Jean Ragnotti e la 5 Maxi Turbo: intervista e hot lap
In occasione del 40° anniversario della prima vittoria in F1 della Renault con un motore turbo, la Régie ha organizzato un evento straordinario, la Turbo Saga (qui l’articolo completo): ovvero un’expo dinamica delle più importanti auto turbo della storia della Casa alla presenza dei gladiatori che resero celebri le loro imprese nelle competizioni. Oltre a Jean-Pierre Jabouille (classe 1943) che si aggiudicò proprio il GP nel 1979 della ricorrenza, Jean Ragnotti (classe 1945) il funambolico pilota francese che grazie alla sua guida spettacolare ha saputo entrare nel cuore degli appassionati come pochi altri. Gli abbiamo fatto qualche domanda sulle sue auto del passato, sui rally di oggi e su come sia nata la gag che lo rese unico in corsa: il testacoda a fine gara. E poi, un suo collega della Renault Sport, ci ha portato a spasso con la sua ex Gruppo B, la Renault 5 Maxi Turbo.
Com’era guidare la Renault 5 Maxi Turbo nei rally?
All’inizio avevamo gli stessi problemi vissuti in Formula 1 con le prime monoposto Renault RS01. L’enorme turbina garantiva prestazioni impressionanti, ma il turbo-lag era enorme. Iniziavi ad accelerare e la potenza arrivava così in ritardo che, una volta arrivata, potevi solo sperate di avere l’aderenza necessaria a scaricare per terra tutti i cavalli; inoltre le prime 5 avevano qualche problemino di affidabilità. La situazione migliorò notevolmente nel 1982: la potenza massima venne ridotta a 285 cavalli, dieci in meno di prima e l’auto divenne molto più semplice e prevedibile. E l’erogazione del motore più progressiva.
Quali sono le principali differenze tra i rally di oggi e quelli degli anni ’80?
Una volta non c’erano aiuti elettronici di alcun tipo, le auto erano più difficili da guidare e le ‘speciali’ erano molto più lunghe. Si dormiva e si mangiava poco. Per quanto riguarda la velocità sicuramente, senza l’aerodinamica introdotta sulle ultime WRC+, le auto del tempo erano più lente in curva, però erano molto più leggere di adesso. Le auto di oggi pesano almeno 200 kg più di una volta.
Quale delle attuali auto del WRC guideresti oggi?
È una domanda difficile a cui rispondere perché le auto, adesso, sono tutte molto simili. Difficile che una vettura spicchi tra tutte le altre. Forse guiderei una Megane RS, ma non è in competizione.
Quando hai iniziato a festeggiare le vittorie facendo il tuo famoso testacoda?
Ho iniziato al rally di Corsica con l’Alpine A310 V6 dove passai sulla linea del traguardo in testacoda. Da lì diventò il mio segno distintivo anche nel campionato turismo. Gli uomini di Renault (ride) non erano molto felici e si lamentavano per il consumo di gomme. D’altronde sono sempre stato chiamato showman!
Hai mai pensato di lasciare la Renault per un altro team?
Sono stato molto fortunato ad avere un rapporto tanto stretto con la Renault e per così tanti anni. Ho avuto la possibilità di correre in diversi campionati, dai rally alla pista. La Peugeot mi aveva offerto di correre per loro nei rally e a dire la verità la 205 T16 con la trazione integrale era forse un’auto più bilanciata, rispetto alla 5 Maxi Turbo; che era molto potente, ma assai difficile da controllare. Ma alla Renault mi hanno sempre trattato talmente bene che alla fine non ho mai lasciato.