Flop automobilistici: Jaguar XJ220

Flop automobilistici: Jaguar XJ220

La Jaguar ha costruito alcune tra le auto più veloci della storia: nel 1953 il collaudatore Norman Dewis superò 277 km/h a bordo di una XK120, e l’XKSS, forse non la ricorderete bene, ma altro non era che una D-Type da corsa in abiti civili. E come dimenticare quell’incredibile e affascinante prototipo che è stato la XJ13 del 1966 o, ancora, le sportprototipo per il Gruppo C sviluppate da Tom Walckinshaw?

WOW, CHE MACCHINA! Quando, nell’ottobre del 1988, la casa del giaguaro presenta la XJ220, solo quattro mesi dopo la vittoria della 24 Ore di Le Mans, l’accoglienza del pubblico e della critica è trionfale. Questa quasi sovrannaturale supercar, mossa da un 6.0 V12 e con il plus della sicurezza della trazione integrale, desta grande meraviglia. E il dispiacere è grande, tra gli addetti ai lavori e gli appassionati, quando la casa fa sapere che non ha intenzione di trasformare quel sensazionale prototipo in un’auto omologata per la circolazione su strada. 

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Nelle foto qui sopra, il prototipo della Jaguar XJ220

Nelle foto qui sopra, il prototipo della Jaguar XJ220

NATA SOTTO L’ALBERO. Il direttore tecnico della Jaguar, Jim Randle, l’ha pensata durante le vacanze di Natale del 1987. Crea un modello di cartone e mette in piedi un gruppo di tecnici disposti a occuparsi del progetto nel loro tempo libero. I membri del “The Saturday Club” riempivano le loro domeniche con il sogno di un’auto unica al mondo e mettono giù due progetti. Lontano dalle luci dei riflettori, il club presenta un muletto ai piani alti, che ne approvano la presentazione. La concept car è completata solo 24 ore prima del suo debutto e – per dare un’idea di quei tempi, così distanti dai nostri da un punto di vista delle dinamiche interne a una casa automobilistica –  senza che il reparto marketing sapesse com’era fatta.

_S4F8053. Pittsburgh, PA, USA. ©2010 Chip Riegel / www.chipriegel.com. 07/12/2010.

TUTTI LA VOGLIONO. Nel mese di dicembre la Jaguar, di fronte a un libro delle prenotazioni che nel frattempo si è riempito coi nomi di 1500 persone che hanno staccato un assegno di 50.000 sterline come prelazione e non vedono l’ora di mettersi al volante di quel bolide da sogno, decide di mettere in produzione la sua nuova “belva”. I lavori partono, accompagnati da non poche difficoltà. la Jaguar, tanto per cominciare, non ha la capacità produttiva di sfornare così tante XJ220, motivo per il quale stringe una partnership con la Tom Walckinshaw Racing, che si occupa dello sviluppo della vettura.

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SEI AL POSTO DI DODICI. Man mano che i lavori procedono, la casa si rende conto che il progetto iniziale è fin troppo ambizioso. Il motore V12 non riesce a rispettare le norme anti-inquinamento ed è troppo grande per entrare nell’angusto vano motore della XJ220. Si decide quindi di ripiegare su un 3.5 V6 di origine Rover con due turbo (la stessa unità che fa muovere come una saetta la Metro 6R4 da rally). Come se non bastasse questa radicale modifica in corso d’opera, la Jaguar è costretta ad abbandonare in un solo colpo sia la trazione 4×4 sia le sospensioni attive. Pur privata di queste finezze, l’auto rimane una super sportiva di gran razza, e pur con la metà dei cilindri previsti all’inizio, il motore scarica sulle ruote posteriori la bellezza di 540 CV.

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DIETROFRONT. Nonostante ciò, il risultato finale non rispetta le attese, e una buona parte della clientela decide di fare marcia indietro. Qualcuno, addirittura, farà causa al costruttore, accusandolo di aver violato il contratto e rifiutandosi di versare la caparra di 50.000 pattuita. Le consegne iniziano nel 1992, con la produzione che si conclude dopo circa 280 esemplari. Gli ultimi, peraltro, vengono venduti con uno sconto molto forte. Detto questo, al di là dei numeri e del mancato successo di vendita, va detto che la Jaguar XJ220 è stata una straordinaria hypercar, capace di “bruciare” lo “0-100” in meno di 4 secondi e di schizzare come un missile fino alla soglia dei 350 orari.

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Un commento su “Flop automobilistici: Jaguar XJ220”
  • t5457925 ha scritto:

    vettura straordinaria capace di diventare l auto più veloce al mondo solo superata dalla connazionale Mclaren F1 dell 1993 oggi venduta se trovata a fare prezzi da capogiro auto che aveva vinto e trionfato nella 24 di le mans XJ220 corse nella categoria GT della 24 Ore di Le Mans 1993. Alla sua guida si alternarono David Coulthard, David Brabham e John Nielsen, i quali riuscirono a conquistare la vittoria di categoria. Un mese dopo però, la vettura venne squalificata a causa di irregolarità riguardanti gli scarichi (era priva di catalizzatori, presenti invece sulla vettura di serie- la Jaguar era stata iscritta nella classe IMSA GT nella quale erano obbligator)i; nonostante il ricorso presentato alla FIA avesse avuto esito favorevole alla Jaguar (in quanto anche tutte le altre vetture GT erano prive di catalizzatori), esso non venne accettato dall’Automobile Club de l’Ouest (ACO) perché presentato oltre i termini previsti; perciò la sua prestazione venne cancellata dalla classifica.

    In seguito la XJ220 è stata affidata al Team Chamberlain che ha continuato a farla competere nella categoria GT

    Record di velocità
    Nel 1992, presso l’anello dell’alta velocità di Nardò, Martin Brundle guidò una XJ220 a 341,7 km/h (212,3 mph). La macchina poteva contare su di un motore di circa 60 CV (45 kW) più potente, grazie ai catalizzatori scollegati e al limitatore aumentato da 7.200 giri al minuto fino a 7.900 giri. Subito dopo, ci fu una nuova esecuzione con Brundle, che guidò una XJ220 a 349,4 km/h (217,1 mph).

    La XJ220 ha mantenuto dal 1992 fino al 2000 il record di percorrenza del Nürburgring Nordschleife per quanto riguarda le vetture prodotte in serie con un tempo di 7:46.36.

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