Koenig, il tuner esagerato che fece infuriare Ferrari

Koenig, il tuner esagerato che fece infuriare Ferrari

Negli Anni ’80 e ’90 imperversavano creatività, fantasia e una dose di follia relativamente alta, una combinazione che diede luce a sportive e supercar più uniche che rare. Oggi vi parliamo di un tuner che riflette esattamente queste caratteristiche, un mix tra RUF – per quanto riguarda la rude potenza – e Mansory, per quanto riguarda l’estetica azzardata e non apprezzata da tutti… in particolar modo da un certo Enzo Ferrari. La Koenig Specials Gmbh nasce in Germania nel 1977, fondata da Willy Konig, imprenditore nel settore editoriale e pilota temprato: pensate che negli otto anni di carriera si tolse lo sfizio di correre con una Ferrari 250 GT SWB, una Lola T70, una Ford GT40 e in seguito con una Bmw M1 Procar. Mica male. 

COSÌ COMINCIÒ TUTTO. Proprio al volante della 250 SWB Konig vince una cronoscalata di un certo livello in Germania, al che viene personalmente invitato da Enzo Ferrari a Maranello dove approfondisce la conoscenza delle sportive del cavallino rampante. Nel 1974 l’imprenditore acquista una Ferrari 365 GT4 BB, una supercar incredibilmente bella ma che delude Konig dal punto di vista delle prestazioni. E’ qui che inizia l’avventura: Willy apporta diverse modifiche alla propria 365 GT4 BB (che già di suo monta un Flat 12 da 380 cavalli), ed il risultato è talmente buono che molti altri possessori gli chiedono di effettuare migliorie simili alle proprie Ferrari. La voce si sparge, il successo cresce, Konig vende la sua attività e nel 1977 fonda la Koenig. 

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CATTIVA O CATTIVISSIMA, SCEGLIETE. Il nome vede comparire una ‘e’ di troppo per differenziarsi dal famoso importatore tedesco Ferrari chiamato proprio Konig, ma vi assicuriamo che Koenig non avrebbe comunque faticato a farsi notare… . Prendiamo ad esempio la 365 personale del preparatore: Konig lavora sulla propria supercar, uscendosene con 3 diversi kit di elaborazione. Il primo prevede camme e scarico più aggressivi e altre finezze per una cavalleria che passa quota 400, il secondo permette di superare i 450 cavalli grazie a nuovi pistoni, teste riviste e carburatori più famelici mentre il terzo – per chi proprio non vuole accontentarsi – aggiunge al Flat 12 un paio di turbocompressori Rajay sfondando la soglia dei 620 cavalli. A conclusione dell’opera Koenig migliora i freni, il raffreddamento e aggiunge un body kit in vetroresina parecchio vistoso, aggressivo ma non per tutti i gusti. 

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1000 CAVALLI… AD UN PREZZO. Fatta scuola con la 365 GT4 BB Koenig si sposta su altre Ferrari, che lo resero famoso in tutto il mondo. Impossibile non citare l’F50 biturbo da 850 cavalli (!), una F40 da 750 cavalli e lei, la Testarossa ‘Competition Evolution II’, con un bodykit ispirato alla F40 e accreditata di 1000 cavalli e più di 380 km/h di punta; chissà che caratterino. Koenig in quegli anni divenne famosissimo, tuttavia si guadagnò l’antipatia del Drake che gli intimò di rimuovere ogni logo Ferrari presente sulle vetture che elaborava, non più considerate parte della famiglia di Maranello. Ad oggi l’attività di Koenig si è ridimensionata molto, vendendo per lo più accessori o componenti usati, eppure negli ultimi decenni l’azienda si è costruita una tale fama da non poter essere ignorata, né ora né mai. 

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