Car Noir: Dale, la più grande truffa dell’auto
Geraldine Elizabeth Carmichael fonda la Twentieth Century Motor Car Corporation nel 1974 e punta molto in alto. Il cavallo di battaglia dell’impresa è la Dale, una vettura a due posti e tre ruote che promette una discreta sportività, ma sopratutto – vista la crisi petrolifera imperante del periodo – consumi alquanto contenuti. Il prototipo, non marciante, viene presentato al Los Angeles Auto Show del 1975. Progettato e realizzato da Dale Clifft, dovrà essere alimentato da un bicilindrico BMW di 850 cc raffreddato ad aria, in grado di sviluppare 40 cavalli e di spingere la vettura fino a 137 km/h. Sempre sulla carta, la Dale sarà capace di fare 30 chilometri con un litro di benzina. Per fare un paragone, la Ford Pinto – una delle auto più vendute all’epoca negli States – con un litro ne fa 18. E come se non bastasse, la Dale costa duemila dollari – circa 10mila dollari del giorno d’oggi – una vera svolta. L’America se ne innamora.
CARISMATICA. La Carmichael, figura intraprendente ed eccentrica – 180 centimetri di statura per 90 kg di peso – si occupa del marketing. Stando a quando racconta è figlia di un’umile famiglia contadina dell’Indiana, è madre di cinque figli e vedova di un ingegnere che lavorava per la NASA. Parlando della Dale ad un giornalista del Chicago Sun-Times, dichiara d’esser pronta a vendere il sensazionale progetto alla General Motors o a qualsiasi altro costruttore si dimostri interessato alla vettura del secolo. Afferma inoltre di avere già raccolto svariati milioni di dollari da lungimiranti investitori privati, tanto che un centinaio di operai è già pronto per entrare in azione sulle catene di montaggio in un impianto da 14mila metri quadri in quel di Burbank, California.
FIOCCANO I PREORDINI. La Dale non è parsimoniosa, ma è estremamente agile e sicura: “Eliminando una ruota posteriore, abbiamo risparmiato oltre 120 chilogrammi complessivamente e abbassato il prezzo della vettura di altri 300 dollari” sostiene la Carmichael. E aggiunge: “La vettura è lunga 480 cm, alta 130 cm e pesa 450 kg, tutto a vantaggio dei consumi e della tenuta di strada. Il baricentro è sempre fra le tre ruote, ribaltarsi è impossibile; io stessa ho guidato una Dale a 50 km/h contro un muro uscendone illesa, senza che la macchina avessi particolari danni di sorta”. Conclude l’imbonimento prevedendo 88mila vetture prodotte e vendute nel primo anno e addirittura 250mila nel secondo. Una Dale viene addirittura messa in palio nella versione a stelle e strisce del programma televisivo Ok il Prezzo è Giusto. Come se non bastasse la Carmichael mette sul piatto altre due vetture a completare il listino della Twentieth Century Motor Car Corporation: la Revelle e la Vanagen. Entrambe a tre ruote e dotate della stessa motorizzazione della Dale, i cui ordini nel frattempo hanno già raggiunto – dato reale – quota due milioni di dollari.
SI SCOPRE LA VERITÀ. Come tutti noi a questo punto della vicenda, alcuni giornalisti e la California Securities Commission sentono puzza di bruciato e iniziano ad indagare sulla vicenda. Si scopre che la Carmichael è in realtà un trans: risponde al vero nome di Jerry Dean Michael ed è latitante dal 1961 per un accusa di contraffazione. Ha cinque figli, è vero, ma ne è il padre e non la madre; i capannoni a Burbank sono vuoti, non ci sono catene di montaggio, né operai. Tempo di fare mente locale e la Carmichael scompare nel nulla, dopo aver lasciato un assegno da 1001 dollari più uno da 2000 – scoperto – al povero Dale Clifft cui erano stati promessi tre milioni di dollari in royalties a produzione avvenuta.
LA FUGA E LA MORTE. La Carmichael viene arrestata per la prima volta a Miami nel 1977, rilasciata su cauzione pagata da un’emittente televisiva che voleva accaparrarsi i diritti per la sua storia. Nuovamente in fuga viene riacciuffata nel 1980 in Texas, a Dale – cittadina che ha lo stesso nome della vettura protagonista di questa storia – dove lavora come fioraia, sotto il falso nome di Kathryn Elizabeth Johnson. Nel 2004 la più grande truffatrice dell’universo automotive muore di cancro in carcere.