C’era una volta il #maskioalfa: Spider QV
Nell’anno in cui ricorre il compleanno numero 110 della gloriosa Casa del Biscione, noi di Veloce abbiamo provato a rendere omaggio ad una figura molto particolare che ha goduto e tutt’ora gode di particolare lustro, il #maskioalfa. È un personaggio maschile nel 99 percento dei casi – che la compagine femminile non se ne abbia – legato a doppio filo con la sua Alfa Romeo. E a una certa cultura che alcune delle auto di Arese hanno involontariamente (o no?) alimentato. Stiamo parlando di Alfa particolari e un po’ sopra le righe. Secondo la nostra ricostruzione, che poi ha portato alla selezione delle auto che troverete in questo capitolo, questo #maskioalfa è anche attento al look (qualunque esso sia) senza essere vanesio, è amante della bella vita (almeno, di un certo tipo) e del gentil sesso. Ecco quindi la selezione ragionata dei cinque modelli che hanno più rispecchiato, tra gli anni ’70 e gli anni ’80, l’identikit del ‘nostro’ #maskioalfa. Cinque vetture iconiche, cinque Biscioni oggi da collezione, cinque sogni a quattro ruote che ancora oggi fanno gola ad ogni Alfista che si rispetti. Indipendentemente dal suo essere… alfa. Siete amanti delle Alfa Romeo? Nella nostra #alfaweekveloce troverete anche una selezione dei modelli più rappresentativi della casa di Arese.
SPIDER QUADRIFOGLIO VERDE (1986). Fino a qualche anno fa era considerata la più brutta tra le senza tetto del Biscione, perché appesantita dalla troppa plastica, con riferimento particolare allo spoiler posteriore. Oggi è stata sdoganata: sia perché le appendici aerodinamiche così brutte non sono sia perché vanta tutte le caratteristiche dinamiche delle Spider Alfa Romeo classiche. Ha una personalità molto spiccata, una bella linea filante ed è votata al piacere di guida più puro. È su questa base, tra l’altro, che Garage Italia sta lavorando a una Duetto elettrificata.
UN’ICONA. In molti, quasi tutti a dire il vero, s’ostinano a chiamarla Duetto. Noi di Veloce, come molti di voi, sappiamo bene che la Duetto è solo una denominazione non ufficiale riferita unicamente alla prima serie. Uno dei mercati d’elezione per le Spider erano gli Stati Uniti ed infatti è proprio lì che debuttò nel celebre film ‘Il Laureato‘. È indubbiamente una vettura iconica per la Casa di Arese, sul mercato dal 1966 al 1994 – 28 anni (!) – meccanicamente invariata, sebbene protagonista di un percorso evolutivo che ne ha migliorato le prestazioni e linea, soprattutto posteriore. Oltre che l’affidabilità di meccanica e carrozzeria. Il motore anteriore longitudinale e il cambio montato all’anteriore fanno di lei l’ultimo modello della serie Giulia.
DUETTO FORMATO ANNI ’80. La terza serie riceve un sostanzioso ritocco proprio nel 1983, che vede l’adozione di nuovi paraurti avvolgenti, mentre la coda tronca è modificata da nuovi fari posteriori più grandi e da uno spoiler nero in materiale sintetico. La modifica di per sé ‘originale’ e in linea con le tendenze dei primi anni ’80, oggi non è molto apprezzata, ma deriva comunque da un approfondito studio effettuato da Pininfarina in galleria del vento, con vantaggi aerodinamici che però non giovarono all’estetica della ormai classica Spider. L’interno della vettura è costituito da un volante con corona in legno della Hellebore, un quadro strumenti con ‘palpebre’ separate per contagiri e contachilometri, e un tunnel centrale con indicatore benzina, pressione olio e temperatura acqua. Tutto molto minimalista.
CAMBIANO I PARTICOLARI. Nel 1986 viene presentata la Spider Quadrifoglio Verde, 128 cavalli, 190 km/h e tantissimo vento tra i capelli. A cambiare non sono le specifiche del motore, invariato dalla 2.0, ma i dettagli esterni e interni più ricercati: furori si riconosce immediatamente per gli originali cerchi in lega da 15″, e per le minigonne e i paraurti di nuovo disegno. L’abitacolo si dota invece di sedili in pelle grigia più avvolgenti e di numerosi dettagli a contrasto di colore rosso come le cuciture e il pavimento. Tra il 1986 e il 1989 ne vengono costruiti 2692 esemplari.
Per quando il #maskioalfa è in dolce compagnia