#miataweekveloce: MX-5 ND, il mantra della leggerezza
È la roadster del Sol Levante per antonomasia. È leggera, ben equilibrata, unisce alla tradizione delle spider inglesi ed italiane degli Anni ’60 col mitologico saper fare nipponico. Della genesi della Mazda MX-5 e del giornalista americano Bob Hall, colui che la concepì alla fine degli anni Settanta, avevamo parlato qui. Ora è arrivato il momento di ripercorrere tutte le fasi della sua evoluzione: quattro puntate, una per generazione, dalla prima del 1989 a quella attualmente in commercio. Capiamo meglio com’è cambiato questo piccolo grande mito dell’automobilismo nei suoi trenta e più anni di successo da record. Si, perché la MX-5 o Miata o Eunos Roadster o semplicemente Roadster – chiamatela come vi pare – è presente dal 2016 nel Guinness World Record alla voce ‘sportiva a due posti più venduta del mondo‘ con oltre un milione di unità consegnate.
QUARTA SERIE, ND (dal 2015). Mazda ha presentato ufficialmente la quarta e a oggi ultima generazione MX-5 – siglata ND – nell’ottobre 2014 al Salone di Parigi e il mese successivo al Los Angeles Auto Show per il pubblico statunitense. La sua linea, disegnata da Masashi Nakayama si avvale del design Kodo – comune a tutti i nuovi modelli del brand – caratterizzato da proporzioni perfette, linee fluide e contorni decisi. Rispetto alla precedente NC, la ND perde 105 mm in lunghezza e 100 kg di peso grazie all’impiego di materiali compositi: vanta un peso a secco di 975 kg nelle versioni con motore da 1,5 litri per 131 cavalli e di 1015 kg per quelle col motore duemila da 160 cavalli. L’abitacolo, il volante e tutto l’infotainment sono simili a quelli usati sulla Mazda 3 BM/BN.
È PIÙ LEGGERA. A livello di telaio, anteriormente c’è una sospensione a doppi quadrilateri con bracci in lega leggera, mentre al posteriore una multilink a cinque bracci. I modelli standard sono ancora dotati di tetto in tessuto ad azionamento manuale. Va ricordato che, grazie ad una joint venture con Fiat, la MX-5 ND ha condiviso la piattaforma con la 124 Spider, dalla quale differisce per carrozzeria, propulsori, taratura di sterzo e sospensioni; come saprete, a fine 2019, la 124 è però uscita di produzione visti gli scarsi risultati di vendita. Nelle primavera del 2016 entra in gamma la versione Retractable Fastback (RF) ovvero una versione targa con tetto rigido in metallo parzialmente ripiegabile. La RF è disponibile col cambio automatico sul due litri anche nel nostro continente, ma operando questa scelta s’aggiungono 45 kg al computo del peso totale.
UN RESTYLING DI SOSTANZA. A fine 2018 arriva un restyling prettamente meccanico: il 1.5L ottiene l’omologa euro6D-Temp, il duemila – anch’esso con la stessa classe di emissioni – viene completamente rivisto e la potenza sale a 184 cavalli. È il motore Miata di serie più potente di sempre. E finalmente, per la prima volta, il volante diventa regolabile anche in profondità. Gli interni lussuosi e l’eccellente reattività dell’auto (che monta ammortizzatori Bilstein) sono in grado di coinvolgere tutti i sensi del guidatore e contribuiscono a creare quella sensazione unica di armonia che in Mazda chiamano Jinba Ittai.
DUE VERSIONI PER L’ITALIA. Nel 2019 viene prodotta, in una piccola serie limitata a 3000 unità, la versione 30th Anniversary Edition. È invece di quest’anno la MX-5 100th Anniversary, che vuole festeggiare il secolo di vita della gloriosa e sempre innovativa Casa con sede a Fuchū, nella prefettura di Hiroshima. Oggi, nel sito ufficiale italiano, è possibile scegliere tra la 1.5 Polymetal Soft Top con cerchi Rays da 16” e sedili in pelle Nappa color Burgundy Red o la performante 2.0 Soft Top con cerchi da 17”, sedili sportivi Recaro, fanaleria LED a matrice ALH, impianto Bose con nove altoparlanti, navigatore/infotainment con display a colori da 7″, HMI Commander e bluetooth, ammortizzatori Bilstein specifici e molto altro ancora.
Tutto sulle quattro versioni di Mazda MX-5