Maradona: quando una celebrità fa quintuplicare il valore di una 911
Diego Armando Maradona, di cui si è appena ricordato il primo anniversario della scomparsa, è stato un grande appassionato di automobili sportive: quando viveva a Napoli era celebre la sua Ferrari Testarossa nera, ma anche prima di approdare in Italia e dopo l’addio alla città campana, la sua passione per motori potenti e linee iconiche aveva trovato modo di manifestarsi. Durante la sua successiva permanenza a Siviglia, per esempio, disponeva di una splendida Porsche 911 Carrera 2 Cabriolet color argento del model-year 1993 (gli fu consegnata il 6 novembre 1992, secondo i documenti dell’auto contrassegnata dal numero di telaio WP0ZZZ96ZNS452830), nella rara e aggressiva versione Turbo Look, con i parafanghi larghi del modello sovralimentato ma senza la caratteristica ala posteriore. Quest’auto, che in seguito è passata di mano numerose volte, è stata recentemente aggiudicata nel corso di una vendita all’incanto della casa d’aste Bonhams per l’incredibile somma di 483.000 euro, a fronte di una quotazione che, per esemplari restaurati o perfettamente conservati, non supera i 100mila euro, valore che già tiene conto della particolare rarità delle Cabriolet Turbo Look allestite tra il 1992 e il 1993.
SE IL NOME CONTA PIÙ DELL’AUTO. Questa è la dimostrazione che un’auto da collezione può vedere moltiplicarsi per 2, 3, 4, 10 il suo valore se, nel libretto di circolazione o nei documenti originali relativi alla proprietà della vettura, figura il nome di una o più celebrità, come nel caso di un pontefice, di una star della musica o del cinema, o di uno sportivo di fama mondiale come nel caso di Diego Armando Maradona. Resta comunque il fatto che neppure la casa d’aste Bonhams aveva idea di dove potessero spingersi i compratori, visto che la Porsche era stimata, nel catalogo d’asta, tra i 150mila e i 200mila euro.
GRANDI ATTESE, POCHI RISULTATI. Dopo aver portato la sua squadra alla vittoria della Coppa UEFA e al famoso trionfo nella Coppa del Mondo nel 1986 (il torneo fu caratterizzato dal gol irregolare della ‘Mano di Dio’ del giocatore contro l’Inghilterra nei quarti di finale), Maradona fu ingaggiato dal team manager del Siviglia ed ex allenatore dell’Argentina Carlos Bilardo per una cifra di 750 milioni di pesetas (circa 5 milioni di euro). El Diego’ (El Pibe de Oro in patria e in Italia) ha ricevuto un’accoglienza da eroe quando è arrivato a Siviglia, con la squadra e i tifosi che speravano che portasse la magia di Maradona alla squadra, avendo aiutato il Napoli a vincere due campionati di Serie A e guadagnandosi l’adulazione degli italiani, prima dell’ignominia di essere bandito per 15 mesi dal gioco per essere risultato positivo a un test antidoping.
UNA 911 COME DAILY DRIVER E…LE SCORRIBANDE A TUTTA VELOCITÀ. Nominato capitano della squadra, affittò la villa di Juan Antonio Ruiz Roman, il torero più famoso di Spagna, e il 6 novembre 1992 prese in consegna una Porsche top di gamma color argento, in particolare una delle milleduecento 911 Carrera 2 Cabriolet Turbo Look della generazione 964b, prodotte in un periodo di due anni – una sportiva spinta dal motore sei cilindri boxer da 3,6 litri di cilindrata e 250 cv, per una velocità massima di 260 km/h. La Porsche era una presenza costante nel parcheggio del campo di allenamento di Siviglia e uno spettacolo abituale per i tifosi durante il suo viaggio di andata e ritorno dalle sessioni di training. Si dimostrò anche che il piede destro di Maradona era dominante nell’auto quanto il sinistro sul pallone, visto che l’Argentino divenne celebre per essere stato fermato dalla Guardia Civil per aver saltato un semaforo rosso e aver sfrecciato a 180 km/h nel centro della città.
SOLO 7500 KM IN UN ANNO. Nonostante abbia iniziato bene con una vittoria per 3-1 sul Bayern Monaco in un’amichevole di prestigio, Maradona fece più notizia con il suo stile di vita decadente fuori dal campo, che per le sue prestazioni sportive , nonostante il suo status paragonabile a quello di una divinità. Il suo richiamo nella nazionale argentina segnò l’inizio della fine della sua “stagione dimenticata” con il Siviglia e Maradona lasciò il club nel giugno 1993. La Porsche nel frattempo venne venduta a un proprietario maiorchino che l’ha tenuta per vent’anni prima che passasse nelle mani di diversi collezionisti francesi e prima dell’eccezionale vendita di qualche mese fa a Parigi, per l’incredibile somma di 483.000 euro. Un prezzo che si deve soprattutto al celebre primo proprietario, visto che il chilometraggio (circa 120.000 km) non è così trascurabile. Dalle informazioni fornite da Bonhams pare che Maradona abbia percorso solo 7500 km, venduta meno di un anno dopo, il 25 settembre 1993. (Immagini di copertina e galleria: Bonhams)