La BMW E36 Coupé è la miglior Serie 3 di tutte?
C’è chi la considera una delle migliori, se non la miglior BMW Serie 3 di sempre. Chissà, forse esagerano, ma di sicuro quella siglata E36 ha lasciato un segno indelebile nella storia della casa bavarese. Specie, verrebbe da aggiungere, nella versione coupé, che ha saputo conquistare folle di appassionati sia per l’estetica accattivante sia per le doti meccaniche, che ne fanno un’auto molto apprezzata ancora oggi dagli amanti della bella guida.
SALTO DI QUALITÀ. Ma procediamo con ordine. Le E36 dovevano sostituire le precedenti E30 e la loro progettazione ebbe inizio a metà degli anni ’80. L’idea era, ovviamente, quella di migliorare le E30 sotto ogni punto di vista, e l’incarico di dare forma al nuovo modello fu affidato a Claus Luthe, noto designer di casa BMW. Dopo una lunga gestazione, la E36 venne presentata nel 1990 in Francia, sulla pista di Miramas. Da un punto di vista dello stile il taglio con il passato fu netto: sebbene la lunghezza non superasse i 4,5 metri, la vettura era comunque più grande della E30, con in bella evidenza il nuovo frontale con i fari rettangolari e non più tondi.
IL VENTO PER AMICO. Interessante anche lo studio aerodinamico, che ha portato a un Cx di 0.29, un valore davvero degno di nota, per l’epoca. La produzione della nuova BMW Serie 3 venne avviata verso la fine del 1990, inizialmente nella sola versione berlina, ma a partire dal mese di marzo del 1992 BMW lanciò la versione oggetto delle nostre attenzioni: la coupé. Questo modello non fu semplicemente una variante a due porte della berlina, ma era vettura in molte parti nuova e con una carrozzeria ridisegnata.
UNA GAMMA AMPIA. Tra le novità introdotte con la coupé, una delle più significative fu il debutto del 1.8 bialbero da 140 CV, derivato da quello della 318iS della serie E30. Un motore che molti considerarono un eccellente compromesso, all’interno della gamma della Serie 3, e che contribuì ad aumentare il gradimento della coupé presso il pubblico degli appassionati. Va inoltre sottolineato che sempre nel corso del 1992 le sei cilindri 320i (150 CV) e 325i (192 CV) beneficiarono di alcune migliorie che inclusero, tra l’altro, anche l’esordio della tecnologia a fasatura variabile Vanos. Ai vertici della gamma, l’indimenticabile M3 con motore 3.0 da 286 CV. Nel 1993 la BMW presentò la 316i, con 100 CV piuttosto priori ma un prezzo più abbordabile rispetto alle versioni più potenti. Verso la fine del 1994 la 325i lasciò il posto alla 328i (193 CV), mentre nel 1995 la casa tedesca presentò la 323i con 170 CV.
OGGI SONO MOLTO AMBITE. Le BMW Serie 3 Coupé E36 godono ancora di un certo appeal presso i fan del marchio bavarese. E a parte la costosa e raffinatissima M3 (che naturalmente merita un discorso a parte), la versione che forse rappresenta il miglior investimento per qualità-prezzo è la 318iS. Ha un motore robusto e affidabile, e un piglio quasi sportivo. Insomma, un consigliabile a chi ricerca una BMW di razza senza dover spendere un patrimonio. Ma la notizia migliore è che, per ora, le quotazioni non ancora preso il volo: per un esemplare ben conservato e con la meccanica in ordine difficilmente si spendono più di 7.000 euro.
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Vettura straordinaria, ma secondo me la massima evoluzione di quel concetto di auto BMW la ha espressa con la E46.