Giulia GT: con Totem Automobili diventa EV

Prepariamoci a un 2020 ricco di emozioni. Prepariamoci a un 2020 da combattenti: credo, certezze e culture dovranno fare i conti con la spinta di nuove urgenze. I Costruttori che stanno reinventando l’auto, da un lato. Gli appassionati dall’altro. E tra questi, nuove realtà in cerca del loro spazio. Ho appena finito di parlare con Riccardo Quaggio, designer automotive e fondatore della Totem Automobili, che sta lavorando alla sua personale reinterpretazione dell’Alfa Giulia GT: una bomba sexy, per definizione, che vivrà una seconda vita digitalizzata. Infatti la pelle è di carbonio (“L’abbiamo rifatta da cima a fondo”, dice Quaggio, “perché la qualità dell’originale è quella di allora, mentre cercavo la perfezione delle forme nelle sue superfici”), ma soprattutto il motore è elettrico: posteriore, in blocco al differenziale.

RIVISTA E CORRETTA. Si tratta a tutti gli effetti di un restomod, sulla falsariga (o almeno provando a seguire) di quanto visto con le Singer o con la Futurista, solo che stavolta il cuore cambia. E non è un bialbero Alfa Romeo. Cosa che farà storcere il naso ai puristi, ma la verità è che questa Giulia GT ‘4.0’ resterà comunque un progetto da osservare con attenzione perché al profumo di modernità. Tentativo assai concreto, in ogni caso. E la cosa piace. La scocca di partenza è quella della Giulia GT solo che è stata rivista e corretta profondamente: nuove componenti realizzate ad hoc sostituiscono circa i 3/4 del totale per far spazio a un nuovo pianale capace di ospitare l’elemento accumulatore di progettazione Totem Automobili (moduli esclusi, chiaro): il fondo quindi incapsula il pacco batterie contenuto in un traliccio di acciaio; queste nuove componenti aggiunte, però, servono anche a rinforzare il telaio e garantire la necessaria rigidità torsionale; anche grazie a un nuovo roll-bar. Anche per far lavorare al meglio le sospensioni, che sono di disegno inedito e made in Totem Automobili: McPherson davanti e Multilink al posteriore. Gli ammortizzatori sono Bilstein, almeno nella configurazione standard: la previsione infatti è quella di offre varianti ad aria o a controllo elettronico.

CAMBIA ANIMA. “Stiamo anche lavorando alla riproposizione del sistema DNA dell’Alfa Romeo su quest’auto”, spiega Riccardo Quaggio, così da garantire tre modalità di guida. Presumibilmente legate all’efficienza (ovvero per garantire più autonomia possibile), alla sportività (per ottenere le prestazioni massime) e alla guidabilità (non ci è stato rivelato ma, sempre presumibilmente, per ottimizzare la trazione e il grip sui fondi scivolosi). La potenza che il motore elettrico, posizionato dietro per ottimizzare la distribuzione dei pesi, dovrebbe esprimere è di 518 cv. Dato che – abbinato a un peso tutto sommato contenuto considerando che stiamo parlando di una EV, cioè 1350 kg – dovrebbe garantire prestazioni molto interessanti. Cosa piuttosto semplice, in generale, per le auto elettriche. “Stimiamo uno 0-100 all’ora in circa 3 secondi”, suggerisce il designer.

UNVEILING AL FOS DI GOODWOOD. Dentro, la soluzione riproposta per la plancia dovrebbe essere quella della Giulia GT seconda serie in allestimento 1750: al posto dei due grandi elementi circolari dovrebbero annidarsi altrettanti schermi per le informazioni di guida, mentre nella consolle centrale e davanti al passeggero altri due schermi serviranno a controllare (rispettivamente) infotainment e informazioni di viaggio. Immancabili i cerchi in lega in stile GTAm, di alluminio forgiato e da 17”; per quanto riguarda invece l’impianto audio è prevista l’installazione di un Audio Developement: eccellenza italiana in fatto di hi-fi che già equipaggia i modelli di San Cesario sul Panaro. Le Pagani. Allora, dite: cosa ve ne pare di una Giulia GT rigonfia come una GTAm, con la pelle di carbonio e spinta da un motore elettrico? Lo scopriremo al Festival of Speed di Goodwood del prossimo anno.