Cabrio: vento tra i capelli, con brio e charme

Il passaggio della maggior parte delle regioni in zona gialla ha il gusto inconfondibile della libertà riconquistata. Dopo mesi d’oblio, infatti, possiamo valicare nuovamente i confini interregionali: mari, laghi e montagne, sia per un weekend, sia per un gita fuori porta, da sogni sono tornati ad essere realtà. Visto che il periodo è quello giusto, con temperature miti e cieli azzurri in rassicurante successione – rovesci permettendo – perché non togliersi lo sfizio di una cabrio o addirittura di una spider a due posti secchi? Ecco, secondo noi di Veloce, otto scelte tanto golose quanto razionali nel segmento ‘vento tra i capelli con brio e charme’.

• BUDGET RIDOTTO? NESSUN PROBLEMA 

SAAB 9-3. Era uno dei modelli di punta dell’oggi defunto brand svedese, sia come volumi di vendita che come immagine. La Nove Tre è una vettura piacevole da vedere e da guidare, di qualità, understated e sicura. La versione cabriolet — parliamo della seconda serie prodotta tra il 2002 e il 2014 — vanta propulsori alimentati a benzina, biofuel e diesel, con potenze che vanno dai 150 ai 280 cavalli. Last but no least, a bordo c’è spazio per quattro occupanti, che viaggiano comodi anche sulle tratte più lunghe.

PORSCHE BOXSTER. Il blasone di Stoccarda non si discute e, anche se i puristi del marchio sicuramente storceranno il naso, la sempre bella Boxster è una vera Porsche a tutti gli effetti. Le sue linee rimandano alle gloriose antenate 550 e 718 Spyder — il che non guasta — e il motore in posizione posteriore/centrale fa sempre rima con piacere di guida assoluto. Se la prima generazione non brillava in termini di cavalleria, le generazioni successive hanno decisamente ovviato al problema arrivando — nella 981 Spyder del 2015 — a toccare quota 375 cavalli.

• LE VECCHIE GLORIE

MERCEDES-BENZ SL (W113). La seconda stirpe di SL si è guadagnata il soprannome di Pagoda grazie alla linea del suo hardtop inusuale per l’epoca. Tra il 1963 e il 1971 è toccato a lei colmare il vuoto lasciato dalle leggendarie 190 e 300 SL degli Anni ’50. Sotto al cofano, un sei cilindri da 2,3 litri, poi cresciuto fino a 2,8 litri e 170 cavalli. Non è certo un mezzo con cui divertirsi sul misto o ad un track day, ma la classe e l’eleganza della Stella a tre punte sapranno supplire alla mancanza di prestazioni esuberanti.

AUSTIN-HEALEY 3000. La 3000 nacque nella primavera del 1959 come evoluzione della precedente Austin-Healey 100/6 da cui ereditava telaio, carrozzeria e motore sei cilindri in linea — qui con cilindrata portata a tre litri. La vettura, leggera e maneggevole, si rivelò essere un successone e delle oltre 50mila assemblate nel periodo 1959-1967, l’88 percento finì negli Stati Uniti. Le Austin-Healey 3000 annoverano nel loro pedigree sportivo i rally più importanti del periodo e ancora oggi continuano ad essere utilizzate con frequenza nelle rievocazioni storiche. A cielo aperto con leggerezza, una spanna sopra Triumph ed MG.

• CAVALLI A VOLONTÀ

BMW M3 (E93). Sotto al cofano di una M3, per tradizione, alloggia un sei cilindri in linea che non le manda certo a dire. La E93 è l’unica eccezione — gradita o meno che sia — a disporre di un V8 da 420 cavalli che gira fino a 8300 giri regalando emozioni impareggiabili. 250 km/h limitati elettronicamente, da 0 a 100 km/h in 4″8 con il cambio manuale e 4″6 con il sequenziale DKG. La M3 Cabrio di quarta generazione è stata presentata a gennaio 2008 e, per la prima volta nelle serie, adottava un tetto rigido ripiegabile. Finiture, attenzione ai dettagli, performance e presenza in strada fanno sognare ancora oggi. Questa è una M3 a sé stante, un unicum. Insomma, ci siamo capiti.

AUDI R8 SPYDER. La R8 è da anni il modello di punta della Casa dei Quattro Anelli. Arrivò nel 2008: il telaio era in ergal e montava un V8 centrale da 420 cavalli accompagnato da una rassicurante – specialmente per il cliente tipo – trazione integrale. Tempo dopo arrivò anche il modello V10 da 525 cavalli – lo stesso utilizzato sulla Lamborghini Gallardo – per 316 km/h di velocità massima e uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 3″9 secondi. Una vera e propria supercar, da usare tutti i giorni, all’uopo anche in pista e – perché no – per fughe romantiche verso il mare più vicino.

• LUSSO A CIELO APERTO

MERCEDES-BENZ S (A217). Al Salone di Francoforte del 2015 venne presentata la A217, versione aperta del coupé derivato Classe S (W222): non si vedeva una cabriolet gran lusso da 44 anni ovvero dall’uscita di produzione delle W111 e W112 scoperte. Monta un roll-bar ad azionamento pirotecnico che fuoriesce istantaneamente in caso di ribaltamento della vettura e, inizialmente, era disponibile con solo due motorizzazioni – 4,7 litri da 455 cavalli e 5,5 litri da 585 cavalli – entrambi con doppia sovralimentazione. Comfort, eleganza, finiture e prestazioni da vera prima della classe.

LEXUS LC 500 CONVERTIBLE. È il modello più recente della nostra selezione, presentato a fine 2019 ed entrato ad estate 2020 nei listini italiani del brand giapponese. Grazie al suo V8 aspirato da 477 cavalli dal sound entusiasmante, la LC 500 Convertible è un’auto in grado di offrire parecchia adrenalina. Un soft-top da manuale dona una silhouette unica e una connotazione da vera sportiva anche se in allestimento cabriolet. Come ogni prodotto Lexus che si rispetti, attenzione ai dettagli, cura degli interni e del design vanno ben oltre ciò che ci si potrebbe aspettare da una vettura assemblata nel paese del Sol Levante.