Chevrolet Camaro, dalla prima alla quarta
Un nome storico dell’automobilismo sta per abbandonare le scene, almeno per come l’abbiamo conosciuto fino a oggi. La Chevrolet, infatti, concluderà il prossimo anno la produzione delle Camaro mosse dai grandi motori V8. Si dice che il marchio del cravattino abbia già in cantiere una nuova Camaro, rivista e corretta per venire incontro alla nuova sensibilità ambientale, e quindi… completamente elettrica.
V8: NON È UN ADDIO. Il V8 continuerà a pulsare sotto il cofano delle Camaro da corsa, ma sulle strade di tutti i giorni il solo sibilo che emetterà la nuova muscle car sarà il sibilo di un motore a corrente. In attesa di scoprire se una Chevy Camaro a batteria possa effettivamente essere degna del suo glorioso passato, nome ripercorriamo la storia delle sue sei generazioni. Oggi ci occupiamo dei primi quattro capitoli della leggenda, riscoprendo i modelli costruiti ininterrottamente dal 1966 al 2002. Le ultime due, le più moderne, le riscopriremo più avanti, in una seconda puntata.
1966-1969: PRIMA GENERAZIONE. Negli Anni 60 la Ford aveva conquistato il mercato delle auto sportive con la Mustang. La Chevrolet non poteva certo rimanere a guardare. Il 26 settembre del 1966 lanciò quindi la sua prima “pony car”, la Camaro, che condivideva la carrozzeria e buona parte dei componenti meccanici con la Pontiac Firebird. Sotto il cofano si potevano scegliere diversi motori, dal sei cilindri da 3,8 litri al più potente V8 da 6,5 litri, un’unità in grado di erogare 375 CV. Della prima generazione, sono due i modelli più rari usciti dal COPO (Central Office Production Orders) della Chevrolet. La prima è stata la COPO 9561, prodotta in 1.000 esemplari con motore big-block L72 da 425 CV. La seconda era la COPO 9560, ancora più rara essendo stata realizzata in 69 unità, con motore ZL-1 da 430 CV progettato per le gare di durata.
1970-1981: SECONDA GENERAZIONE. In 12 anni di vita, la seconda generazione della Camaro ha subito parecchi cambiamenti per adattarsi alle severe norme automobilistiche statunitensi per la sicurezza. Le vetture, in particolare, dovevano avere paraurti anteriori supplementari, motori sempre meno potenti e convertitori catalitici per “ripulire” i loro impianti di scarico. Per questo la versione più potente era la SS da 450 CV, uscita nel 1970: da quel modello in avanti la cavalleria dei motori ha continuato a diminuire, fino a scendere agli appena 185 CV di cui era accreditata la Camaro più potente del 1981. Se vogliamo vedere il lato positivo, la Camaro di seconda generazione era più maneggevole della prima, e si accontentava di meno benzina. Inoltre si potevano avere lussi come gli alzacristalli elettrici e l’aria condizionata.
1982-1992: TERZA GENERAZIONE. Con il modello di terza generazione, la Chevrolet Camaro adottò una forma più aerodinamica, sospensioni anteriori McPherson e molle elicoidali sull’asse posteriore. Tra le modifiche estetiche più evidenti ci fu l’adozione dei fari anteriori quadrati al posto di quelli tondi usati fino a quel momento. Dotata di cambio automatico a 4 rapporti o manuale a 5, la Camaro più potente nel 1982 aveva un V8 da 5,0 litri in grado di esprimere solo 165 CV. Con moderati cambiamenti nel design esterno e assecondando la possibilità di fornire nuovamente potenze maggiori, la Camaro del 1992 che chiuse la terza generazione poteva vantare 245 CV.
1993-2002: QUARTA GENERAZIONE. Nel 1993 arrivò una vera rivoluzione per la Chevrolet Camaro, che adottò le forme tondeggianti in voga in quel periodo: il risultato fu un aspetto più aggressivo e un frontale più basso. Il modello base era equipaggiato con un V6 da 3,4 litri con 160 CV, mentre per la versione Z28 c’era un 5,7 litri V8 da 285 CV. Il modello del 1988 beneficiò di un aggiornamento che comportò anche l’adozione di un motore V8 LS1 da 305 CV. Alla fine del ciclo vitale, la Camaro Z28 aveva 310 CV e la SS 325 CV.