La Maserati Boomerang spegne 50 candeline

La Maserati Boomerang spegne 50 candeline

Erano gli Anni ’70 e la Maserati sfornava le prime capostipite della rivoluzione ‘a cuneo’, ovvero quel tipo di design che ridefiniva il concetto stesso di supercar. Infatti, a quei tempi i costruttori si sfidavano a ‘colpi di matita’: designer come Bertone, Gandini, Pininfarina e Giugiaro erano in cima alla lista dei desideri delle Case, perché innamorate della celebre ‘era dell’angolare‘ di cui erano rappresentanti. E una delle massime esponenti di questa generazione di super sportive è la Maserati Boomerang, perché nonostante rimase ferma allo stadio di prototipo, con il suo stile avveniristico lasciò un segno indelebile nella storia dell’automobile.

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SOTTO ERA UNA MASERATI BORA. La Maserati Bora è la base della Boomerang. Presentata nel 1971 come la prima vettura stradale a motore posteriore centrale della storia della Casa di Viale Ciro Menotti, prestò la propria piattaforma meccanica per la realizzazione della concept. Quest’ultima quindi presentava lo stesso V8 da 4,7 litri con 310 cavalli di potenza, disposto anch’esso in posizione posteriore centrale e abbinato a un cambio manuale a 5 rapporti, per una velocità massima della vettura accredita a circa 300 km/h.

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LASCIÒ IL SEGNO. La Boomerang oltre a condividere la meccanica e il luogo di presentazione con la Bora (entrambe le vetture furono svelate al Salone di Ginevra), potevano vantare anche la stessa matita, ovvero quella dell’Italdesign di Giorgetto Giugiaro. La concept che arrivò nel 1972 però, seppur immatricolata e funzionante, non trovò mai la strada (al contrario della Bora che fu prodotta dal ’71 al ’78 in 564 esemplari), ma lasciò comunque un’eredità stilistica senza precedenti che ispirò sia Giugiaro che tutto il mondo dell’automobilismo anche negli anni a seguire.

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ORIGINALE E INDIMENTICABILE. Figlia dell’era angolare, la Boomerang presenta linee decise e nette, con una carrozzeria in cui la sagoma ‘a cuneo’ è predominante. Il design trasmette quindi forza e velocità, quasi intenzionato a un solo obiettivo: fendere l’aria. Non solo avveniristica nelle forme, la Boomerang oltre al parabrezza estremamente inclinato, fu precursore di alcune soluzioni contemporanee, come il tetto panoramico. Originali anche le ampie vetrature delle portiere (che dovessimo fare un paragone oggi le troveremmo sulla McLaren Senna). Gli interni della Boomerang sono invece caratterizzati da una modernità ‘illuminata’: la strumentazione del cruscotto è integrata all’interno del volante, senza razze, quasi immersi in un film di fantascienza degli Anni ’70. (Testo: Federico Giavardi)

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