BMW M3 GTR: dal gioco alla realtà 20 anni dopo
Per una volta le parti si sono invertite. Se nei videogiochi dedicati al mondo delle corse i creatori solitamente si ispirano alle competizioni reali, ora, per celebrare i 30 anni della saga di Need for Speed (forse il più noto tra i videogame di corse su strada), il reparto M Motorsport ha realizzato la replica “in carne e ossa” della M3 GTR presente nel gioco Need for Speed Most Wanted per esporla al museo BMW Welt di Monaco. La M3 in questione è la celeberrima M3 GTR del 2001, versione da corsa dell’omonima coupé stradale personalizzata con la stessa livrea blu e argento utilizzata in Need for Speed e lo stesso design dei cerchi in lega. Anche gli interni sono stati personalizzati con il pomello del cambio a forma di pallina da golf e il volante rivestito in Alcantara blu.
DA PISTA E PURE DA STRADA. Un’auto estrema che in Need for Speed Most Wanted correva libera sulle strada della città di Rockport, ma che nella realtà correva e vinceva nell’American Le Mans Series (ALMS) dell’epoca. La vettura, infatti, conquistò il primo posto in sette gare su dieci con Jörg Müller al volante aggiudicandosi il campionato piloti nel 2001 nella classe GT, successo bissato anche dal titolo costruttori. Quello che forse in molti non sanno è che per poter correre con la BMW M3 GTR e per poterla equipaggiare con il suo potente V8 aspirato, gli uomini di BMW dovettero costruire anche una homologation special super limitata: appena 10 esemplari dotati di targhe e frecce, senza aria condizionata, radio e sedili posteriori, ma dotate dello stesso otto cilindri 4.0 con 350 cavalli.
È ANCORA UNA STAR. Non che la normale BMW M3 fosse lenta o altrettanto meno iconica. La M3 E46 lasciò un segno indelebile tra le sportive: merito di una meccanica raffinata ed esplosiva, grazie al sei cilindri aspirato di 3,2 litri accreditato di una potenza di 343 CV a 7900 giri con una coppia di 365 Nm a 4900 giri. La potenza specifica era di 107 cavalli/litro. La BMW M3 E46 era inoltre dotata del dispositivo Doppio Vanos, il sofisticato variatore di fase sia per le valvole di aspirazione che per quelle di scarico. Il pacchetto garantiva prestazioni al calor bianco: 250 km/h autolimitati e appena 5,2 secondi per passare da 0 a 100. Inizialmente aveva un cambio manuale a 6 marce, ma dal 2001, fu dotata del cambio robotizzato SMG II, nato dalle esperienze della Formula 1: consentiva cambiate rapidissime per l’epoca (anche se oggi non sembra), 80 millisecondi selezionando la modalità più sportiva. Era anche disponibile il dispositivo di launch control, per ottimizzare al massimo le accelerazioni con partenza da fermo.