Miki Biasion dà nuova vita alla Lancia Delta
Sulla Delta ha corso e vinto nel Mondiale Rally dal 1986 al 1991. Ha contribuito allo sviluppo delle HF 4WD, HF Integrale, HF Integrale 16v e del ‘Deltone’ o ‘Delta Evoluzione‘ nelle versioni Gruppo A da lui portate al successo tra il 1987 e il 1991 in 15 occasioni, ottenendo due campionati del mondo piloti, tre vittorie consecutive in Portogallo, due al Safari, due a Monte-Carlo (1987 e 1989) e contribuendo a cinque dei sei titoli mondiali Costruttori consecutivi ottenuti dalla Lancia a cavallo tra l’87 e il ’92. Miki Biasion, unico italiano campione del mondo di rally (ai tempi di Sandro Munari esisteva solo la Coppa FIA), è legato in modo quasi simbiotico alla Delta e oggi insieme al team di Italia Motor Sport a Codroipo, in provincia di Udine ne cura i restauri: la prima Lancia stradale a trazione integrale prodotta in serie vede infatti le quotazioni in forte e costante crescita e ha raggiunto valori notevoli nel mercato delle auto storiche e youngtimer, con picchi di 170-200mila euro per esemplari impeccabili e con pochi km all’attivo della HF Integrale Martini 6, la versione commemorativa del sesto titolo iridato.
UN’IDEA NATA PER AMORE. In accordo con il Direttore Generale della Martini & Rossi, che desiderava una Delta HF Integrale stradale in livrea Martini Racing, nella vulcanica mente di Miki Biasion è nata l’idea di realizzare una serie limitata della Delta Integrale Evoluzione – certificate e autorizzate da Martini & Rossi – e adeguate ai canoni odierni di sicurezza, comfort, rispetto ambientale e – soprattutto – prestazioni. Idea approvata, dettagli contrattuali messi nero su bianco ed ecco i primi rendering dell’auto che sarà esposta in anteprima al Salone Auto e Moto d’Epoca di Padova a ottobre. In attesa di scoprire dal vivo la Delta Integrale ‘definitiva’, abbiamo incontrato Miki Biasion a Passione Engadina ed ecco cosa ci ha confidato.
UN SOGNO CHE SI REALIZZA, QUASI 30 ANNI DOPO. “Questo progetto nasce, almeno dal punto di vista tecnico, dalla mancata approvazione da parte della Lancia dell’ipotesi di una Delta Evoluzione 3 che la Carrozzeria Maggiora presentò ai vertici torinesi nel 1993, con l’obiettivo di realizzare un’auto più moderna, robusta, affidabile e confortevole conservando naturalmente lo stile e i lamierati della precedente Delta Evoluzione 2. Purtroppo l’auto si sarebbe rivelata troppo costosa da produrre, e quindi difficile da vendere, e Lancia declinò la proposta. Ma a me quell’idea non è mai uscita dalla testa e, con la collaborazione dei tecnici del Reparto Corse con i quali sono rimasto in contatto da allora, ho pensato di far da me, realizzando a posteriori quel progetto, scegliendo i materiali più raffinati ed esclusivi per l’abitacolo, come i pellami simili a quelli Poltrona Frau impiegati sulla Thema 8.32 Ferrari e l’Alcantara, per esempio, aggiornando la parte tecnica con componenti realizzate con i materiali disponibili oggi, più leggeri e resistenti. La verniciatura, per esempio, è una speciale tristrato che appare opaca all’ombra e metallizzata al sole, ma le forme della Delta originale restano immutate, perché quest’auto è un’icona, perfetta così.”
PERSONALIZZAZIONE TECNICA DA SUPERCAR. “Cambio, differenziale e semiassi impiegano materiali attuali, e promettono di essere ben più robusti dell’originale. L’elettronica è stata sostituita con una centralina in grado di ridurre consumi ed emissioni a parità di prestazioni, così da rendere l’auto anche ‘sostenibile’ come si dice oggi. I freni riprendono l’impianto utilizzato sulla Ferrari 360 Modena, per spazi d’arresto più contenuti, più resistenza alla fatica e quindi più sicurezza. Gli ammortizzatori sono dei Bilstein regolabili. Le gomme sono Michelin Pilot Sport stradali ma capaci di essere efficaci anche in un track-day”. Quanto al motore, questa Delta è omologata con 215 cavalli per l’utilizzo su strade aperte ma dispone di un interruttore sulla plancia che permette al quattro cilindri 2.0 turbo 16 valvole di esprimere fino a 350 cavalli e di farsi sentire con una sonorità da pelle d’oca grazie a una valvola che ‘apre’ lo scarico. In questa configurazione l’auto può essere utilizzata solo in pista o su strade chiuse, per esempio come apripista di un rally. Il concetto che Biasion ha comunicato con successo è quello di avere in garage una Delta attuale a 30 anni dalla fine della produzione, confortevole e affidabile, capace però di prestazioni a livello di una Gruppo A di allora, riprendendone di fatto molte componenti.
8 ESEMPLARI PIÙ QUELLO PER MIKI. Un garage di privilegiati, però: non soltanto perché saranno solo otto le Delta trasformate (più una per lo stesso Biasion, che lo metterà a disposizione della Martini&Rossi quando richiesto, rispondendo quindi alla richiesta iniziale dell’azienda piemontese), ma anche per il prezzo, 300.000 euro. Un assegno bello grande che tuttavia non ha spaventato i potenziali acquirenti: sei esemplari hanno già trovato un proprietario, mentre gli ultimi due saranno in vendita ad Autoemoto d’Epoca di Padova.
AMORE CORRISPOSTO, SENZA LIMITI DI TEMPO. Chiudiamo l’incontro con Biasion chiedendogli come mai sia così legato alla Delta Evoluzione con cui peraltro non ha mai corso da ufficiale (passò alla Ford nel 1992), né vinto. “Da un lato, la Evoluzione porta all’estremo tutte le soluzioni introdotte nelle serie precedenti ed è quindi il top, la più desiderabile da tutti i punti di vista, tecnico e collezionistico soprattutto. Per me che ho corso e vinto con le altre Delta 4×4 è un po’ un cruccio non aver ottenuto risultati con la Evoluzione, che peraltro avevo contribuito a sviluppare soprattutto nella versione Gruppo A. E a peggiorare le cose c’è stato il ritiro nell’Acropolis Rally del 1995, quando ero in testa con un Deltone dell’Astra Team. Sotto questo aspetto, non c’è più nulla da fare. Ma ho espresso tutto tutto il mio amore per il Deltone a posteriori, con Italia Motor Sport e ora con questa serie limitata Martini che resterà nei cuori degli appassionati.”