BMW 750iL: missione stupire
Se alla fine degli Anni ‘90 a un imprenditore di successo o all’amministratore delegato di una grande azienda fosse stato chiesto con quale auto avrebbe voluto spostarsi per i suoi viaggi di lavoro o di piacere, con buone probabilità la risposta sarebbe stata una BMW Serie 7. Se poi l’ipotetica assenza di un limite massimo di spesa avesse incontrato il gusto sfrenato per il lusso, le cilindrate esagerate e i motori plurifrazionati, la scelta sarebbe caduta quasi certamente sulla BMW 750iL. E proprio alla versione più potente e lussuosa dell’ammiraglia a passo lungo della generazione E38 gli esperti della casa bavarese hanno dedicato l’ultimo episodio della webserie Inside BMW Group Classic, che con i suoi approfondimenti accompagna periodicamente gli appassionati in brevi tour virtuali alla scoperta dei pezzi più rari e preziosi conservati nei depositi dell’azienda.
AL TOP DEL TOP. La BMW 750iL, punto d’orgoglio della produzione della casa bavarese, è innanzitutto un’automobile di grande solidità. Con una massa a vuoto di circa due tonnellate, non era certo un peso piuma, ma scatto e agilità erano da vera BMW; solo il limitatore elettronico della velocità impedisce ai 326 cavalli sprigionati dal V12 aspirato da 5,4 litri di spingerla oltre la soglia dei 250 km/h. Pur avendo un interasse più lungo di 14 centimetri rispetto alla versione normale, la Serie 7 ‘lunga’ rimane molto proporzionata. Il fatto di avere volumi così ben armonizzati tra loro le ha permesso di vincere il tempo e in effetti, osservandola, non sembra affatto di avere a che fare con un’auto di oltre vent’anni fa. Sensazione che si conferma anche una volta ammirati gli interni, dove una pletora di equipaggiamenti spesso non ancora presenti sulle berline moderne rende ogni viaggio un’esperienza unica. Il volante è riscaldato e al centro della plancia c’è un navigatore con lo schermo a colori, mentre per i passeggeri posteriori, sui pannelli delle portiere, è previsto un vano in cui riporre un piccolo computer palmare: il non plus ultra, per un’auto del 1998. Ma non è tutto: gli schienali delle poltrone anteriori sono dotati di un tavolinetto in legno per consumare uno spuntino veloce e di una tavoletta estraibile su cui appoggiarsi per prendere appunti. Sono tanti i personaggi famosi che hanno fatto della loro BMW 750iL: ne abbiamo selezionati due, uno dall’olimpo della moda – Karl Lagerfeld – l’altro, di finzione, dal mondo del cinema, l’agente segreto di Sua Maestà, 007.
L’ELEGANZA È UN’ARTE. La carriera di Karl Lagerfeld (1933-2019), stilista e fotografo tedesco famoso per la sua indipendenza creativa, non si è consumata soltanto tra le maison di moda più prestigiose, come Fendi e Chanel, delle quali peraltro è stato per diversi anni direttore creativo. L’eccentrica visione che Lagerfeld aveva dell’arte si ritrova anche nelle automobili su cui ha lavorato. Soprattutto modelli BMW, dei quali nel corso degli Anni 90, con il supporto del dipartimento Individual, che all’interno del colosso bavarese si occupa di progetti e allestimenti speciali, ha fornito originali interpretazioni. Sarebbe impossibile non citare, per esempio, la 750 iL che l’artista nato ad Amburgo dipinse con le sfumature di un quadro unendo all’argento metallizzato le tinte rosse tipiche dei canyon. La mano di Lagerfeld, naturalmente, si nota anche nell’abitacolo: completamente rivestito in pelle crema e impreziosito da inserti in legno pregiato, è dotato di fax, TV con videoregistratore, due telefoni e persino un mini-bar. Una vera suite viaggiante.
L’AUTO DI JAMES BOND. Il modello che chiude la mini-rassegna è senza dubbio il più spettacolare. Non a caso, è una macchina resa celebre dalle imprese compiute sul grande schermo nel film Il domani non muore mai (1997), diciottesimo episodio della saga di 007. Nei panni di James Bond, al volante della sua ipertecnologica BMW 750iL Pierce Brosnan si esibisce in numeri da vero funambolo, guidando l’auto da remoto con il touchpad di uno speciale trasmettitore e sfuggendo all’agguato dei pericolosi criminali che tentano di distruggere la sua BMW in un parcheggio multipiano, sparando all’impazzata dai finestrini di ammiraglie Opel, Ford e Mercedes che – al cospetto della Serie 7 – sembrano vecchie di un secolo. Naturalmente la 750 iL dell’agente segreto più famoso al mondo è equipaggiata con una serie di accessori speciali: il tettuccio apribile, sollevandosi, libera un lanciarazzi, mentre dal badge BMW sul cofano anteriore fuoriescono due taglientissime lame rotanti e il paraurti posteriore, all’occorrenza, scarica chiodi a quattro punte per mettere fuori gioco gli inseguitori. Nelle scene in cui Bond pilota l’auto sdraiato sul divano posteriore, guardando la strada dal piccolo schermo del suo palmare, c’è ovviamente il trucco. Nulla di troppo complicato, in realtà: dietro il sedile del guidatore è stato montato un secondo volante e due lunghi rinvii che consentivano agli stuntmen di azionare i pedali dell’acceleratore e del freno. Semplice, ma geniale.
auto affascinante ancora oggi auto dai molteplici versione lunghe o corte dal 6.8.12 cilindri anche se voi di veloce avete ommesso che fu utilizza da molte star di hollywod indimenticabile il film che l auto ricoprisse il ruolo di primo piano dell ononimo film transporter primo capitolo utilizzata jason statham cui molte scene di azione di cui solo alla fine del film stesso alla fine distrutta dai nemici che fu e sostituita dalla audi a8 nel secondo capitolo