Cosa c’è di più Anni ’80 di una Ferrari Testarossa?

Cosa c’è di più Anni ’80 di una Ferrari Testarossa?

In principio fu la Ferrari 365 GT/4 BB, supercar a dodici cilindri dalla linea straordinariamente sensuale, dotata di sei scarichi, 380 cavalli e più tosta di un muratore bulgaro quando vi mettevate dietro al volante. La particolarità più importante, tuttavia, risiedeva nel dove fosse collocato quel pastoso propulsore, non più all’anteriore ma al centro, per grande sofferenza di Enzo Ferrari ed equivalente guadagno in termini di evoluzione storica. Da lì in avanti una miriade di Ferrari avrà “i buoi posizionati dietro al carro”, una soluzione che ci ha donato sogni proibiti come la 458 Speciale, la LaFerrari, la F50, laF40 e la Enzo, quindi non ci è andata poi così male.  

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NON CHIAMATELA BOXER. L’erede della saga BB (che include la 365 e la 512) viene presentata al Salone dell’Automobile di Parigi nel 1984: un posteriore più largo di un bancone da pub, fiancate solcate da griglie lamellari che celano prese d’aria per nutrire i radiatori, linea a cuneo, mitici cerchi a stella e il nome Testarossa, omaggio alla formosa 250 TR degli Anni ’50. Come per la barchetta di Maranello anche la Testarossa deve la sua denominazione ai coperchi valvole rosse, bellissimi e utili per segnalare subito ai meccanici dove sia piazzato il motore (scherziamo). Ecco, a proposito del cuore di questa audace supercar: si tratta di un 12 cilindri a V di 180° (non boxer, perché come vi spiegheranno i più saccenti ogni perno di biella sull’albero motore qui ospita due bielle, non una) con 390 cavalli e 490 Nm di coppia da una cilindrata di 4943 cc. 

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INTERNI NI, IL RESTO SI. Le ragguardevoli prestazioni evidenziano uno 0-100 in 5,8 secondi con una velocità di punta di 290 km/h, di poco inferiori alla Countach Quattrovalvole dotata di 65 cavalli in più. Altro – ipotetico – punto guadagnato dalla Ferrari risiede nell’abitabilità: la Testarossa cerca di presentarsi come una supercar più fruibile, spaziosa e confortevole durante un lungo viaggio; per l’epoca certamente era così, ora una Caterham potrebbe apparirvi meno spartana, e a dire il vero il cruscotto della Ferrari non è certo sulla lista dei punti forti. L’aspetto tristanzuolo degli interni veniva ampiamente compensato dal sound del flat-12, dal Cx di 0,36, dalle sospensioni indipendenti, dai fari a scomparsa, dalla carrozzeria immortale e dall’esperienza di guida esigente ed emozionante. 

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LE DUE EVOLUZIONI. Dopo aver spopolato in Out Run e in Miami Vice la Ferrari Testarossa viene sostituita nel 1991 dalla Ferrari 512 TR, supercar che attualizza la linea agli anni ’90 e che estrapola 428 cavalli e 491 Nm di coppia dal motore a quarantotto valvole. Il cambio viene migliorato e l’handling affinato, mentre le prestazioni fanno un bel balzo in avanti, 0-100 sotto i 5 secondi e quasi 314 km/h di velocità massima. L’ultima evoluzione della Testarossa si chiamerà semplicemente 512 M (Modificata), costruita solo dal 1994 al 1996. La cilindrata del dodici cilindri resta di 4,9 litri ma i cavalli salgono a 441 e la coppia a 500 Nm, per prestazioni di un alito migliori rispetto alla 512 TR. Scompaiono i fari ‘pop up’ (buuuu), arrivano bielle in titanio, interni quasi moderni e particolari cerchi a stella ‘spiraleggianti’. 

Ferrari 512 TR

Ferrari 512 TR

Ferrari 512 M

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‘POCO’ TOCCATA DALLA BOLLA. Se bramate da sempre una Testarossa abbiamo una semi-buona notizia per voi: costano, ma non quanto potreste pensare. Tutto ciò che è ‘mono’ in una Ferrari Testarossa fa alzare il prezzo: monospecchio, monodado, monoproprietario. Per i primi anni infatti la supercar italiana montava cerchi in magnesio monodado (contro i cinque dadi più classici) e un singolo specchietto lungo e posizionato in altissimo, per ovviare alla scarsa visibilità posteriore data dall’abbondante lato B, un po’ come gli orrendi specchi aggiuntivi di chi traina una roulotte, però più stiloso. Esemplari simili possono superare tranquillamente i 200.000 euro (e le più recenti TR e M anche i 350.000), mentre Testarossa non ‘mono’ e con chilometraggi umani si aggirano sui 110.000 euro. Manutenzione e benzina non incluse… buona caccia. 

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