Lamborghini Marzal: l’acchiappa tendenze
Ferruccio Lamborghini era un visionario. Ebbe il coraggio, fin da giovane, di lasciarsi portare dove la sua smisurata passione per i motori lo volesse. Divenuto ricco imprenditore soddisfò il suo amore per le auto. Comprò di tutto. E si procurò grande insoddisfazione. Forse ce l’aveva con Ferrari e, evidentemente, capì che di fronte allo stra-potere del Drake c’era un’unica soluzione: produrre l’anti-Ferrari. E chiamò alla sua corte il meglio dell’ingegneria disponibile.
DALLA GTV ALLA GT. La 350 GTV disegnata da Scaglione ha un che di spirituale: distante anni luce da una 250 GT ma così ‘avanti’ da risultare acerba. La 350 GT del ’64 è un capolavoro che scansa con decisione Maserati Sebring (con la metà dei cilindri), Jaguar E-Type, Aston Martin DB5 e va allo scontro diretto con la sublime 275 GTB di Pininfarina.
MARZAL. Ma Lamborghini guarda avanti: vuole una Gran Turismo quattro posti per affrontare il monarca di Maranello. Nello stesso periodo in cui inizia il mito Miura (motore centrale, messo di traverso, 300 km/h) ecco l’idea: una grande coupé con quattro posti comodi. Per il nome viene scelto Marzal nientemeno che una razza di tori da combattimento. Ma il concetto è differente, meno estremo. Tagliando in due il V12 Miura si ottiene un sei in linea di due litri. Viene sistemato posteriormente a sbalzo, ruotato di 180°. Una concorrente della nativa Porsche 911, insomma.
GULLWING ALL’ITALIANA. Il talento di Marcello Gandini porta alla definizione di uno stile avveniristico, tradotto in realtà dalla carrozzeria Bertone. Gandini definisce una forma poligonale con un muso molto lungo, due gigantesche porte ad ala di gabbiano e tetto discendente (una serie di poligoni sul lunotto creano continuità stilistica) con coda tronca nello stile della Miura. Il cockpit della Marzal ha una luminosità fuori dalla norma merito dell’enorme parabrezza, super-inclinato, del tetto in vetro; i sedili sono quattro, singoli, grazie al telaio allungato di dodici centimetri della Miura. La grande plancia reca ovunque un motivo poligonale a esagono e il colore argentato della pelle dei sedili produce un’atmosfera da ‘anno 3000’. Non manca poi un comodo bagagliaio, posizionato all’anteriore, da 311 litri.
COUPÈ PRINCIPESCA. La Lamborghini Marzal viene presentata al Salone di Ginevra del ’67. Ma è ben di più di una emozionante showcar statica. Nella seconda metà del maggio successivo, nei giorni del Grand Prix di Monaco, il Principe Ranieri III° e la bellissima Principessa Grace eseguono un giro d’onore sui cordoli della pista del Principato. La Marzal resta un prototipo, ma il suo bagaglio tecnico-stilistico resta. L’anno successivo il Toro introduce l’Espada con V12 anteriore, anticipazione della prorompente Estoque berlina del 2008. L’affascinante concept di Gandini riporta su di sé i riflettori nel 2011. All’asta di RM Sotheby’s durante il Concorso di Villa d’Este viene acquistata per oltre 1,5 milioni di euro.
