Jump! Quando le auto da corsa prendono il volo
Molti piloti lo chiamano big air ed è una delle peculiarità che distinguono i rally – dove i salti abbondano – dalla quasi totalità degli altri sport motoristici, dove tendenzialmente si mira a mantenere le vetture il più possibile incollate al suolo. In pista, per ovvie ragioni tecniche, è molto raro vedere vetture che staccano tutti i quattro pneumatici dall’asfalto, se non nel corso di qualche incidente spettacolare e fuori programma. Eppure in passato, quando le vetture di Formula 1 gareggiavano ogni anno sui saliscendi del Nürburgring, il salto era un elemento all’ordine del giorno. Sul Nordschleife, infatti, c’erano – e ci sono tutt’ora – svariate sezioni capaci di far decollare qualsiasi vettura leggera e veloce sfidando la forza di gravità: Brünnchen, Pflanzgarten e Flugplatz solo per menzionare le più note e farvi qualche esempio. Abbiamo selezionato i dodici big air più spettacolari e immortalati fotograficamente della storia. Ecco qualche chicca speciale.
CLAY REGAZZONI – FERRARI 312B. Il pilota ticinese Clay Regazzoni è stato campione europeo di Formula 2 nel 1970 e vincitore di cinque gran premi iridati in Formula 1, categoria in cui ha sfiorato la vittoria del mondiale 1974. Era conosciuto per la sua guida istintiva e molto aggressiva. Questo scatto lo immortala al meglio durante il Gran Premio di Germania del 1971, al volante della sua Ferrari 312B.
JAMES HUNT – HESKETH P308. Hunt the Shunt – lo schianto, in inglese – era uno che non si faceva problemi a ‘tenere giù’ in ogni situazione: un vero scavezzacollo in pista così come nella vita privata. Epico il suo duello con Niki Lauda, che lo ha portato a conquistare il mondiale del 1976 con un solo punto di vantaggio sull’austriaco vivo per miracolo dopo il suo terribile incidente. Ecco il campione britannico proprio al Nürburgring, nel 1975, pochi giri prima di un problema al mozzo ruota che lo costringe al ritiro.
KAMUI KOBAYASHI – SAUBER C31. Il pilota nipponico, a dispetto delle sue 76 partenze iridate in Formula 1, è riuscito a salire solo una volta sul podio della massima serie – peraltro nel gran premio di casa, a Suzuka, anno 2012 – . Nella medesima stagione, alla prima curva del Gran Premio di Monaco, tutte le monoposto s’infilano nello stretto imbuto della Sainte-Dévote mentre la Lotus di Grosjean carambola impazzita: l’innocente Kobayashi cerca di evitarla e questo è il risultato.
HANS-JOACHIM STUCK – BMW CSL. Al Ring non si salta solo con le monoposto. Questa famosa immagine ritrae Hans- Joachim Stuck in modalità maximum attack durante le prove libere della 1000 Km che si corse nel 1974 sul circuito tedesco: è a bordo della CSL che condividerà in gara con Jacky Ickx. Nonostante la BMW staccasse regolarmente tempi sul giro inferiori di quattro secondi rispetto alla diretta avversaria – la Ford Capri di Jochen Mass e Niki Lauda – fu costretta al ritiro per delle noie al cambio.
HENRY TOIVONEN – LANCIA 037. Il compianto pilota di rally finlandese alzava facilmente il piede destro dal pedale che per professione schiacciava sempre ben a fondo. Aggiungete le caratteristiche planimetriche del 1000 Laghi, prova del Campionato del Mondo Rally nota per l’abbondanza di salti con una foresta di alberi a delimitare il tracciato di molte prove speciali. Aggiungete una Lancia 037 Gruppo B del 1984, con circa 330 cavalli e 1000 kg di peso. Qual’è il risultato?
ALEKSANDER SALUK – MITSUBISHI LANCER EVO. Nel Rally di Turchia del 2010, in molti hanno lanciato le proprie WRC lì dove il cielo è più blu. Nonostante il campione Sébastian Loeb abbia regalato anche in questo senso emozioni da cardiopalma, uno dei salti da ricordare è sicuramente quello del pilota ucraino Saluk. Si, è atterrato. E non proprio nel migliore dei modi.
SÉBASTIAN LOEB – CITROËN C4. Stesso anno, stesso rally. Turchia 2010. Al volante però non c’è un pilota semi-sconosciuto, ma Sébastian Loeb, campione iridato per ben nove volte. Questo è ufficialmente il big air più lungo nella storia del WRC: stiamo parlando di un salto di circa 85 metri. Crediamo non ci sia altro da aggiungere.
DAIGO SAITO – TOYOTA CHASER JZX100. Al Nordschleife ci sono i saliscendi. Nei rally ce ne sono ancora di più. Va bene. Per invece riuscire a staccare le quattro ruote di una JZX100 da 800 cavalli durante una gara di drifting e poi restare in pista.. beh, ce ne vuole. Ci è riuscito Daigo Saito, uno dei migliori in questa disciplina, durante il Round 5 del Campionato D1GP nel 2010. Caso davvero più unico che raro.
MARK WEBBER – MERCEDES-BENZ CLR. Alla 24 Ore di Le Mans del 1999, sulla Mercedes CLR di Webber emergono seri problemi di stabilità aerodinamica che, in prova e nel warm-up, fanno letteralmente decollare la vettura in pieno rettilineo. Si, proprio quando dovrebbe esser maggiormente schiacciata al suolo. Per il pilota australiano una combo degna di un videogioco di skateboard: big air + triple flip. Webber ne uscirà miracolosamente illeso, ma la vettura non prenderà il via alla gara. Prevenire è meglio che curare.
JOE SYLVESTER – BAD HABIT. Spiccare il volo con vetture leggere e molto veloci, direte voi, tutto sommato è un gioco da ragazzi. Ok. E farlo con un monster truck da 4500 kg? Nel 2012 Joe Sylvester ha stabilito il record mondiale di salto in lungo a bordo di questi spettacolari bestioni a stelle e strisce: ha lanciato il suo Bad Habit a oltre 130 km/h verso la rampa ed è atterrato ben 72 metri dopo.
MARTIN IVANOV – TIR LOTUS. A fine novembre 2014 il team Lotus F1, in collaborazione con lo sponsor Emc, ha stabilito il nuovo record mondiale per il salto più lungo di un camion completo di rimorchio. Alla guida c’era lo stuntman Mike Ryan, già celebre molte scene di Terminator 2 e Fast & Furious. Il TIR ha saltato per oltre 25 metri e per non farsi mancare niente l’ha fatto sopra una Lotus E21 del 2013. In movimento. Al volante della monoposto c’era un altro stuntman: Martin Ivanov, al tempo conosciuto per essere la controfigura di Matt Damon nelle scene più pericolose.
TANNER FOUST. Per chi è cresciuto giocando con le macchinine Hot Wheels questo momento è stato un sogno divenuto realtà. Tanner Foust, allora conduttore dell’edizione americana di Top Gear, ha lanciato a oltre 170 km/h un pick-up appositamente preparato per l’impresa su una pista V-Drop Super Velocity di Hot Wheels non in scala. Il salto, realizzato in occasione della 500 Miglia di Indianapolis 2011 ed entrato di diritto nel Guinness dei Primati, ha visto la vettura di Foust volare per 101,19 metri, battendo ogni record stabilito
in precedenza. Oltre alla foto, questo big air dei big air si merita il video: eccolo.