La Porsche con le ali: ecco il Mooney M20L
Foto di Felix Groteloh
Lamborghini costruisce (per così dire) moto, Mercedes produce bici e Ferrari realizza barche. Ogni tanto le case automobilistiche escono dal loro seminato utilizzando il loro know-how in settori totalmente differenti da quello automotive, originando a volte curiosi esercizi di marketing, altre mezzi destinati a restare nella storia. Il piccolo Mooney M20L non ha riscritto tomi e tomi di quella materia che serve studiare a scuola, ma ha lasciato la sua minuta impronta alata. Di fatto si tratta di un velivolo leggero mosso dallo stesso flatsix delle Porsche 911 degli Anni ’80.
VELOCE MA POCO ASSETATO. Ad inizio anni ’80 Mooney (un’azienda specializzata in aerei performanti) decise di collaborare con la PFM (la Porsche FlugMotor), producendo una piccola serie di aerei leggeri mossa dal celebre boxer sei cilindri della 911, in questo caso un 3.2 litri aspirato da 217 cavalli. Questo motore – seppur leggermente più ingombrante della concorrenza – si dimostrò molto potente, parco nei consumi e affidabile. La 911 alata poteva raggiungere i 311 km/h di velocità massima a livello del mare, mantenendo una rilassata velocità di crociera di 260 km/h per sei ore filate, con l’elica tranquilla a 2000 giri al minuto. L’altezza massima di volo invece era di 5800 metri, sufficiente per permettervi di attraversare l’Europa senza frontali indesiderati con le montagne.
TRE IN UNO. Una particolarità del Mooney PFM – oltre ovviamente al flat six – sono i suoi controlli di volo. Generalmente questa tipologia di aerei era dotata di tre leve diverse per l’acceleratore, la regolazione della propulsione dell’elica e del mix di carburante a seconda della quota, mentre la Porsche dei cieli ha un solo comando per tutto, rendendo più facili le ore di volo. Il motore PFM 3200 venne ideato nel 1981 e certificato a metà Anni ’80, entrando in produzione pochi mesi dopo; il prezzo dell’aereo era di circa 180.000 dollari.
IL GIRO DEL MONDO IN… 180 GIORNI. Produzione ridotta, tuttavia, dato che Mooney e Porsche produssero solo 41 M20L PFM, e ad oggi se ne contano solamente 5 ad uso attivo, sia perché diversi sono stati distrutti sia perché è quasi impossibile trovare parti di ricambio. Negli anni ‘80 l’inconsueto Mooney mosso dal motore Porsche dimostrò la sua tempra, compiendo il giro del mondo, pilotato da Michael Schultz e Hans Kampik. Sei mesi, 300 decolli e 600 ore di volo riportarono i due avventurosi piloti in un piccolo aeroporto tedesco, provando agli scettici l’affidabilità del flat six in ogni condizione. Questi scatti sono stati realizzati di recente, percorrendo molta meno strada e rispolverando uno dei pezzi meno noti – ma più curiosi – dell’universo di Stoccarda.