Era nata per le corse ma la fermarono prima che cominciasse a correre
VENDESI RARITÀ. Da domani 19 ottobre a venerdì 21 ottobre la casa d’aste canadese RM Sotheby’s metterà all’asta una delle Ferrari più rare della storia: un esemplare di 288 GTO Evoluzione. La base d’asta non è stata resa nota, perché le trattative saranno private, come spesso accade per operazioni di questa portata, ma considerate che la 288 GTO standard, prodotta in 272 esemplari, in alcuni casi è stata valutata intorno ai 4 milioni di euro. Mentre sono state solo cinque le GTO Evoluzione realizzate.
PER IL FAMIGERATO GRUPPO B. Ma perché costruire una GTO Evoluzione quando, nel 1984, la 288 GTO rappresentava già il “non plus ultra” in termini di supercar? La ragione si spiega facilmente facendo un salto indietro nel tempo. All’inizio degli anni ’80 venne introdotto il regolamento sportivo di Gruppo B, sia per i rally, sia per le gare in circuito, che lasciava tantissimo spazio alla preparazione e per omologare una vettura bastava realizzarne solo 200 unità. Le case interessate a partecipare sfornarono così dei veri e propri mostri, velocissimi, sofisticatissimi e estremamente spettacolari, che portarono molta visibilità soprattutto ai rally. Una disciplina, però, per la quale quelle vetture erano troppo veloci e pericolose, così, dopo una serie di incidenti mortali, il Gruppo B fu abolito alla fine del 1986 per tutti i tipi di competizione.
OBIETTIVO: BATTERE BMW. Fino a quel momento, le gare di durata in pista del Gruppo B erano dominate dalla BMW M1 e su input e autorizzazione di Enzo Ferrari (la 288 GTO Evoluzione è stata l’ultima auto da corsa deliberata dal lui stesso), la Casa di Maranello presentò una domanda di omologazione della 288 GTO. La FIA approvò la richiesta della Ferrari, così a Maranello cominciarono ad allestire i 20 esemplari “evoluti” previsti da un allegato del regolamento per omologare ulteriori sviluppi aerodinamici e motoristici. Ma l’assemblaggio era in corso quando il Gruppo B fu cancellato dai calendari del motorsport a seguito degli incidenti nei rally dei quali abbiamo già accennato. Così la produzione cessò anticipatamente dopo solo cinque esemplari costruiti.
MENO PESO, PIÙ POTENZA. Ma entriamo nei dettagli della vettura. Pininfarina rielaborò la carrozzeria della 288 GTO standard utilizzando kevlar e fibra di vetro per ridurre il più possibile il peso, mentre l’alettone posteriore fu realizzato in fibra di carbonio. Dotato di turbocompressori più grandi e di una messa a punto del motore più spinta, il V8 biturbo di 2,9 litri (Tipo F114 CK) produceva la potenza mostruosa di 650 CV, con un aumento di oltre il 60% rispetto ai 400 CV della 288 stradale. Con un peso di soli 940 kg, le prestazioni erano davvero sbalorditive, con una velocità massima in rettilineo di 370 km/h. Del resto la 288 GTO Evoluzione ha un rapporto peso/potenza di 1,61 kg che supera qualsiasi rivale di quel periodo. Comunque, sebbene questa incredibile vettura non abbia mai partecipato alle competizioni, si è rivelata fondamentale come banco di prova per lo sviluppo della successiva e probabilmente più iconica F40. Infatti, se mettiamo le due auto una accanto all’altra, la somiglianza è immediatamente evidente.
PROPRIETARI ILLUSTRI. Il telaio numero 79888 della 288 GTO Evoluzione proposta da RM Sotheby’s è il quarto dei cinque esemplari costruiti. La produzione è avvenuta a Maranello con l’assistenza di Michelotto a Padova e l’auto è stata ufficialmente completata nel 1988. Nel dicembre di quell’anno fu venduta, attraverso il leggendario Garage Francorchamps di Jacques Swaters in Belgio, al famoso pilota e uomo d’affari belga Jean Blaton, che correva con lo pseudonimo di “Beurlys” e che, tra gli anni ‘50 e i ’70, disputò per 15 volte la 24 Ore di Le Mans, conquistando il podio in quasi tutte le edizioni. Nel 1992, il telaio numero 79888 tornò di proprietà del Garage Francorchamps, dove rimase fino al 2006. A quel punto, l’auto fu venduta a un collezionista privato nel Regno Unito e, l’anno successivo, al miliardario canadese Lawrence Stroll – tra l’altro fondatore dell’Aston Martin F1 Team, nonché padre del pilota fi F1 Lance – che all’epoca stava allestendo una delle più importanti collezioni del Cavallino Rampante del pianeta.
REVISIONE TOTALE. Più recentemente, la vettura è tornata alla Michelotto di Padova per una revisione completa di carrozzeria, abitacolo e meccanica, per un valore di oltre 133.000 euro, che ha lasciato l’auto in condizioni eccellenti. Così oggi questa 288 GTO Evoluzione, fornita del libro rosso della Certificazione di Autenticità Ferrari, è pronta per essere utilizzata e goduta se il suo prossimo proprietario vorrà provare le emozioni che un’auto così sa dare.