Dalla 105 TC alle Abarth: le Fiat Ritmo sportive

Dalla 105 TC alle Abarth: le Fiat Ritmo sportive

Presentata al Salone di Torino del 1978, in un anno record per il mercato dell’auto dopo la coda lunga della crisi energetica scatenata alla fine del 1973 dalla guerra del Kippur, la Ritmo raccoglie il testimone della 128. Con gli anni ’80 alle porte, per la prima volta nella storia della Fiat i designer seguono le indic0azioni del marketing: il risultato è una vettura dalla meccanica tradizionale (trazione anteriore-motore trasversale) ma del tutto inedita sotto il profilo dello stile, caratterizzato da una linea squadrata a due volumi in cui si integrano con spunti di grande originalità elementi di forma circolare, come le maniglie e i fari anteriori.

Fiat Ritmo105 TC 3

UN’AUTO DI SUCCESSO. Con il suo design moderno e audace, la Ritmo è lo specchio di una Fiat che cambia in fretta e fiuta il vento di modernità del nuovo decennio sposandone mode e tendenze: dall’uso massiccio della plastica per la carrozzeria al lancio di modelli popolari con una connotazione spiccatamente sportiva. La 131 Racing e la 127 Sport, presentate nel 1978, rappresentano un primo passo deciso verso una nicchia di mercato le cui potenzialità erano già state confermate dal successo commerciale della Volkswagen Golf GTI e della Renault 5 Turbo. Non stupisce affatto, dunque, la decisione di ampliare con una versione ad alte prestazioni anche la gamma della Ritmo, un’auto apprezzatissima tanto in Italia quanto all’estero (in Inghilterra rientra stabilmente nella top ten delle auto preferite, in Germania è addirittura la macchina straniera più venduta della sua categoria).

Fiat Ritmo 75 Abarth Gr. 2

SOGNANDO I RALLY. Al momento di definire i termini del progetto, gli ingegneri si trovano davanti a un bivio: realizzare in casa, con pochi ritocchi e costi contenuti, un’auto con un’elaborazione leggera, oppure chiamare in causa l’Abarth, il braccio sportivo del colosso torinese che aveva trasformato la 131 in un autentico animale da corsa e regalato alla Fiat ben tre titoli costruttori nel Campionato del mondo rally (1977, 1978 e 1980). La bontà dei motori bialbero del gruppo Fiat e i successi della Ritmo 75 da corsa elaborata dall’Abarth, protagonista sia al Giro d’Italia del 1978 sia nei rally (memorabile il sesto posto ottenuto da Attilio Bettega al Montecarlo del 1980), dimostrano che una strada non esclude l’altra. Così, nel breve volgere d’un paio d’anni, vengono allestite due versioni sportive della Ritmo, la 105 TC e la Abarth 125 TC.

Fiat Ritmonuova 105 TC

BUONA LA PRIMA. Maggio 1981: debutta la prima Ritmo sportiva, la 105 TC, dove 105 è la potenza in cavalli del quattro cilindri di 1,6 litri già montato sulle 131 e 132 e TC sta per ‘Twin Cam’, denominazione inglese che indica la distribuzione a doppio albero a camme in testa del motore. Le novità non sono soltanto sotto il cofano: la frizione viene rinforzata, i freni potenziati, i rapporti al cambio variati e le sospensioni irrigidite anche grazie all’aggiunta di una barra antirollio all’avantreno. Interventi che consentono di sfruttare appieno la potenza del motore, rendendo la Ritmo maneggevole e divertente da guidare soprattutto nel misto stretto. Offerta solo con carrozzeria a tre porte nei colori rosso Racing, nero, blu Racing e alluminio metallizzato, la Ritmo 105 TC si distingue per i pneumatici più grandi e ribassati, i cerchi ventilati (già visti sulle versioni Super), il filo rosso che percorre l’interna fiancata e il terminale di scarico di forma ovoidale. A rendere ancor più sportivo il look contribuisce il paraurti anteriore color antracite con spoiler incorporato. All’interno spiccano il volante in lega Abarth a tre razze e il pomello del cambio di foggia cilindrica, originale ma non molto comodo da impugnare nella guida sportiva. La velocità massima dichiarata dalla casa è di 175 km/h.

Fiat RitmoAbarth 125 TC

LO ZAMPINO DELLO SCORPIONE. Una seconda e più potente versione sportiva della Ritmo appare sotto i riflettori del Salone di Francoforte del 1981: è la Abarth 125 TC, immessa sul mercato nel gennaio del 1982. L’ampio vano motore della Ritmo accoglie ora il bialbero di due litri già visto su Lancia Beta Coupé, Fiat 131 e Argenta. Modificato dai tecnici dell’Abarth negli alberi a camme, nei pistoni, nei condotti di aspirazione e di scarico, sviluppa una potenza di 125 cv e consente alla Ritmo di raggiungere i 190 km/h. Nella primavera del 1983 l’Abarth 125 TC – prodotta in 7500 unità, di cui solamente 2000 destinate al mercato italiano – è già sul viale del tramonto: poco prima del restyling della Ritmo, la sportiva con lo Scorpione sul cofano viene sostituita dalla 130 TC, riconoscibile per la nuova calandra con quattro fari alogeni e i cinque listelli del rinnovato logo Fiat. Il motore, che con l’adozione di due carburatori doppio corpo orizzontali e di un nuovo collettore di scarico guadagna cinque cavalli, è ancora più brillante e pronto ai bassi regimi. Con la decisione del gruppo Fiat di sostituire la 131 Abarth con la Lancia 037, le Ritmo Abarth 125 TC e 130 TC non scenderanno mai in gara coi colori ufficiali della casa torinese, pur ottenendo risultati di rilievo nelle mani di numerosi team privati. Memorabile il Campionato italiano rally 1984, vinto da Fabrizio Fabbri e Paolo Cecchini su una Ritmo Abarth Gruppo A ai danni della supertecnologica e velocissima Lancia 037 di Fabrizio Tabaton e Luciano Tedeschini.

Fiat Ritmo130 TC

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