La Mini più chic e costosa la fa David Brown
Il restomod più piccolo e tenero in circolazione nasce nell’Aprile del 2017, svelato dalla David Brown Automotive durante la Top Marques a Monaco, il giusto ambiente per qualcosa di così sfizioso e chic. Sarà anche minuscola, ma la Mini – disegnata da Sir Alec Issigonis – ha segnato generazioni su generazioni, unendo dimensioni compatte e una buona abitabilità, insaporendo il tutto con un carattere brioso e sbarazzino; potevate personalizzare la simpatica city car a piacimento, così da avere un qualcosa che esprimesse in pieno la vostra persona. La base di partenza per giungere ad una David Brown Mini Remastered è una qualunque Mini delle decadi passati, il cui telaio viene messo a nudo così da rinforzarlo ed eventualmente sanarlo, mentre la scocca è direttamente nuova.
LE DIMENSIONI NON CONTANO. I passaruota sono più che giustamente allargati, lo scarico centrale è adorabile e il look acquattato e ribelle è completato da un nuovo assetto e cerchi retrò da 12’’ o 13’’. Il colpo d’occhio che ne consegue è azzeccatissimo. Il motore varia a seconda delle versioni, di base il vostro piede destro comanderà un 1.275 cc quattro cilindri aspirato da 72 cavalli e la coppia di un trapano amatoriale che tuttavia – grazie al peso attorno ai sette quintali – garantisce uno scatto decente. L’edizione limitata Monte Carlo (ovviamente rossa e bianca e con fendi supplementari) sale invece a 1.330 cc di cilindrata e 83 cavalli abbinati ad un cambio manuale a quattro o cinque marce, oppure (male male) ad un quattro marce automatico. Non vi basta? La costosissima Oselli Edition monta un 1.380 cc da 125 cavalli, davvero parecchi quando pesate 790 chili e avete le stesse dimensioni di un pacchetto di fazzoletti.
ADDIO AD INTERNI SPARTANI. L’attenzione ai dettagli di questo restomod British è maniacale: la sola verniciatura dura quattro settimane, vengono migliorate significativamente la rigidità strutturale e l’insonorizzazione, i fari sono a LED e la griglia rivista dalla DBA, mentre gli interni non hanno più nulla a che fare con gli originali. Date il benvenuto a sedili in pelle, chiusura centralizzata, clima, infotainment da 7’’ con Bluetooth e connettività smartphone, quadranti e comandi totalmente nuovi e un nostalgico volante Moto-Lita. È tutto bellissimo, ben oltre i sogni di qualsiasi ragazzo cresciuto a pane e Italian Job, ma tutto questo stile costa, molto. La Oselli Edition richiede – sedetevi – 130.000 euro (praticamente due Exige), mentre le altre versioni si accontentano di scucirvene circa 90.000. Un’esagerazione? Sicuramente, ma se siete appassionati della piccola Mini e non avete problemi di liquidità non potreste cascare meglio.