RICORDI. Accanto a lui, in auto, si apre l’album dei ricordi, ed è un fiume di emozioni in piena: “Nel 1993, quando debuttò nel Mondiale Rally, la Ford Escort RS Cosworth era certamente la miglior vettura del Gruppo A. Con lei ho vinto in Grecia, ottenuto il secondo posto in Portogallo e in Argentina e il terzo al debutto stagionale al Monte-Carlo. Nel 1994 fui ancora terzo in Portogallo e al Sanremo. Fu l’ingegner Claudio Lombardi a consigliarmi di andare alla Ford, in attesa dell’arrivo di questa vettura quando il mio contratto con la Lancia era ancora lontano dall’arrivare a scadenza, ma i programmi sportivi della Casa torinese erano ormai giunti al termine”.
IL RACCONTO DEL CAMPIONE. Oggi la Ford Escort RS Cosworth ex Miki Biasion appartiene a un orgogliosissimo collezionista, il quale è stato felicissimo di consegnare le chiavi del suo bolide al campione italiano. Che non si è certo tirato indietro, anzi, e tra una curva e l’altra ci ha raccontato nel dettaglio le ragioni per cui, ancora oggi, a tantissimi anni di distanza, rimane legatissimo a quest’auto. “La Escort RS Cosworth gruppo A portava in dote la meccanica della Sierra Cosworth 4×4: motore, cambio, trasmissione, abbinandola però a una scocca più compatta, leggera e aerodinamica – spiega Biasion -. La vistosa ala posteriore, ispirata a quella della prima Sierra RS Cosworth a 2 volumi, si faceva sentire soprattutto oltre i 90 km/h producendo una notevole deportanza senza frenare la vettura, a differenza di quanto accadeva con la Lancia Delta HF Integrale del 1992, mentre il cambio era un po’ scorbutico all’inizio ed è stato migliorato col tempo, con l’opzione del 7 marce in alternativa al 6 rapporti omologato in partenza”.
ERA DA TITOLO… “Il quattro cilindri messo a punto dalla Cosworth erogava tanta coppia ma non era potente come quello della Delta – ammette Biasion -. Le maggiori criticità del programma ufficiale Ford riguardavano la struttura tecnica, che era un po’ troppo rigida e legata al personale di vertice inglese. E anche i programmi di sviluppo erano un po’ troppo conservativi. Poi, volendo entrare un po’ più nello specifico – prosegue il due volte iridato di rally -, l’auto era configurata principalmente sulla base dei desideri del mio compagno di squadra, François Delecour, che aveva uno stile di guida molto diverso dal mio e questo fattore, unito forse anche al rapporto non idilliaco tra me e i vertici tecnici del team, non ha facilitato la conquista del titolo iridato 1993, che sarebbe invece stato alla portata”.
… MA NON FU MAI REGINA. “Certamente la Escort RS Cosworth rappresenta un bel rimpianto per me – riconosce Biasione -: era una macchina poliedrica, super competitiva su tutti i terreni, persino superiore alla Delta gruppo A quanto a equilibrio dei pesi e consumo delle gomme, il che consentiva di inserirla più dolcemente in curva. Fosse stata nelle mani dello squadrone Lancia-Abarth sono sicuro che avrebbe vinto un paio di titoli mondiali!”