Mercedes C36 AMG: di traverso, con classe
Dopo l’acquisizione della AMG da parte della Mercedes, nel 1990, la casa di Stoccarda avviò la vendita dei modelli messi a punto dal preparatore di Affalterbach attraverso una ristretta selezione delle proprie concessionarie. Fino a quando, nel settembre 1993, al salone di Parigi debuttò il primo modello AMG realizzato sotto l’egida della stella a tre punte, la Mercedes C36 AMG, versione ad alte prestazioni dell’erede della 190, la prima baby-Benz apparsa nel 1982.
UN EN PLEIN DI AMG. Per la cronaca, in quella stessa occasione, accanto alla Mercedes C36 AMG la casa tedesca svelò altri tre nuovi bolidi griffati AMG: la E36 AMG e la E60 AMG con motore V8 derivato dalla E500 di serie (entrambe basate sulla berlina della generazione 124) e la SL60 AMG della serie R129, mossa dallo stesso sei litri della berlina W124.
L’EREDE DELLA 190 “EVO”. Se i modelli più performanti della gamma W201 – ossia le 2.3 16v, 2.5 16v, Evolution I ed Evolution II – restavano fedeli al frazionamento a quattro cilindri dei modelli “base” (curiosamente, non venne sviluppata in casa una versione potenziata della 190 E 2.6 a 6 cilindri, cosa che invece in seguito fece la Brabus), per la Mercedes C36 AMG si partì dal sei cilindri in linea della già “generosa” (e orientata al divertimento di guida) C280 Sport, al quale furono aumentati l’alesaggio e la corsa fino a raggiungere una cubatura di 3,6 litri .
MOTORE E TELAIO RIVISTI NEL PROFONDO. Pistoni speciali, un albero motore modificato e un rapporto di compressione più elevato consentirono di raggiungere una potenza di 280 CV senza intaccare l’affidabilità del propulsore. Rispetto alla variante Sport, le sospensioni della Mercedes C36 AMG furono abbassate di altri dieci millimetri. Completavano l’opera una grembialatura anteriore e posteriore più pronunciata, minigonne laterali, doppio terminale di scarico di forma quadrangolare e ruote dal diametro maggiorato abbinate a pneumatici da un battistrada più largo.
PECCATO PER IL CAMBIO… L’unica nota stonata, almeno per i clienti più sportivi, era il cambio, un automatico a quattro rapporti con convertitore di coppia piuttosto lento nei passaggi di marcia. Ciononostante, la Mercedes C36 AMG ottenne un grande successo: tra l’autunno del 1993 e il giugno del 1997 fu prodotta in 5.221 esemplari: non certo pochi, considerato il tipo di auto.
ARRIVA IL V8. Il restyling di metà carriera della Classe C coincide con il lancio della versione familiare e, per la sua versione più sportiva, comporta l’arrivo di un più potente motore V8. La nuova Mercedes C43 AMG, offerta anche con carrozzeria station wagon, è accreditata di una potenza massima di 306 CV. Solo un anno dopo esordirà la C55 AMG, la cui potenza è salita nel frattempo a 347 CV.
GRANDI SUCCESSI NEL DTM. La Classe C ebbe una carriera sportiva tanto breve quanto intensa e costellata di successi. Nel DTM, il Campionato turismo tedesco, la berlina da corsa della stella a tre punte raccolse il testimone della 190 E 2.5-16 a partire dal 1994. In quell’anno, Klaus Ludwig vinse il titolo con una Mercedes Classe C DTM AMG, il cui motore V6 forniva una potenza massima di 400 CV: con la sola trazione posteriore, riuscì ad avere la meglio sulla valorosa Alfa Romeo 155 V6 TI, vincitrice l’anno prima con Nicola Larini. Con la versione potenziata a 440 CV, Bernd Schneider si è assicurato i titoli di campione nel DTM e nel Campionato Internazionale Turismo ITC nel 1995, respingendo la concorrenza delle Alfa Romeo e delle Opel ufficiali e private. L’auto vincitrice è oggi conservata nelle sale del museo Mercedes.
UN PICCOLO INCIDENTE DI PERCORSO… Una curiosità, infine, legata alle prime prove-stampa per il mercato italiano. Tra le primissime testate del settore a ricevere una Mercedes C36 AMG in prova ci fu un mensile, oggi scomparso dalle edicole, al quale durante il test su strada capitò un rovinoso incidente. L’ufficio stampa della filiale italiana della Mercedes, allora, per non compromettere la prevista pubblicazione del servizio sulla rivista, nell’impossibilità di trovare e immatricolare rapidamente un altro esemplare dell’auto pensò di rivolgersi a uno dei primi clienti, chiedendogliela in prestito per il tempo necessario almeno a realizzare il servizio fotografico e a redigere le impressioni di guida. In un paio di giorni si risolse tutto e al cliente, in segno di riconoscenza, vennero offerti un treno di pneumatici nuovi (la C36 AMG non fu risparmiata quanto a “traversi”…) e un tagliando gratuito.